Il Principe - Niccolo' Machiavelli | Video
L'opera di Machiavelli è un trattato politico ed un trattato sul sovrano ideale, una tipologia di componimento piuttosto diffuso in età medievale. Guarda il video e scopri di più su Il Principe di Machiavelli
Probabilmente Machiavelli prese a modello alcuni trattati politici precedenti come “De regis et boni principis officio” di Diomede Carafa o “De principe liber” di Giovanni Pontano.
Il Principe si distingue però da queste sia sul piano tematico e formale che su quello teorico ed ideologico.
Il titolo dell’opera fa riferimento alle qualità che dovrebbe possedere un principe dell’età umanistico-rinascimentale per essere riconosciuto come una buona figura di potere ed un monarca giusto, oltre che per mantenere la sua carica.
In particolare, il destinatario dell’opera di Machiavelli è Lorenzo de’ Medici, il principe che ha regnato a Firenze tra il 1492 ed il 1519. Il testo risulta articolato in ventisei capitoli, ciascuno con un numero differente di paragrafi caratterizzati da un titolo in latino, che indica i temi esposti nel paragrafo in questione.
A questi capitoli si deve però aggiungere la lettera “Ad Magnificum Laurentium Medicem” in cui Machiavelli espone il suo giudizio complessivo rispetto all’opera e dedica il suo componimento a Lorenzo de’ medici verso il quale vuole dimostrarsi riconoscente donandogli qualcosa che possa essergli utile.
Machiavelli fornisce una classificazione dei principati dividendoli in ereditari e nuovi e delinea le varie tipologie di principe. È molto importante che questo sappia tener testa ad una realtà mutevole e complicata e che sia in grado di rimediare tempestivamente agli imprevisti.
La conoscenza della storia è fondamentale. Machiavelli sostiene infatti che gli eventi si ripetono ciclicamente e, guardando agli errori commessi in passato, si può agire correttamente al presente.
Per quanto riguarda l’esercito Machiavelli sostiene che le milizie debbano essere formate da cittadini dello stato che, a differenza dei mercenari, non si venderanno al nemico poiché difendono i propri interessi.
Dal 15° capitolo Machiavelli definisce gli atteggiamenti che il principe deve tenere x governare correttamente. È meglio che egli sia avaro piuttosto che liberale poiché sperperando denaro dovrebbe aumentare le imposte x riempire le casse dello stato e in questo modo solleverebbe il malcontento del popolo.
E' preferibile che il principe sia temuto piuttosto che amato poiché la paura è un sentimento + forte della riconoscenza, la quale viene + facilmente dimenticata. È meglio che egli sia severo x evitare di dover infliggere in seguito pene + dure ed è importante che non si faccia odiare, astenendosi dalla roba e dalle donne altrui.
Il principe deve avere le virtù necessarie x porre degli argini resistenti al fiume della fortuna il quale può straripare da un momento all’altro e travolgere quanto gli si trova accanto. Ma se il principe sarà stato previdente riuscirà a limitare i danni. Nella parte finale dell’opera Machiavelli affida ai Medici il compito di liberare l’Italia dagli stranieri, pur trattandosi di un’impresa impossibile data la situazione storica del tempo.
Machiavelli trasmette una visione del potere politico laico: la politica diventa autonoma rispetto alla religione e alla morale.
L’autore sostiene che la virtù di un principe non è nel suo comportamento ma nei successi che ottiene. Per Machiavelli “virtù” e “fortuna” sono strettamente legati alla politica: la “virtù” è la capacità di agire nell’arte del governo, la “fortuna” è un elemento che pone dei limiti a questa. Machiavelli ritiene che “virtù” e “fortuna” agiscano in uguale misura anche se in modo opposto.
Si deve tenere in conto la “realtà effettuale” dei fatti e non le idee e le utopie. Il principe deve adoperarsi per il bene dello stato e per questo l’uso della forza diventa necessario. Per machiavelli, in sintesi, le maniere forti non sono da disprezzare.