Il tempo migliore della nostra vita: trama e riassunto del romanzo autobiografico di Antonio Scurati
Il tempo migliore della nostra vita ci offre uno spaccato di storia, sfruttando un enorme personaggio e quattro comuni: il risultato è straordinario
Indice
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Il tempo migliore della nostra vita: trama e riassunto del romanzo di Scurati
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Il tempo migliore della nostra vita, trama
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Il tempo migliore della nostra vita, riassunto
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Chi è Antonio Scurati
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Altri libri consigliati, se ti è piaciuto Il tempo migliore della nostra vita
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Altri libri che devi assolutamente leggere:
Il tempo migliore della nostra vita: trama e riassunto del romanzo di Scurati
Ciò che Antonio Scurati fa, nel suo libro Il tempo migliore della nostra vita, è donare il risalto che la figura di Leone Ginzburg merita. Non che si tratti di una figura sconosciuta, come potrebbe, ma è giusto che un importante autore racconti la storia vera di un eroe della Resistenza. Al tempo stesso, però, si dedica anche al racconto dei normali e comuni, in questo caso dei suoi amati nonni.
Il tempo migliore della nostra vita, trama
Era l’8 gennaio 1934 quando Leone Ginzburg rifiutò di giurare fedeltà al fascismo. Il suo no venne pronunciato con orgoglio, in un clima folle di totale servilismo. Dinanzi all’orrore e alla violenza del regime, questo eroe della Resistenza risposte senza imbracciare armi.
Una presa di posizione storica, la sua. Un personaggio che merita d’essere ricordato, a dimostrazione di come un’altra via fosse possibile. Dinanzi all’orrore occorre avere la schiena dritta e il coraggio di non assecondare quanto di devastante accade intorno a noi.
Ginzburg fondò la casa editrice Einaudi, impegnandosi nell’organizzazione della dissidenza e, nonostante la sorte gli fosse avversa, riuscì anche a crearsi una famiglia. La persecuzione non ebbe la meglio su di lui e questa è la sua storia. Per meglio dire, però, non è soltanto la sua. Spazio anche alla realtà di Antonio e Peppino, così come di Ida e Angela, i nonni dell’autore, vissuti sotto dittatura e bombe.
Il tempo migliore della nostra vita, riassunto
Il libro di Antonio Scurati, Il tempo migliore della nostra vita, è in parte biografico. Quella di Leone Ginzburg non è infatti l’unica storia raccontata. Leone Ginzburg è un personaggio storico chiave, che merita gli onori ricevuti per aver lottato contro tutto e tutti.
Perseguitato, ha saputo resistere e ha trovato la forza di vivere senza lasciarsi assoggettare dal regime. La sua storia dà speranza. Si spera infatti che un giorno, dovesse ritornare quell’orrore, qualcuno saprà trovare dentro di sé la forza di dire no.
Rifiutò di giurare fedeltà al fascismo, fece parte della Resistenza, organizzò la dissidenza, fondò la casa editrice Einaudi e sposò la sua Natalia Levi. Se da una parte la sua persona è da libri di storia, quella stessa storia è stata composta anche da persone comuni, sopravvissute all’orrore senza predare sulle spalle dei più deboli.
Antonio Scurati ci parla di una porzione importante della sua famiglia. Lo sguardo è rivolto ai suoi nonni, Antonio e Peppino, così come Ida e Angela. Nati negli stessi anni e vissuti sotto la dittatura, con il terrore costante delle bombe.
Passati dai sobborghi di Milano ai vicoli di Napoli, si racconta di vite umili, poste di fianco a quelle più illustri. Così, nelle pagine del romanzo, si pongono di fianco eventi di enorme rilevanza ad altri di assoluta quotidianità, anche banale. Scurati propone fotografie, lettere, documenti, ricordi di famiglia e, in generale, frammenti di una memoria collettiva che non deve morire tra le pieghe del tempo trascorso.
Il grande punto di forza di questo testo risiede nell’assenza di un abbellimento. Scurati non tenta di trasformare la seconda guerra mondiale in una sceneggiatura cinematografica. Non si prende libertà artistiche e non inventa. C’è spazio solo per la storia, grande o piccola, personale e collettiva. Scurati sa avvertire lo spirito del tempo, che lo spinge a interrogarsi sul presente.
Chi è Antonio Scurati
Nato a Napoli nel 1969, Antonio Scurati è uno degli scrittori più apprezzati degli ultimi anni in Italia. Ciò non vuol dire, però, che la sua carriera in qualità di autore abbia avuto inizio di recente, anzi.
Editorialista di Repubblica, è docente presso l’Università IULM. I suoi volumi sono tradotti in tutto il mondo e vanta i principali premi letterari nostrani. Il suo esordio editoriale risale al 2002, con Il rumore sordo della battaglia. Tre anni dopo pubblica invece Il sopravvissuto, vincitore del Premio Campiello, e negli anni propone Una storia romantica, vincitore del Premio SuperMondello. Spazio poi ad altri volumi ben noti, ma per ottenere un nuovo premio rilevante occorre attendere proprio Il tempo migliore della nostra vita, che ottiene il Premio Viareggio-Rèpaci e il Premio Selezione Campiello.
Ad oggi il suo libro più noto è probabilmente M. Il figlio del secolo. È il primo romanzo dedicato al fascismo e alla figura di Benito Mussolini, che ha ricevuto nuovo interesse dopo l’annuncio della serie Tv con Luca Marinelli. Il volume è stato un trionfo, in vetta alle classifiche per due anni e vincitore del Premio Strega. Nel 2020 è invece uscito M. L’uomo della provvidenza e nel 2022 M. Gli ultimi giorni dell’Europa.
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La vasca del Fuhrer di Serena Dandini è una ricerca approfondita per conoscere e comprendere la figura di Lee Miller Penrose. L’autrice ha deciso di indagare su una delle personalità più straordinarie del Novecento, rintracciando i suoi luoghi, ripercorrendone l’esistenza incredibile e intavolando dei “dialoghi” con lei. Lei che ha anticipato ogni conquista femminile del nostro tempo.
Il figlio del secolo è il libro cardine della produzione di Antonio Scurati. In queste pagine si approfondisce l’uomo Mussolini, in grado di fiutare un’Italia ormai stanca e sfinita, stanca della casta politica e facilmente manovrabile. L’ex leader socialista, cacciato dal partito, direttore di un piccolo giornale di opposizione e agitatore politico, si pone alla guida degli irregolari, dei delinquenti e non solo. Un personaggio da romanzo, se non fosse realmente esistito e avesse macchiato di così tanto sangue le sue azioni. E proprio come un romanzo è trattata la sua parabola, senza però inventare nulla.
In M. L’uomo della provvidenza si apre un capitolo differente della narrazione di Mussolini. All’alba del 1925 è il più giovane presidente del Consiglio d’Italia e del mondo. Dopo essersi quasi vantato dell’omicidio Matteotti, guarda sempre più avanti, disposto a confrontarsi unicamente con la grande Storia.
In M. Gli ultimi giorni dell’Europa si apre l’ultimo capitolo, che ha inizio con l’arrivo di Hitler in Italia, tra Roma, Napoli e Firenze, e le leggi razziali nel nostro Paese.
Un clima raccontato anche attraverso storie di uomini e donne più o meno comuni, increduli e speranzosi in un ritorno della ragione. Non vi è però speranza per loro, come ben delinea Scurati nell’analisi del delirio di Mussolini.
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