Il treno ha fischiato: commento alla novella di Luigi Pirandello

Il treno ha fischiato è una novella di Luigi Pirandello. Come costruire un commento personale a partire dal testo

Il treno ha fischiato: commento alla novella di Luigi Pirandello
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IL TRENO HA FISCHIATO

Commento a Il treno ha fischiato di Luigi Pirandello
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La Novella, scritta nel 1914 per il Corriere della Sera, fa parte della raccolta Novelle per un anno; narra di una vicenda a prima vista incomprensibile: l’improvviso attacco di follia di un laborioso impiegato, Belluca, legato ad uno stile di vita e di lavoro sempre uguale.

La storia inizia raccontando le condizioni dell’ignoto protagonista, di cui inizialmente non si fa il nome.

I medici e colleghi dicono che soffre di frenesia, encefalite, infiammazione della membrana e febbre celebrale, cioè lo descrivono come una persona malata di mente. La sua pazzia inizia con un sogno in cui un treno viaggia a forte velocità, fischiando. Questo treno lo portav velocemente in Siberia o nelle foreste del Congo.  

Il narratore ha un suo punto di vista, e dice che a nessuna delle persone che analizzavano il fatto abbia avuto il dubbio che la reazione fosse stata normale, considerando le condizioni in cui viveva da più di 20 anni: in casa aveva tre donne cieche (la moglie, la suocera e la sorella) che doveva mantenere e accudire, e anche le due figlie vedove, una con quattro e l’altra con tre figli.

Per mantenerle, Belluca lavorava anche fuori dall’ufficio, ricopiando testi tra gli strilli delle cinque donne e dei sette bambini.

Belluca svolgeva il lavoro di ragioniere da tanti anni in modo molto attento e in silenzioso “rimanendo come cieco e sordo alla vita”. I colleghi ed il suo capo lo prendono sempre in giro e lui non reagisce mai a queste provocazioni.

Quando improvvisamente Belluca si ribella al proprio capo e ai colleghi, tutti rimangono stupiti. Il suo parlare di azzurre fonti e montagne nevose levate al cielo, lascia tutti senza parole.

Il protagonista racconta del suo sogno e del suo treno che improvvisamente gli aveva fatto riscoprire i piaceri della vita, perché lui – racconta il narratore – viveva una vita poco felice.

Il narratore che conosce bene la “vita impossibile” di Belluca, pensa che il suo comportamento sia la “naturalissima coda della sua vita-mostro”, della sua esistenza impossibile, votata al mantenimento ed alla cura dei suoi dodici familiari.

A Belluca – racconta il narratore – in quelle condizioni di vita era accaduto un fatto naturalissimo: si era dimenticato per molti anni che il mondo esistesse.

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IL TRENO HA FISCHIATO: COMMENTO

Il fischio di quel treno gli aveva improvvisamente portato via tutta la vita difficile trascorsa fino a quel momento.

Inizialmente, leggendo questa novella ho trovato il senso umoristico: Belluca è una persona che lavora intensamente (nonostante le pessime condizioni in famiglia) e improvvisamente immagina di ascoltare il passaggio di un treno fischiettante rovescia completamente la sua vita ed il suo modo di lavorare.

Poi invece ho anche sentito una profonda tristezza per questo pover uomo che ha dedicato la sua vita solo ad altre persone anche se familiari senza pensare mai a se stesso.

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