Il tuono di Giovanni Pascoli: analisi del testo e figure retoriche
Il tuono di Giovanni Pascoli: commento, analisi, figure retoriche del famoso componimento di uno dei maggiori poeti di fine Ottocento
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Il tuono di Giovanni Pascoli
Giovanni Pascoli, con Il tuono, vuole descrivere la forza dell'elemento naturale che, con alto fragore, rintrona nella notte scatenandosi in tutta la sua violenza.
L’essere umano, ascoltando il ruggito della natura, si spaventa e come un bimbo piange nella notte buia.
All’immagine minacciosa della natura si contrappongono, però, le figure rassicuranti della madre e della culla, che nel simbolismo Pascoliano rappresentano il motivo del “il nido familiare” distrutto, per il poeta mezzo di ricongiungimento con il “fanciullino” racchiuso nel suo io più profondo.
Il tuono: analisi del testo
Lo schema delle rime è ABCBCCA, tipico di componimenti poetici come Il Lampo ed Il Temporale che sono intesi come la naturale prosecuzione de Il Tuono.
Il componimento si fonda sull’opposizione Nulla-Culla, dove il Il nulla evoca l’oscurità, il male presente nel mondo, mentre la culla simboleggia la vita e la sua bellezza.
L’autore isola l’espressione La notte nera come il nulla proprio per sottolinearne l’importanza all’interno del componimento.
Il suo obiettivo è incutere una paura quasi reverenziale nel lettore, che di fronte ad una sensazione di mistero e di vuoto dovrebbe sentirsi smarrito, rendendo l’atmosfera oscura, lugubre e terrorizzante.
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