Il regime nazista: riassunto

Riassunto sull'ideologia e sul regime nazista:cronologia degli eventi e quadro dei personaggi principali

Il regime nazista: riassunto
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REGIME NAZISTA: RIASSUNTO

Un comizio di Hitler nel 1933
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A metà del ’34 lo stato totalitario nazista era costituito. Hitler non modificò ne la Costituzione ne la Repubblica. Invece, tolse l’autonomia a parlamento, governo, magistratura e pubblica amministrazione. Non esistevano più istituzioni che potessero andare contro la volontà del partito unico. Il Führer (titolo assunto da Hitler), era l’unica fonte di diritto e di potere assoluto in ogni settore; procedeva solo, senza alcun ostacolo.

IL GOVERNO DI HITLER

In realtà il sistema nazista era costituito da più centri di potere gestiti da uomini fedeli a Hitler:

  • Il partito, con strutture centrali e regionali;
  • La Gestapo, la polizia segreta del regime;
  • Istituzioni speciali come la Todt, il piano quadriennale per lo sviluppo economico e le organizzazioni di consenso.

Hitler era la sintesi di queste istituzioni, nelle quali aveva l’ultima parola. Questa organizzazione si può paragonare a una sorta di “neofeudalesimo”, dove gli atti formali e legali avevano valore di fedeltà personale al capo, a cui i responsabili rispondevano.

REPRESSIONE E IRREGGIMENTAZIONE

Le SS e la Gestapo erano gli strumenti repressivi usati per eliminare ogni forma di opposizione. Ma il potere nazista era articolato in modo da poter controllare e irreggimentare tutte le attività civili. Grande importanza ebbe il fronte del lavoro, organizzazione gestita dal partito che controllava direttamente tutti gli aspetti della vita lavorativa e produttiva. L’ideologia propagandistica del lavoro fu una di quelle su cui il regime si batté con più forza, sia nei confronti dei cittadini tedeschi, sia rispetto a quelli stranieri, costretti a lavorare per il Terzo Reich  (così si chiamò lo stato tedesco nazista).

CONSENSO E MANIPOLAZIONE DELLE COSCIENZE

Allo stesso modo il nazismo controllava i giovani, la cultura e la scienza. Paul Goebbels era il responsabile della cultura e della propaganda, e fece di quest’ ultima l’arma fondamentale del regime per acquisire e mantenere il consenso, attraverso i grandi mezzi di comunicazione di massa e i riti collettivi (le adunate sotto l’ombra della svastica). Il nazismo non era una semplice dittatura, ma si fondava soprattutto sul rapporto diretto tra il Fuhrer e le masse. Non si servì solo del terrore, ma integrò le masse nella sua grande opera; era questo il modo in cui il regime manteneva e gestiva il potere: mobilitando le masse.

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VIOLENZA NAZISTA

Per i nazisti la violenza non aveva solo lo scopo di conquistare e mantenere il potere, ma anche di trasformare la Germania in una nazione guerriera, al fine della purificazione razziale. Si possono identificare tre direzioni fondamentali della violenza nazista: la repressione politica, la repressione sociale, la politica razziale. La repressione politica si attenuò man mano che il regime si consolidava. La repressione sociale aveva lo scopo di “ripulire” la società tedesca da persone ritenute indegne: i cosiddetti asociali e gli omosessuali, minaccia per la moralità e la procreazione della razza. Infine la violenza razziale, la più distruttiva, ebbe lo scopo del risanamento biologico del popolo tedesco, che ebbe una crescente radicalizzazione rispetto alle altre violenze, che colpiva esseri qualificati come “subumani”.

OPERAZIONE EUTANASIA

Nel ‘43 iniziò la sterilizzazione di persone affette da handicap fisici e mentali ritenuti ereditari, e l’operazione eutanasia decisa e realizzata segretamente nell’autunno del '39. Questa operazione non aveva nulla a che vedere con l’attuale eutanasia, ma consisteva nell’eliminazione di alcune categorie di malati mentali attraverso “gassazioni” o iniezioni letali.

Nell’estate del ’41, dopo le proteste di esponenti della chiesa cattolica, Hitler decise di interrompere l’operazione, temendo che potesse indebolire ulteriormente il regime in una fase già abbastanza critica della guerra. Questa operazione fu una prova molto importante del genocidio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

PERSECUZIONE DEGLI EBREI

La persecuzione contro gli ebrei andò in crescendo, prima furono esclusi dalla pubblica amministrazione e poi, con le leggi di Norimberga del ’35, i non ariani furono privati della cittadinanza tedesca e vennero loro proibiti i matrimoni "misti".

Seguirono la devastazione e la requisizione dei beni degli ebrei, la loro carcerazione, e la deportazione nei campi di concentramento. l’obbligo di portare sugli abiti la stella di David. Infine il genocidio.

POLITICA ECONOMICA SOTTO IL NAZISMO

In campo economico i nazisti attuarono una politica autarchica e un forte dirigismo. La dominante presenza dello stato accentuò il carattere monopolistico dell’economia. Gli interessi dei grandi gruppi industriali e le scelte economiche del regime andarono a pari passo. Gli scopi del regime erano di raggiungere un alto livello di occupazione, e ci riuscì. Questo traguardo costituì un punto a favore per il consenso del regime.

Lo stato finanziò imponenti opere pubbliche e sviluppò un ampia politica di ricambio. Le spese militari, all’alba della seconda guerra mondiale, costituivano il 50% delle spese dello stato. Infatti lo scopo della politica economica nazista era quello di preparare il paese alla guerra. Nel nazismo il legame tra politica, economia, ideologia era molto stretto. Il deficit pubblico creato per finanziare la guerra presupponeva necessariamente una politica estera mirata a far acquisire alla Germania una posizione egemonica nell’economia internazionale, che permettesse di sfruttare le nuove ricchezze. Sempre in questa direzione andava la conquista dello spazio vitale. Questo ultimo era individuato nell’Europa dell’est, terra di slavi ed ebrei.

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