Inquinamento: tesina per scuola media
L'inquinamento: tesina di scienze per la scuola media. Cos'è l'inquinamento e le cause dell'inquinamento del suolo, atmosferico, acustico e idrico
Indice
Inquinamento: tesina scuola media

Definizione di inquinamento. L’inquinamento è la contaminazione dell'aria, dell'acqua e del suolo con sostanze e materiali dannosi per la salute dell'uomo e dell'ambiente e capaci di interferire con i naturali meccanismi di funzionamento degli ecosistemi o di compromettere la qualità della vita. Ci sono vari tipi di inquinamento, i primi tre che si ricordano sono: l’effetto serra, il buco dell’ozono e le piogge acide.
Effetto serra
L’effetto serra è un fenomeno climatico che consiste nel riscaldamento degli strati inferiori dell’atmosfera per effetto della schermatura offerta da alcuni gas in essa contenuti. Questi ultimi, detti comunemente gas-serra, risultano trasparenti alle radiazioni di lunghezza d'onda relativamente piccola e opachi a lunghezze d’onda maggiori; il loro comportamento fa sì che le radiazioni a breve lunghezza d’onda provenienti dal Sole attraversino con facilità l’atmosfera e riescano a raggiungere la superficie terrestre, che in parte le riflette, in parte le assorbe. La frazione di radiazione assorbita dalla Terra viene restituita sotto forma di raggi infrarossi a lunghezza d’onda maggiore, che non si disperdono, ma rimangono intrappolati negli strati inferiori dell’atmosfera, in quanto assorbiti dai gas-serra. L’assorbimento dei raggi infrarossi provoca un naturale innalzamento della temperatura dell’aria e della superficie terrestre: mentre in assenza di atmosfera la temperatura media del pianeta sarebbe di circa -18 °C, grazie all’effetto serra naturale è di circa 15 °C. I principali gas-serra naturalmente presenti in atmosfera sono l’anidride carbonica (che da sola contribuisce al 50% dell’effetto serra), il metano, gli ossidi di azoto, gli idrocarburi alogenati e l’ozono.
Buco dell'ozono
Il buco dell’ozono è il progressivo danneggiamento dell'ozonosfera, lo strato di atmosfera contenente una concentrazione di ozono relativamente alta, che protegge la Terra dai nocivi raggi ultravioletti del Sole; questo è stato rilevato a partire dagli anni Settanta e Ottanta.
Piogge acide
Le piogge acide è un fenomeno dovuto all’inquinamento dell'aria, che consiste nella contaminazione dell’acqua piovana da parte delle sostanze tossiche presenti in atmosfera.
I fumi prodotti dagli impianti industriali sono da sempre considerati i principali responsabili del fenomeno delle piogge acide. Tuttavia, poiché la natura delle complesse reazioni chimiche coinvolte non è stata ancora del tutto chiarita, molti gruppi industriali hanno cercato di sminuire la propria responsabilità, sottolineando la necessità di ulteriori studi, e le autorità governative, dati gli alti costi dei provvedimenti contro l'inquinamento, hanno spesso implicitamente avallato l'atteggiamento degli industriali. Un'altra importante fonte di ossidi di zolfo e di azoto è costituita dagli scarichi dei veicoli a motore, ossia dai prodotti della combustione dei derivati del petrolio.
Inquinamento acustico
L’inquinamento acustico comprende tutti quei rumori che superano i 55-60 decibel, infatti, se si supera questo limite (tra l’altro massimo visto che si voleva fissarlo a 50 dB) rischia di provocare a lui, e a quelli che gli stanno intorno, gravi malattie all’udito. Superando i 100 decibel invece è molto probabile rimanere talmente storditi da diventare totalmente sordi. L'inquinamento acustico è prodotto principalmente dai mezzi di trasporto (aeroplani, traffico automobilistico, transito ferroviario), dagli impianti industriali e commerciali, dai cantieri e dalle infrastrutture legate ad alcune attività ricreative (discoteche, stadi ecc. ). Il grado di inquinamento acustico dipende anche dal livello di insonorizzazione degli edifici e quindi dalle tecniche di costruzione e di isolamento acustico utilizzate.
Ci sono varie fonti di inquinamento acustico, tra le quali sono presenti:
- il traffico automobilistico: sorgente di rumore più diffusa nei paesi industrializzati.
Per difendere i cittadini dai rumori del traffico stradale sono stati fissati e imposti limiti di emissione dei rumori per tutti i nuovi autoveicoli messi in commercio.
Di anno in anno questi limiti di tollerabilità vengono abbassati, tanto che i rumori emessi dalle auto costruite intorno alla metà degli anni Novanta risultano essere di 8-10 dB più bassi rispetto a quelli emessi dalle auto prodotte negli anni Settanta.
- Linee ferroviarie: tra tutti i tradizionali mezzi di trasporto, il treno è spesso considerato come il più ecologico in assoluto. Da qualche tempo, tuttavia, molti paesi hanno preso atto che ciò non è sempre vero e che anche il traffico ferroviario può avere un alto impatto ambientale. Anche se l'ultima generazione di treni e motrici è stata progettata in modo tale da non risultare più rumorosa dei convogli tradizionali, per rispettare gli standard ambientali imposti per legge, le linee ferroviarie devono tuttora seguire percorsi lontani dai centri abitati ed essere attrezzate con adeguati sistemi di abbattimento dei rumori.
- I velivoli a motore: l’inquinamento acustico provocato da questi velivoli è cresciuto considerevolmente dopo la seconda guerra mondiale e intorno alla metà degli anni Sessanta ha raggiunto un livello tale da indurre le autorità e i produttori del settore ad ammettere la necessità di sviluppare sistemi di abbattimento dei rumori. Sia negli aerei con propulsione a elica, sia in quelli a reazione la principale sorgente di rumore è il motore. Le reiterate proteste da parte degli ambientalisti e di vari gruppi di pressione hanno spinto le autorità competenti a emettere normative per il controllo e la limitazione del rumore prodotto dai velivoli. Dai tempi dei primi aviogetti il livello del rumore prodotto dai motori è stato ridotto di circa 20 dB, e questo nonostante i nuovi velivoli siano decisamente più grandi e capienti rispetto ai loro predecessori.
- Industrie: gran parte dei macchinari utilizzati nei vari settori dell'industria produce rumore.
In molti casi i rumori rimangono confinati all'interno di fabbriche e officine, in altri casi, invece, raggiungono le aree abitative circostanti.
In passato il problema riguardava solo le zone vicine ai grandi impianti metallurgici o manifatturieri; oggi, tuttavia, le imprese di piccole dimensioni sorgono spesso in mezzo ai centri abitati e disturbano direttamente un gran numero di residenti.
- Cantieri: all'interno dei cantieri viene prodotta ogni sorta di rumori molesti, da quelli continui e ininterrotti dei compressori, delle centrifughe o delle ventole, a quelli intermittenti dei martelli pneumatici o delle seghe elettriche. Considerata la natura provvisoria dei cantieri, il livello di tolleranza ammesso per i rumori prodotti in tali circostanze è in genere superiore a quello normalmente consentito per altri tipi di attività e di rumori.
- Vita domestica: anche la vita domestica produce rumori molesti. L'inquinamento acustico può essere infatti causato da elettrodomestici quali l'impianto stereo e il televisore, così come da alcune attività di bricolage (si consideri, in particolare, l'uso di trapani e tosaerba). Spesso il grado di inquinamento acustico è dovuto al cattivo isolamento delle abitazioni nei complessi plurifamiliari. Più che di natura tecnica, tuttavia, il problema è comportamentale e la soluzione, più che a leggi e decreti, dovrebbe essere lasciata all'educazione dei singoli cittadini. Inoltre, negli ultimi decenni, soprattutto nei paesi industrializzati, sono state ideate e realizzate infrastrutture per attività ricreative assai rumorose: poligoni di tiro, discoteche, aree per concerti, piste per motocross o corse automobilistiche, spazi destinati a gare nautiche costituiscono una fonte certa di inquinamento acustico.
- Rumori di bassa frequenza: una piccola percentuale della popolazione è particolarmente sensibile a certi rumori di bassa frequenza, che in realtà vengono percepiti e non propriamente uditi.
A volte la sorgente di questi suoni è completamente ignota e non può essere in nessun modo individuata, mentre in altri casi è posta a distanze notevoli dal "punto di impatto".
Una volta identificata la sorgente, è spesso possibile ridurre il rumore molesto abbastanza agevolmente.
Inquinamento delle acque
L’inquinamento idrico riguarda la contaminazione dell'acqua causata dall'immissione di sostanze quali prodotti chimici e scarichi industriali e urbani, che ne alterano la qualità compromettendone gli abituali usi. Alcuni dei principali inquinanti idrici sono: le acque di scarico contenenti materiali organici che per decomporsi assorbono grandi quantità di ossigeno; parassiti e batteri; i fertilizzanti e tutte le sostanze che favoriscono una crescita eccessiva di alghe e piante acquatiche; i pesticidi e svariate sostanze chimiche organiche (residui industriali, tensioattivi contenuti nei detersivi, sottoprodotti della decomposizione dei composti organici); il petrolio e i suoi derivati; metalli, sali minerali e composti chimici inorganici; sabbie e detriti dilavati dai terreni agricoli, dai suoli spogli di vegetazione, da cave, sedi stradali e cantieri; sostanze o scorie radioattive provenienti dalle miniere di uranio e torio e dagli impianti di trasformazione di questi metalli, dalle centrali nucleari, dalle industrie e dai laboratori medici e di ricerca che fanno uso di materiali radioattivi. Anche il calore liberato nei fiumi dagli impianti industriali e dalle centrali elettriche attraverso le acque di raffreddamento può essere considerato un inquinante, in quanto provoca alterazioni della temperatura che possono compromettere l’equilibrio ecologico degli ecosistemi acquatici e causare la morte degli organismi meno resistenti, accrescere la sensibilità di tutti gli organismi alle sostanze tossiche, ridurre la capacità di autodepurazione delle acque, aumentare la solubilità delle sostanze tossiche e favorire lo sviluppo di parassiti.
Le sostanze contaminanti contenute nell'acqua inquinata possono provocare innumerevoli danni alla salute dell'uomo e all'equilibrio degli ecosistemi. La presenza di nitrati (sali dell'acido nitrico) nell'acqua potabile, ad esempio, provoca una particolare condizione patologica nei bambini che in alcuni casi può condurre alla morte.
Oltre a quello lacustre, c’è anche l’inquinamento marino, dovuto alle immissioni accidentali o intenzionali di petrolio e oli combustibili, all'apporto di sostanze inquinanti trasportate dai corsi d'acqua e agli scarichi degli insediamenti costieri. Questi ultimi, in particolare, contengono ogni sorta di contaminanti (metalli pesanti, sostanze chimiche tossiche, materiale radioattivo, agenti patogeni) e spesso sono all'origine di epidemie di tifo, colera, salmonellosi e altre malattie infettive. Gli inquinanti vengono trasportati dalle correnti marine lungo le coste e in alto mare, a media e lunga distanza. Ovviamente, la contaminazione dei mari varca le frontiere delle acque territoriali dei singoli stati ed è oggetto di trattati internazionali che mirano a limitarne l'entità. Il petrolio e gli oli combustibili riversati in mare formano sulla superficie dell'acqua pellicole oleose che, impedendo l'assorbimento dell'ossigeno atmosferico, provocano morie di organismi marini. Nel petrolio, inoltre, sono presenti anche idrocarburi aromatici che possono costituire un grave pericolo per la salute dell'uomo, al quale giungono attraverso la catena alimentare marina. La fonte dell'inquinamento, in questo caso, è data dai riversamenti di grandi quantità di greggio dalle petroliere coinvolte in incidenti, dal deliberato rilascio di piccole quantità di derivati del petrolio da navi di vario tipo e dalle perdite di petrolio che si verificano nel corso delle operazioni di trivellazione presso le piattaforme petrolifere marine.
Inquinamento atmosferico
Per inquinamento atmosferico si intende la contaminazione dell'aria per immissione di sostanze gassose, liquide o solide che ne alterano la naturale composizione. Queste sostanze risultano spesso nocive per la salute e il benessere degli esseri viventi, corrodono i materiali da costruzione, riducono la visibilità e in alcuni casi sono sgradevoli all'olfatto. Tra gli inquinanti atmosferici emessi da fonti naturali solo uno, il radon, è stato riconosciuto come altamente dannoso per l'uomo. Il radon è un gas radioattivo che deriva dal decadimento dell'uranio presente in certi tipi di roccia e che si infiltra nelle abitazioni passando attraverso le fondamenta degli edifici; respirato a lungo, può dare origine a tumori dell'apparato respiratorio.
Ogni anno, nei paesi industrializzati, vengono rilasciati nell'aria miliardi di tonnellate di sostanze inquinanti. Molte sostanze inquinanti provengono da fonti direttamente identificabili: l'anidride solforosa, ad esempio, è emessa dalle centrali termoelettriche alimentate a combustibili fossili, come carbone o gasolio.
I fattori inquinanti possono essere già presenti nei materiali utilizzati in un determinato processo di trasformazione chimica o di combustione (il piombo, ad esempio, è già presente nella benzina) o venire prodotti nel corso del processo stesso. Il monossido di carbonio è, ad esempio, un tipico sottoprodotto della combustione della benzina nei motori a combustione interna. Per questo motivo l'emissione di sostanze inquinanti nell'atmosfera può essere ridotta evitando di immettere nei processi di trasformazione materiali contenenti sostanze nocive, rimuovendo le sostanze inquinanti dopo che si sono formate, alterando i processi in modo da evitare che tali sostanze si formino o facendo in modo che vengano prodotte solo in misura limitata. Il livello degli inquinanti contenuti nei gas di scarico delle automobili può essere ridotto facendo in modo che i carburanti vengano bruciati completamente e dotando i veicoli di marmitte capaci di trasformare i gas di scarico in miscele di sostanze meno inquinanti. La funzione delle ciminiere installate presso i grandi impianti industriali non è quella di rimuovere gli inquinanti contenuti nei fumi, bensì, semplicemente, quella di portare tali sostanze a una certa distanza dal suolo, in modo tale da consentirne una maggiore dispersione nell'aria e ridurne quindi la concentrazione locale.