L'Italia nel Seicento | Video

L'Italia nel Seicento: protagonisti ed eventi. L'Italia tra la decrescita demografica, le occupazioni, le carestie e la crisi economica. Guarda il video a cura di Andrea Borello

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L'ITALIA NEL SEICENTO

L'Italia del Seicento: guarda il video con Andrea Borello
Fonte: redazione

Il Seicento per l'Italia non fu un secolo felice. nel secolo precedente l'Italia era stata teatro di numerose guerre, attirando i desideri di conquista di molte potenze europee. Essendo divisa in tanti piccoli stati la sua debolezza politica e militare era infatti evidente, paradossalmente, spesso furono proprio i principi italiani a richiedere l'intervento di truppe straniere temendo di perdere il loro potere a vantaggio di qualche piccolo stato confinante.

IL CINQUECENTO

L'Italia fu invasa nel 1494 dal re francese Carlo VIII e 5 anni dopo dal cugino Luigi XII, che rivendicavano il Regno di Napoli e il Ducato di Milano. Alla fine della guerra, Milano andò ai francesi e Napoli agli spagnoli. Nel 1519 poi il re di Spagna Carlo V D'Asburgo Re di Castiglia, Spagna delle colonie americane, di Napoli e della Sicilia, della Sardegna, dei Paesi Bassi, dell'Austria e della Germania si scontrò con la Francia per il possesso di Milano. 

Il Papa si alleò con i francesi per cui Carlo V permise che un esercito di 12.000 mercenari tedeschi detti lanzichenecchi invadesse Roma e la saccheggiasse orribilmente per 9 lunghi mesi. La guerra si protrasse fino al 1559 quando con la pace di Pace di Cateau-Cambrésis la Spagna assunse definitivamente il possedimento di Milano, Regno di Napoli e il governo de facto del granducato di Toscana, della Repubblica di Genova ed è il Ducato di Savoia. In Italia restavano indipendenti dalla Spagna solo lo Stato della Chiesa, i Ducati di Mantova, Parma Modena, Ferrara, e le repubbliche di Venezia e Lucca. Così si presentava l'Italia all'inizio del 600. Eserciti e guerre avevano provocato numerosi morti, devastato i campi e provocando provocato così carestie. Le carestie sono causa di ma il nutrizione nella popolazione e favoriscono le epidemie, entrambe cose che provocarono la morte di migliaia di persone. Il 600 fu un secolo di decrescita demografica. 

LA PESTE E LA GUERRA DEI TRENT'ANNI

L'Italia, già all'epoca leader nella manifattura di merci di lusso estremamente costose, vive  una forte crisi economica. Il mercato preferiva invece le stoffe inglesi e olandesi, provenienti dalle colonie, meno raffinate ma molto più economiche. Anche i porti italiani, fino ad allora centro del Mediterraneo, dovettero affrontare la concorrenza dei porti sull'Atlantico, da cui partivano le rotte per il nuovo mondo e le indie orientali. Il Mediterraneo perse la sua importanza commerciale e l'Italia si ritrovò esclusa dai grandi traffici internazionali. Sull'Italia impoverita si abbatterono con violenza carestie e pestilenze. Nel 1630 morì di peste 1/3 della popolazione dell'Italia del centro e del nord. Alessandro Manzoni racconta la carestia, le proteste, e le rivolte, nonché l'occupazione spagnola all'interno della sua opera, I promessi sposi. L'autore, infatti, essendo un illuminista, voleva mostrare l'effetto della divina provvidenza al massimo del suo splendore per farlo scelse quindi di ambientare l'intera opera in un periodo buio, dominato dal male dal violenza e dall'ignoranza punto proprio il 600. Maligno e per esempio lo spagnolo don Rodrigo aiutato dai suoi bravi, viene raccontato l'assalto ai forni, e descritto con precisione il lazzaretto di Milano. il Ducato di Milano inoltre divenne crocevia degli eserciti spagnoli impiegati nella Guerra dei Trent'anni virgola che durò dal 1618 al 1648.

Questo conflitto fu il prolungarsi delle guerre di religione di cui abbiamo parlato all'inizio. 

La guerra si concluse solo nel 1648, con la pace di Vestfalia. L'Italia, divisa in molteplici stati di piccole dimensioni e senza alcuna rilevanza politica non riuscì mai ha partecipare ai negoziati e fu destinata a rimanere sotto occupazione straniera per numerosi secoli, fino alla sua completa è totale unificazione avvenuta con l'annessione delle cosiddette terre irredente alla fine della Prima Guerra Mondiale.

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