Intervista immaginaria a Cristoforo Colombo

Esercizio di scrittura e creatività: scrivi un'intervista immaginaria a Cristoforo Colombo. Tema per le scuole medie sul grande esploratore

Intervista immaginaria a Cristoforo Colombo
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CRISTOFORO COLOMBO

Chi era Cristoforo Colombo?
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Cristoforo Colombo è stato uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi. A lui si deve la Scoperta dell'America del 1492, che sancisce il definitivo inizio dell'età moderna.

In questo tema ti proponiamo un esercizio di fantasia: dovrai immaginare di intervistare proprio Cristoforo Colombo. Cosa gli chiederesti se fosse qui davanti a te? Come te lo immagini? Traccia il suo ritratto attraverso questa "intervista impossibile"!

INTERVISTA IMMAGINARIA A CRISTOFORO COLOMBO

D. Buongiorno signor Colombo, sono onorato di incontrarla. Posso farle alcune domande?

R. Buongiorno visitatore, grazie… certo, chieda pure.

D. Cominciamo dall’inizio… come ha convinto il re e la regina a darle il permesso di compiere l’impresa?

R. Non è stato semplice: all'inizio ho incontrato molti ostacoli. Per molto tempo sono stato fermo, poi ho proposto al re e alla regina un contratto con delle condizioni precise.

D. Ovvero?

R. Io davo loro l’esclusiva delle scoperte, ma l’oro mi apparteneva. In più chiedevo i titolo di Don per tutti i miei discendenti.

D. Sappiamo che l’impresa ha avuto inizio dal porto di Palos. Chi si è imbarcato con lei?

R. Non è stato semplice trovare volontari. C’erano sicuramente persone che non avevano nulla da perdere: non eravamo sicuri di tornare sani e salvi, e loro hanno pensato che valesse comunque la pena di correre quel rischio. Inoltre ho promesso ad alcuni uomini che erano in carcere uno sconto della pena.

D. Non tutti si sarebbero voluti imbarcare, quindi. Lei è davvero molto coraggioso. Quali sono gli altri aspetti del suo carattere?

R. Sono una persona sincera, testarda, decisamente convincente. Sono anche molto credente.

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D. Bene, ora torniamo al viaggio… con quali imbarcazioni lo ha affrontato?

R. Sono partito con tre caravelle, delle nuove imbarcazioni che fino a quel momento non si usavano spesso, sa? Hanno due vele a bordo e sono molto veloci perché sfruttano il vento. Erano la Pinta, la Nina e la Santa Maria.

D. Lei su quale caravella ha viaggiato?

R. La Santa Maria, quella più grande. Ero anche l’unico ad avere un letto.

D. E il resto dell’equipaggio com’era disposto?

R. Eravamo divisi sulle tre caravelle in modo abbastanza equo. Con noi c’erano anche un chirurgo e un notaio per annotare le nuove scoperte.

D. Cosa ha provato quando ha avvistato le nuove terre? Com’era il paesaggio?

R. Beh, che dire, fu una grande emozione. La prima cosa che ho visto è stata una sabbia bianchissima e una folta vegetazione.

D. C’era qualche forma di vita?

R. Si, c’era una popolazione…

D. Ce la può descrivere?

R. Erano di bell’aspetto, giovani…si coloravano di rosso. Era una popolazione primitiva, ingenua.

D. C’era oro sull’isola?

R. Non tantissimo, ma riuscimmo ad avere delle cose di valore dando in cambio specchietti e campanelli.

D. Come proseguì l’avventura?

R.

Non nel migliore dei modi, in verità. Due caravelle andarono perse, rimanemmo con la più piccola. Non potevamo tornare tutti in Spagna con una sola imbarcazione, così feci costruire un riparo dove rimase il resto dell’equipaggio.

D. Come fu il viaggio di ritorno?

R. Burrascoso. Durante una tempesta le vele si lacerarono. Fu davvero una tragedia.

D. E cosa successe una volta tornato?

R. Fui festeggiato dall’intero paese. Finalmente capirono tutti che c’erano davvero delle nuove terre.

D. E quando tornò sull’isola?

R. Fu terribile. Trovai solo scheletri, era tutto bruciato.

D. Cosa era successo?

R. Un attacco delle popolazioni straniere, probabilmente. La nostra presenza sull'isola non era gradita.

D. Pensa di aver ricevuto la giusta ricompensa per la sua impresa?

R. Tutto considerato, probabilmente sì.

D. Grazie per la disponibilità… è stato davvero un grande onore parlare con lei.

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