Impressionismo e letteratura: approfondimento
Approfondimento su impressionismo e letteratura: i rapporti tra la letteratura del novecento e l'impressionismo e le caratteristiche dei pittori impressionisti
Indice
Impressionismo e letteratura
Uno dei primi incontri tra letteratura e impressionismo avviene grazie alle opere di Paul Verlaine, poeta maledetto del 19° secolo, prerogativa di questo autore è l’unire la poesia alla musicalità e al colore, così come, quindi, i pittori impressionisti ed espressionisti riportavano il loro stato d’animo sull’opera, ad esempio Claude Monet con “Impressioni al sorgere del sole” o Vincent Van Gogh con “Campo di grano con corvi”, questo poeta ed in seguito molti altri esprimeranno il loro stato d’animo in rapporto, come avviene nella poesia “Canzone d’autunno”, al suono o al trascorrere del tempo lasciando trapelare anche un sentimento tipico di quest’epoca come la labilità dell’essere.
Importante è anche “Arte poetica” dove si è davanti al manifesto di un nuovo modo di fare poesia, ribellandosi al tradizionale creandone una nuova legata appunto alla musicalità, questo nuovo genere non deve essere educatrice né moralista o satirico ma deve avere il carattere lieve della sfumatura del colore che sarà la caratteristica prima dello stesso impressionismo, dove le pennellate si susseguono e affiancano in un preciso ordine lasciando supporre l’animo tormentato del pittore, l’artista infatti tende all’evasione, a scartare tutto ciò che è tradizionale e punta a rallegrare l’occhio e nel caso della musica e della letteratura l’orecchio.
L'uso della luce
I pittori impressionisti quindi sull’onda del simbolismo lanciato da Baudelaire si trovano in armonia con la natura e ne sfruttano la vivacità dei colori per i loro quadri, infatti essi dipingono all’aperto e riscoprono i colori e la luce, dando importanza ai vari momenti della giornata, cogliendo non una natura statica ma in continuo movimento, che prende vita con pennellate brevi e sfumate, senza tratti neri, solo con l’uso del chiaroscuro, sicuramente grazie anche alla nascita della fotografia che permetterà di studiare la luce anche per le tele pittoriche.
Ma come tutte le cose anche l’impressionismo è condannato al declino e così a questo si sostituirà il post-impressionismo che metterà in luce i temi della diversità e dell’emarginazione grazie alle opere di tre grandi pittori come Van Gogh, Gauguin e Toulouse Lautrec.
Impressionismo ed Espressionismo
Van Gogh è il tramite tra l’impressionismo, che nel 1880 sarà un pò superato, ritraendo solo paesaggi, e l’espressionismo, caratterizzato dal fatto che le sensazioni irrompono nel paesaggio dall’animo, connotandolo a sua immagine. Sono però presenti simbolismi inquietanti, il disegno è assente, il ritmo delle pennellate è furioso e come in Campo di grano con corvi tutto sembra turbato dal vento, l’atmosfera è allucinante e trasmette inquietudine, qui infatti dopo poche settimane Van Gogh si uccise.
Il secondo pittore in questione è Gauguin, che rifiutò la società e ricercò la pace in Polinesia in luoghi incontaminati, ma il suo integramento non fu mai completo, provocandogli grossi traumi interiori.
Paul Gauguin ed Henri de Toulouse-Lautrec
Comunque, durante quegli anni riuscì a trasmettere un senso di pacatezza ai suoi stessi quadri che raffiguravano per lo più donne indigene. Anche Gauguin è un post-impressionista ma con lui il disegno ritorna netto e le sue figure sono piatte e bidimensionali, rimandandosi chiaramente alle stampe cinesi. Egli riassorbe la presenza della morte in un quadro pacato ma allo stesso tempo inquietante per quello che rappresenta e per la semplicità con cui lo fa, ponendo uno spirito dietro alla donna che dorme, da qui il nome del quadro Lo spirito dei morti veglia.
Il terzo e ultimo pittore è forse quello che meglio di tutti rappresenta la diversità: Toulouse Lautrec era un nobile che dopo due cadute divenne deforme e sentendosi deriso rifiutò la società rifugiandosi in un mondo di emarginati, dipingendo ballerine del Moulin Rouge e facendo manifesti pubblicitari come quello a Jane Avril.
Questo sentimento sarà protagonista anche in futuro e verrà descritto anche da Pirandello con il romanzo L’uomo dal fiore in bocca, dove un uomo destinato a morire per un tumore, si attacca così alla vita degli altri da studiarla ed immaginarsela, così come fece con la pittura Toulouse Lautrec.
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