Italo Svevo: poetica e pensiero

Il pensiero e la poetica dello scrittore Italo Svevo, autore del celebre romanzo La coscienza di Zeno. La figura dell'inetto e altri temi cari all'autore

Italo Svevo: poetica e pensiero
getty-images

Italo Svevo

Una riproduzione d'archivio dello scrittore Italo Svevo.
Fonte: ansa

Italo Svevo (1861 - 1928), noto scrittore e drammaturgo italiano durante la sua carriera letteraria ha scritto romanzi, saggi, racconti e opere teatrali. Tra le sue opere più celebri e interessanti c'è sicuramente La coscienza di Zeno. Con le sue opere, Italo Svevo ha contribuito alla nascita del romanzo contemporaneo, testo in cui si inizia a parlare dell'uomo moderno, pieno di ansie e contraddizioni. 

Italo Svevo: poetica e pensiero

Nei vari scritti di Italo Svevo si possono individuare argomenti, elementi e temi ricorrenti tipici della poetica dello scrittore triestino. Analizziamoli insieme.

La figura dell'inetto

Un ruolo chiave nei romanzi di Svevo è sicuramente quello dell'inetto, personaggio inadatto alla vita che non ha valori in cui credere, non ha scopi e non si riconosce in alcun ruolo della società. Si tratta di una figura incapace di dare un senso alla propria vita. Inoltre, l'inetto, prova quel senso di disagio tipico del Novecento: non riesce a provare sentimenti e questo comporta malessere, tristezza e infelicità. 

Questa figura è un eroe sconfitto, molto simile a quei personaggi vinti rappresentati da Verga, ma con una sostanziale differenza: la sconfitta dei vinti era da imputare esclusivamente all’ambiente, il fallimento dell’inetto, invece, è da ricondurre alla frattura venutasi a creare tra l’io e la realtà e all’interno dell’uomo con la scoperta dell’inconscio.

I personaggi

Tutti i personaggi protagonisti dei romanzi di Svevo sono degli inetti, ma c’è una notevole differenza tra Alfonso Nitti ed Emilio Brentani, protagonisti rispettivamente di Una vita e Senilità, e Zeno, protagonista de La coscienza di Zeno. I primi due protagonisti sono tragici, rappresentati in una dimensione cupa e triste e il loro destino è la morte o comunque la rinuncia a vivere; Zeno, invece, riesce a non essere tragico in quanto, vista la sua età matura, assume la consapevolezza della sua malattia e usa l’ironia per sdrammatizzare se stesso e la sua condizione. Zeno è colui che, convinto di sbagliare, effettua la scelta più giusta, riuscendo perciò a raggiungere involontariamente la felicità.

Il matrimonio tra Zeno e Augusta, per esempio, avviene per caso, partendo da uno scambio di persona del protagonista, ma questa scelta si rivelerà giusta per entrambi. Dunque, un ruolo fondamentale è rappresentato dal caso, e l’inetto è appunto colui che deve accettare questa componente che nel Novecento accresce la sua importanza. Inoltre, nei romanzi di Svevo, sono presenti delle contrapposizioni che spiegano meglio la condizione dell’uomo moderno, come gioventù/senilità, attitudine/inettitudine e salute/malattia.

L'amore e la figura femminile

Tra le varie caratteristiche dell'inetto c'è l'incapacità di provare sentimenti verso gli altri, motivo per cui, i personaggi di Svevo non riusciranno mai ad avere una relazione duratura. L'amore di Alfonso per Annetta nel romanzo Una vita, ad esempio, è semplicemente un’occasione per elevarsi da quella condizione di inferiorità a cui il protagonista deve sottostare fin dalla nascita. In Senilità, invece, l’amore di Emilio e Angiolina è un amore trasgressivo, tipico della gioventù, quindi un chiaro tentativo di rimanere giovani.

Questo amore occasionale procura a Emilio una grande delusione dovuta a continui inganni, tradimenti e bugie e per questo motivo il protagonista sceglie di ritirarsi in una condizione di senilità, rinunciando così all'amore stesso.

Nel romanzo La coscienza di Zeno, troviamo un'eccezione, in questo caso amore significa matrimonio. Il protagonista, infatti, riesce a sposarsi, anche se non con la donna che ama. La donna in questione è Augusta, figura che si fa molto influenzare dalle convenzioni del tempo, come la netta separazione tra il fidanzamento, in cui non sono consentite le troppe effusioni che invece Zeno propone, e il matrimonio, che è invece il sigillo dell’amore. Inoltre Augusta è, agli occhi di Zeno, l’immagine della salute che si contrappone alla sua condizione di malattia.

Nel corso del romanzo, questa contrapposizione viene meno, infatti, Zeno comprende che la sua condizione è una condizione generalizzata, quindi non è lui che deve curarsi, ma bensì sono la moglie, e tutte le persone come lei, che devono guarire dalla salute. Una curiosità è costituita dal fatto che i personaggi femminili di Svevo hanno tutti nomi che iniziano per "A". Particolarmente evidente risulta il contrasto salute-malattia, rappresentato rispettivamente da Augusta e Zeno.

La poetica

La poesia per Svevo esprime la condizione dell’uomo del Novecento: inetto, abulico, emarginato dalla società. Il tema centrale è l’inettitudine, contrapposto all’attitudine, quindi la malattia contrapposta alla salute. Nelle prime due opere la struttura narrativa è ancora legata al Verismo, mentre risulta fortemente innovativa in La Coscienza di Zeno.

In Una vita è presente un narratore esterno che si focalizza sul protagonista, il quale molto spesso è condizionato dalla società e dall’ambiente. In Senilità, l’attenzione dedicata all’ambiente è più limitata e l’autore è maggiormente interessato all’analisi psicologica del protagonista. Tuttavia, il narratore esterno tenta di cogliere ancora le sensazioni e i tentativi del protagonista di ingannare se stesso.

Soltanto con La coscienza di Zeno l'autore triestino abbandonerà definitivamente i caratteri veristi e raggiungerà la notorietà. I temi trattati nelle prime opere sono gli stessi, ma ad essere cambiata è la sensibilità del pubblico, sempre più cosciente della crisi del Positivismo e della condizione di inettitudine degli uomini. Inoltre, in questa fase inizia il decadimento della figura dell'esteta dannunziano, figura dominate a fine dell'Ottocento.

Approfondimenti utili su Italo Svevo

Un consiglio in più