L'importanza di rallentare: quali effetti e come farlo

Imparare a rallentare nella società sempre più caotica nella quale viviamo è molto importante. Ecco come farlo e quali sono i benefici

L'importanza di rallentare: quali effetti e come farlo
getty-images

L'importanza di rallentare: introduzione

L'importanza di rallentare: quali effetti e come farlo
Fonte: getty-images

In una società dal passo svelto, in cui il tempo viene rincorso e sembra non bastare mai, non sappiamo più rallentare, o non ci concediamo di farlo, portandoci dietro tutte le sue conseguenze.

Una società che va veloce: quali conseguenze

Nella società moderna andare sempre di corsa senza prendersi momenti per fermarsi è considerato ammirevole e come unica strada per raggiungere successo e soddisfazione. Rallentare e fermarsi non vengono visti come bisogni primari ma come premi da meritarsi e, comunque, sempre avvolti da un'aura di giudizio generando così sensi di colpa e di inadeguatezza.

Lo slogan è quello di non perdere tempo, come se l’unico modo per dar valore al nostro tempo fosse quello di performare e produrre senza sosta. Così, anche i momenti di pausa, forzata o voluta, vengono riempiti dall’ansia di non star facendo abbastanza, dalla paura di rimanere indietro, dall’ossessione di doversi rimettere in pari. Tutto ciò genera inevitabilmente disagi che hanno un forte impatto sulla salute psicofisica di tutti noi, a partire già dalla prima adolescenza, età in cui la società inizia a riversare pressioni e aspettative.

Questo turbine di velocità e produttività è alla base dell’aumento dei livelli di stress, che influisce sul metabolismo ed il ciclo sonno veglia. La necessità di essere sempre attenti e in allerta pesa sulle capacità cognitive, avendo come effetto il rallentamento e deperimento delle stesse, rendendoci sempre meno capaci di gestire le situazioni impreviste e le emozioni. A lungo andare, tutto ciò può condurre al burnout e a uno stato di esaurimento emotivo rendendoci così totalmente incapaci di performare e generando un circolo vizioso da cui è difficile uscirne illesi.

Rallentare: i benefici sulla salute psicofisica

La necessità di rallentare deriva dal bisogno innato e primario di riposare che ci permette di rigenerare energie fisiche e mentali e di riflettere e ragionare con consapevolezza. Da qualche anno a questa parte, le generazioni più giovani hanno iniziato a dare nuovamente valore e dignità a questo bisogno, a lungo bistrattato e silenziato a favore della produttività. I valori della società della performance sono stati messi in dubbio: dove prima l’unica fonte di approvazione e soddisfazione era il lavoro, ora questo diventa funzionale e secondario ad altri obiettivi di auto-realizzazione.

La tendenza ha quindi iniziato a cambiare, seppur con molte difficoltà, dando più spazio e tempo ad attività lente e semplici che abbiano come scopo la cura di se a livello fisico e mentale. La possibilità di dedicarsi a queste attività o di riposare permettono un abbassamento dei livelli di cortisolo, riducendo così lo stress e l’ansia a favore di un innalzamento del tono dell’umore, delle energie psico-fisiche e delle difese immunitarie.

A livello mentale, rallentare e riposare permettono di accrescere le capacità di ragionamento, di prendere decisioni consapevoli e ponderate, di allenare il pensiero creativo e di gestire in modo adeguato e funzionale pensieri ed emozioni.

Questo impatto positivo sulla persona influisce anche sulle sue relazioni e sulle capacità sociali, oltre ad aumentare, paradossalmente, le sue performance lavorative.

È importante quindi capire come la possibilità di rallentare e fermarsi non gioca a discapito della produttività e della crescita personale e lavorativa, bensì ne rappresenta un punto di forza nel lungo termine.

Come imparare a rallentare e prendersi una pausa

Nonostante sia ormai chiara a molti la necessità di rallentare, non è semplice farlo in questa società. In primis per via del giudizio che ci portiamo dietro, anche in modo inconsapevole, e che genera sensi di colpa e inadeguatezza quando ci si appresta a fermarsi. Inoltre la paura di perdere occasioni e possibilità importanti ci convince a restare sempre con le antenne drizzate per non restare indietro.

È quindi necessario lavorare su di sé, sui propri bisogni, valori ed obiettivi per imparare a rallentare e godersi i momenti di riposo. Molte persone si appoggiano al sostegno psicologico dei professionisti della salute mentale per essere guidati al meglio in questa direzione e per apprendere risorse e strategie personalizzate e funzionali a questo scopo. È possibile però lavorarci anche in autonomia, in parallelo al percorso psicologico o indipendentemente da esso, seguendo alcuni spunti e strategie utili, quali:

  • pianificare in anticipo momenti di riposo o da dedicare ad attività piacevoli e rigeneranti
  • inserire piccole pause nella propria routine giornaliera per dedicarsi alla salute psicofisica
  • evitare l’utilizzo di smartphone e simili nei momenti di pausa, dirigendo l’attenzione alle sensazioni fisiche e all’ambiente
  • praticare la mindfulness in modalità informale per imparare ad assaporare e godere delle piccole esperienze piacevoli giornaliere, ad esempio mentre si mangia o si cammina
  • individuare i propri valori e dare priorità a quelli più importanti
  • lavorare sui sensi di colpa generati dal non rispettare gli standard sociali, accogliendo critiche e giudizi interni senza assecondarli per diminuirne, man mano, l’impatto
  • equilibrare il tempo e lo spazio mentale dedicati al lavoro e alla vita personale
  • riconoscere il sovraccarico ed evitare di spingersi eccessivamente oltre ai propri limiti fisici, mentali ed emotivi

Altri contenuti di psicologia

Leggi anche:

Un consiglio in più