Il segreto del bosco vecchio di Dino Buzzati: trama, analisi e commento
Analisi dettagliata, riassunto della trama e commento del libro Il segreto del bosco vecchio di Dino Buzzati. Focus sui personaggi del romanzo

Il segreto del bosco vecchio

Il segreto del bosco vecchio è il secondo romanzo breve di Dino Buzzati. Vediamo di seguito nel dettaglio come è strutturato i romanzi, quali sono gli stilemi tipici di Buzzati che possiamo ritrovare al suo interno, come sono delineati i personaggi e cosa possiamo dire a proposito di questo libro.
Riassunto della trama
Il libro inizia con Antonio Morro, proprietario di una vasta tenuta boschiva, che muore lasciando in eredità a suo nipote Sebastiano Procolo e al nipote di quest’ultimo, Benvenuto Procolo, il suo bosco.
Al colonnellolo scambio non sembrava giusto: a lui era toccata una parte piccola della tenuta, il Bosco Vecchio, insieme a una casa in cima ad una collina appena fuori il bosco centenario. A Benvenuto, invece, era toccata in sorte una parte più vasta.
Appena Procolo arriva alla sua nuova villa e vede il bosco pensa a come utilizzare tutta quella legna. Ma il signor Bernardi, membro della commissione forestale, lo intima di non procedere alla distruzione del bosco.
Sebastiano cerca in tutti i modi di eludere la sorveglianza di Bernardi per poter abbattere il bosco e uccidere il nipote Benvenuto per acquisire anche la sua parte di foresta. Un giorno qualcosa cambia: dopo averlo liberato dalla sua prigionia, il colonnello conosce il vento Matteo che per gratitudine gli promette che lo avrebbe servito fino alla sua morte. Il vento cerca più volte di uccidere il nipote di Procolo, ma tutti falliscono a causa della sua prolungata prigionia. Una notte, però, Sebastiano viene attratto da voci provenienti dal Bosco Vecchio e ne scopre il segreto: il bosco è abitato da genii, tra cui proprio Bernardi.

Il vento Matteo scopre di essere stato rimpiazzato da un altro vento: il vento Evaristo: dopo una cruenta battaglia, il secondo vince sul primo, che si ritira, isolandosi.
Il colonnello decide quindi di uccidere con le sue mani suo nipote: lo porta nel Bosco Vecchio con l’intento di abbandonarlo, ma si perdono entrambi. Procolo perde le tracce di Benvenuto, passa alcuni giorni solo nel bosco, finche non ritrova il nipote vivo, riportandolo così alla sua tenuta.
Il colonnello viene processato quindi da un tribunale di uccelli e ritenuto colpevole. Come condanna, la sua ombra lo abbandona, rifiutandosi di essere l’ombra di un assassino. Dopo alcuni giorni Benvenuto si ammala gravemente: Sebastiano va da Bernardi e gli chiede di aiutare suo nipote. Il genio lo fa, ma in cambio vuole che Procolo smetta di tagliare la legna al Bosco Vecchio.
Tornando a casa il colonnello scopre che la sua ombra è tornata.
Il giorno della vigilia di Capodanno, durante la notte, Matteo da una notizia al suo padrone: Benvenuto è stato travolto da una slavina mentre sciava. Appena il vento va via, il colonnello va a cercare suo nipote, lo cerca ma non lo trova.
Nella foresta intanto si sparge la voce: molti animali accorrono, e dopo una lunga ricerca Sebastiano Procolo viene ritrovato appoggiato morente ad un albero. Matteo rivela al suo proprietario che era tutta un burla per tirarlo su di morale per il primo giorno dell’anno, così Procolo prima di morire chiede scusa al suo servo per avergli mentito riguardo ai suoi sentimenti per Benvenuto.
Il vento va in fine da Benvenuto a dargli la spiacevole notizia, spiegandogli che anche lui si sarebbe disciolto col suo padrone. Benvenuto decide di seguirlo fino alla sua fine. Quando il vento muore, dice al ragazzo che sarebbe diventato un degno successore di suo zio, e che dal giorno successivo sarebbe tutto cambiato: lui non avrebbe più sentito le voci della foresta.
Il segreto del bosco vecchio: personaggi
Vediamo quali sono i personaggi nel dettaglio:
- Sebastiano Procolo: Ex colonnello militare, è alto e magro, con due appariscenti baffi bianchi. Il suo carattere è stato forgiato dalla vita militare, è rigido e meticoloso; nella vita è una persona burbera, capace di arrabbiarsi con tutti per una minima imprecisione. Sotto questo suo aspetto si nasconde un’insicurezza dovuta alla mancanza di amici, che scoprirà di avere solo al momento della sua morte.
- Vento Matteo: Vent’anni prima che il colonnello lo liberasse era il vento più forte che fosse mai esistito. Imprigionato e poi liberato da Sebastiano, gli giura eterna obbedienza. Matteo è l’unico amico del colonnello: obbediente ma anche orgoglioso: proprio il suo orgoglio lo farà sconfiggere dal vento Evaristo.
- Signor Bernardi: Membro della commissione forestale della valle, è in realtà un genio del Bosco Vecchio, alto e molto robusto, dall’espressione cordiale. Durante l’intera narrazione il genio cerca in tutti i modi di salvaguardare il suo bosco e tutti i suoi abitanti.
- Benvenuto Procolo: Ragazzino di dodici anni dal fisico gracile, orfano di entrambi i genitori e destinato ad essere tutelato dal signor Morro prima della sua morte e dopo quella del colonnello. Deve affrontare i suoi compagni del collegio che lo discriminano, e vive il passaggio dall’infanzia alla vita d’adulto.
Il segreto del bosco vecchio: analisi
Il narratore è interno alla vicenda, ma non la vive in prima persona: la focalizzazione è quindi mista, il narratore non è onnisciente. La narrazione avviene quasi come se qualcuno raccontasse la storia a voce.
Spazio e tempo della storia
Nel romanzo prevalgono gli spazi aperti: tutto il romanzo è ambientato nel Bosco Vecchio e nella valle intorno, raramente nella casa di Sebastiano Procolo.
Il Bosco Vecchio è una rappresentazione di come le persone cambiano nel corso della loro vita. Anche gli animali che lo abitano sono rappresentanti dei difetti delle persone.
Il tempo della storia non è collegato direttamente a quello del racconto: spesso tra un capitolo e l'altro passano mesi.
La fabula e l’intreccio non coincidono: il racconto è ricco di ellissi, pause e analessi.
Molte ellissi le troviamo nei passaggi tra giorno e notte; delle analessi le si trovano quando il signor Bernardi racconta a Procolo la storia del vento Matteo.
Lenellissi sono le più presenti fra le differenze tra fabula e intreccio: Buzzati ha il piglio giornalistico che lo porta a soffermarsi sulle descrizioni.
Commento personale
La riflessione che il libro vuole suscitare va ricercata nell’ultima frase che il vento Matteo dice a Benvenuto prima di svanire: «Tu domani sarai molto più forte, domani comincerà per te una nuova vita, ma non capirai più molte cose: non li capirai più, quando parlano, gli alberi, né gli uccelli, né i fiumi, né i venti… rideresti anzi di queste cose».
Questa frase, secondo me, significa che solo se si resta semplici come bambini si possono scoprire o apprezzare cose che altrimenti non si nioerebbero neppure.
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