Intervista doppia al MAXXI di Roma: l'arte, le immagini, la scuola e l'alternanza
Di Veronica Adriani.Due protagonisti di MAXXI A[R]TWORK a confronto su arte, immagini e social media. Si può fare arte usando Instagram? Lo abbiamo chiesto, e hanno risposto così
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MAXXI A[R]TWORK: INTERVISTA DOPPIA
C'è futuro in Italia per l'arte e la cultura? Secondo i protagonisti di MAXXI A[R]TWORK, il progetto di alternanza scuola-lavoro portato avanti da due anni dal MAXXI di Roma, quello del futuro della cultura non è solo una speranza ma una necessità. Per questo c'è chi sceglie di fare arte nel quotidiano, condividendo immagini di valore e usando i social media per comunicare il proprio punto di vista sul mondo.
Gianluca Fiore, architetto e fotografo e Matilde Alcini, studentessa del liceo classico Vivona, maturanda e già proiettata verso un futuro universitario internazionale (già tre università londinesi le hanno dato il via libera all'iscrizione), sono tra questi. Intervistati da Studenti.it, hanno deciso di dire la loro sul tema. E si sono raccontati, parlando del ruolo delle immagini nell'arte, della comunicazione social, e anche - ovviamente - dell'esperienza vissuta al MAXXI.
FARE ARTE CON LE IMMAGINI
"Se non c'è arte non c'è cultura, non c'è società", racconta Gianluca. E spiega che fare arte attraverso le immagini si può, ma bisogna sapere come farlo: "Non tutte le immagini sono arte, però quando c'è un pensiero, un messaggio e una conoscenza della tecnica, si riesce a arrivare a una sintesi in cui arte e comunicazione fanno parte della stessa immagine". Si possono usare i social per fare arte? Per Matilde sì: "I social sono uno strumento potente su cui si può fare molto e da cui si può ricevere molto".
SCUOLA E CULTURA IN ITALIA
Cosa bisognerebbe cambiare del mondo della cultura in Italia? "Si dovrebbero avere maggiori finanziamenti e maggiore credibilità per chi fa cultura" sostiene Gianluca, mentre per Matilde sarebbe importante lavorare sul concetto di apertura: "Si potrebbe fare di più per cercare di includere un pubblico più ampio che comprenda anziani, bambini, adulti e ragazzi della mia età".
E sulla scuola? "La cambierei portandola da un punto di vista frontale a un punto di vista dinamico: per i ragazzi è importante comunicare, avere un discorso a due e non di fronte a una cattedra" spiega Gianluca. Mentre per Matilde è fondamentale "cambiare la concezione che hanno i professori dello studio, e di conseguenza che noi abbiamo dello studio". Continua: "È importantissimo studiare e avere una cultura, ma anche costruirsi il proprio bagaglio in modo personale è molto importante".
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, ESEMPI
Studenti.it sta raccogliendo le storie degli studenti su diversi progetti di alternanza. Eccone qualcuna:
- Alternanza scuola-lavoro con Cisco e Fondazione Mondo digitale. La storia di Eduard. Eduard è studente di un istituto tecnico a indirizzo informatico. Nell'ambito di un progetto IoT (Internet of Things) ha progettato coi suoi compagni il software alla base di un progetto di digital economy, presentandolo in una delle più grandi aziende informatiche internazionali.
- Alternanza scuola-lavoro in Caritas: le storie di Luca, Ilaria e Fiamma. Luca, Ilaria e Fiamma sono studenti di un liceo scientifico di Roma. Nella loro esperienza di ASL hanno prestato assistenza ai malati di AIDS della casa-famiglia di Villa Glori, superando ostacoli e pregiudizi.
- Alternanza scuola-lavoro nella redazione di Piuculture: la storia di Luca. Studente di liceo classico, Luca ha scelto un progetto di giornalismo sociale e comunicazione interculturale, imparando le tecniche del giornalismo e della scrittura online e mettendole in pratica in una vera redazione.
Relazione alternanza scuola-lavoro, i nostri spunti per crearne una efficace: