Proposizioni Interrogative Dirette

Come si formano le prooposizioni interrogative in latino e come vengono tradotte

Proposizioni Interrogative Dirette

Proposizioni interrogative

Proposizioni interrogative dirette - Proposizioni interrogative indirette
- proposizioni interrogative dirette semplici - preposizioni interrogative dirette disgiuntive

Le proposizioni interrogative si dividono in due gruppi:

  1. Proposizioni interrogative dirette;
  2. Proposizioni interrogative indirette.

A loro volta si dividono in:

  1. proposizioni interrogative semplici;
  2. preposizioni interrogative disgiuntive.

PROPOSIZIONI INTERROGATIVE DIRETTE

Si tratta di proposizioni indipendenti, cioè proposizioni principali che non dipendono da nessun verbo. Il modo verbale utilizzato è l’indicativo.
Es. lat. Quota ora est? It. Che ora è?

PROPOSIZIONI INTERROGATIVE DIRETTE SEMPLICI

Possono essere introdotte da:

  • Pronomi, aggettivi, avverbi interrogativi come: quis, qui, quisnam, uter, qualis, quantus, quot, ubi, quomodo quando, cur, quare, quam ob rem, quin, etc.
    Es. lat. Cur taces? It. Perché taci?
    Es. lat. Quando te aspiciam? It. Quando ti vedrò?

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  • speciali particelle interrogative, che è necessario usare nel caso che non vi sia un pronome o un avverbio interrogativo.
    Esse sono:
    -ne (enclitica). Si usa nelle interrogative vere e proprie quando si domanda una cosa che si ignora.
    Es. lat. Estne frater tuus intus? It. È in casa tuo fratello?

    - nonne (non è forse vero che?Non forse?). Introduce una interrogativa retorica, da cui si aspetta una risposta affermativa.
    Es. lat. Canis nonne similis est lupo? It. Non è forse il cane simile al lupo? Risp.: Si.)

    - num (forse che?). Introduce una interrogativa retorica, da cui si attende risposta negativa
    Es. lat. Num eloquentiam Platonem superare possumus? It. Forse che possiamo superare Platone nell’eloquenza? (Risp.: No.)

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    PROPOSIZIONI INTERROGATIVE DIRETTE DISGIUNTIVE

    Sono formate da due o più membri. In latino si possono trovare utilizzate queste particelle:

    utrum……. an
    -ne…………an
    …………….an

    Es. lat. Utrum servus es an liber? It. Sei un servo o un uomo libero?
    Es. lat. Servusne es an liber? It. Sei un servo o un uomo libero?
    Es. lat. Servus es an liber? It. Sei un servo o un uomo libero?

    Osservazioni
    Talvolta, si trova usata la particella an da sola, in principio di una proposizione interrogativa diretta, costituita da un solo membro. Quest’uso si può avere in due casi:

    • quando si vuole convalidare, in tono ironico o meravigliato, un concetto precedente, mostrando insostenibile l’affermazione opposta.
      Es. lat. Oratorem irasci minime decet: an tibi irasci tum videmur, cum in causis acrius et vehementius dicimus?
      it. All’oratore non si addice adirarsi: o forse ti sembra che noi ci adiriamo. quando nelle cause parliamo con un po’ di calore e veemenza?
    • quando ad una interrogazione di carattere generale ne segue un’altra preceduta da an che, in un certo qual modo, la determina.
      Es. lat. Quid ad me venitis? An speculandi causa
      it. A che venite a me? Non forse per osservare?

    Un consiglio in più