La nostra costituzione all'articolo 34 afferma chiaramente che "I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze (...)"
Purtroppo, però, nella scuola pubblica italiana ci rendiamo conto che questo preciso obbligo costituzionale da parte dello Stato resta largamente inattuato.
Oggi studiare costa davvero tanto e per capirlo basta pensare ai costi dei nostri libri di testo che aumentano di anni in anni e alle leggi sul copyright che impediscono di fotocopiarli. Oppure si pensi al costo dei trasporti per andare a scuola che costringono le famiglie a spendere centinaia di euro l'anno per poter mandare i figli a scuola. E si pensi alla mancanza di qualsiasi misura che volta a sostenere le famiglie in queste spese. Le poche borse di studio disponibili sono largamente insufficienti per coprire i costi del diritto allo studio e come se non bastasse le scuole dell'Autonomia non fanno altro che aumentare ogni anno la tassa scolastica da versare direttamente alla propria scuola.
In questo contesto poi, anziché porre un argine al totale disinvestimento nel diritto allo studio, si preferisce dare 90 milioni di euro alle scuole private lasciando a secco le casse della scuola pubblica. E nella prossima finanziaria non si investe nulla nei problemi reali della scuola che, oltre al diritto allo studio, riguardano, per esempio, l'edilizia scolastica, che nel nostro paese mostra carenze davvero inaccettabili.
Per queste ragioni noi chiediamo che si investa davvero nel diritto allo studio per garantire ad ogni studente, al di là delle proprie condizioni economiche, di accedere ai massimi livelli dell'istruzione e chiediamo che nella prossima finanziaria siano stanziati fondi da investire nella scuola pubblica, a partire dalle nostre scuole che spesso versano in uno stato fatiscente.