Il sabato del villaggio
Indice
1Il sabato del villaggio di Leopardi: testo annotato e parafrasi
Testo
La donzelletta vien dalla campagna, 1
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e di viole,
onde, siccome suole, 5
ornare ella si appresta
dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno; 10
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dì della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni dell'età più bella. 15
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giù da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno 20
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta, 25
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore:
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dì del suo riposo. 30
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna, 35
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia 40
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno, 45
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa 50
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
Parafrasi
2Il sabato del villaggio: analisi
Il sabato del villaggio viene composto a Recanati nel settembre del 1829, quasi contemporaneo a La quiete dopo la tempesta, la poesia immediatamente precedente. Fa parte del ciclo pisano-recanatese dei Canti, e l’idea intorno alla quale ruota il componimento è illustrata da un passo dello Zibaldone.
Il piacere umano […] si può dire che è sempre futuro, non è se non futuro, consiste solamente nel futuro. L’atto proprio del piacere non si dà. Io spero un piacere, e questa speranza in moltissimi casi si chiama piacere. [Zibaldone, gennaio 1821]
Questa riflessione intorno al piacere di Leopardi si concretizza e prende vita poeticamente nella descrizione di un sabato paesano e nel clima di festa che lo contraddistingue. Dall'attesa gioiosa della domenica, destinata inevitabilmente alla delusione, il poeta trae spunto per una considerazione generale sull'esistenza. Nella vita il sabato è rappresentato dalle illusioni della fanciullezza, la domenica dalla vita adulta che coincide con la 'scoperta del vero' e con la caduta delle illusioni.
2.1Il sabato del villaggio: struttura e temi
Il sabato del villaggio di Leopardi è una canzone libera di quattro strofe di lunghezza diversa. Le rime sono numerose e producono una notevole musicalità.
Il sabato del villaggio è strutturato in due tempi nettamente scanditi, come in un apologo (cioè in un racconto provvisto di una conclusione morale). La scissione fra i due momenti è netta: la sezione descrittiva occupa la maggior parte del testo senza mescolarsi mai (come accade invece in altre poesie leopardiane) con le considerazioni di tipo 'filosofico' intorno al piacere.
La prima strofa, molto più lunga delle altre, descrive con stile melodioso uno squarcio di vita paesana. È la sera del sabato: i contadini rientrano dai campi, le persone anziane siedono a parlare davanti alle case e i fanciulli giocano in piazza. Alle percezioni visive subentrano presto quelle acustiche: il «lieto rumore» dei fanciulli, che «riconforta» il cuore, il fischiettare del contadino che pensa con gioia al meritato riposo.
I suoni dominano nella seconda strofa: nel silenzio della notte, infatti, si sentono solamente i rumori degli attrezzi del falegname, il quale si affretta a terminare il lavoro per godersi anche lui la festa. L'io del poeta è assente dal racconto ma il lettore lo immagina mentre, insonne nella notte e isolato dalla vita del paese, sente i rumori del mondo circostante e li interpreta: forse proprio per questo i suoni hanno tanto rilievo.
Anche la seconda parte dell'apologo, quella che inizia con la considerazione che il sabato «di sette è il più gradito giorno», è divisa in due movimenti distribuiti in due strofe brevi.
Nella prima il piacere del sabato è contrapposto alla «tristezza» e alla «noia» della domenica. Finita l'attesa della festa, la festa diventa infatti l'attesa del ritorno, non gradito, al «travaglio usato», alla fatica quotidiana.
Nella seconda, contenente la vera e propria morale, la dinamica sabato-domenica è tradotta sul piano esistenziale come rapporto tra fanciullezza e maturità. Ma Leopardi mostra una sorta di reticenza («altro dirti non vo'») a proclamare che la vita adulta è «tristezza e noia», e si limita a esortare il fanciullo ideale a cui si rivolge sul finale («garzoncello scherzoso») a godersi la «stagion lieta» della giovinezza: un moderno carpe diem ('cogli l'attimo').
2.2In sintesi:
Il sabato del villaggio è un componimento incluso nella raccolta dei Canti dove si esplorano vari temi del pensiero e della poetica leopardiana. Nei temi trattati troviamo l’attesa della felicità, la natura come fonte di bellezza e consolazione, la contrapposizione tra realtà e desiderio, il contrasto tra la semplice gioia anticipata dalla comunità del villaggio e la dura realtà della vita quotidiana;
Attraverso la descrizione di scene di vita quotidiana, Leopardi riflette sulla brevità della vita e sull'inevitabilità della morte. Nonostante il sottofondo di malinconia e la consapevolezza della brevità della felicità, la poesia celebra i piaceri semplici della vita.
3Ascolta il podcast sulle poesie di Leopardi
Ascolta su Spreaker.4Guarda il video su Il sabato del villaggio
In questo video Emanuele Bosi ci spiega nel dettaglio la struttura e il significato de Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi.
Guarda il video e prendi appunti!