Il paleolitico: storia, periodi e caratteristiche
Il paleolitico: riassunto di storia. Significato, periodizzazione, caratteristiche, l’arte e la vita dell’uomo nel paleolitico
Indice
Il paleolitico
Il paleolitico è il periodo della storia dell’umanità caratterizzato dall’utilizzo della pietra per la realizzazione dei primi utensili e armi. Il paleolitico e i successivi periodi, mesolitico e neolitico, costituiscono la cosiddetta età della pietra. L’età della pietra inizia con la produzione dei primi utensili in pietra (in Australia e in Polinesia) e finisce con la nascita della tecnica di lavorazione del metallo da parte degli europei.
Nella metà del XIX secolo si stabilì, grazie ai contributi di archeologici europei, che l’uomo esiste da tempi remotissimi e con lui anche animali orami estinti. Inoltre, si scoprì che le pietre che in epoca classica e medievale vennero riconosciute come meteoriti in realtà erano utensili primitivi e che gli utensili in pietra scheggiata precedevano quelli in pietra levigata, anche se non si conosce la durata dei relativi periodi d'uso.
L’età della pietra, che precede l’età del bronzo e l’età del ferro, fu riconosciuta e suddivisa ulteriormente in due periodi dal naturalista e politico britannico John Lubbock. Nel 1865 Lubbock disegnò con i termini paleolitico (dal greco palaiós, cioè antico e líthos, cioè pietra) e neolitico (da néos, "nuovo").
Il paleolitico, al quale si attribuisce la quasi totalità dei reperti archeologici del pianeta, fu suddiviso in tre fasi: inferiore, medio e superiore.
Il paleolitico inferiore
Il paleolitico inferiore ha ricoperto un arco di tempo di circa 2 milioni e mezzo di anni, al quale risalgono i primi utensili riconoscibili trovati in Etiopia. Per milioni di anni fu usata la stessa tecnica di lavorazione: con una pietra-martello venivano staccate schegge in modo da creare rudimentali attrezzi appuntiti o affilati usati per tagliare o raschiare, detti "olduvaiani" dal nome del sito in Tanzania dove sono stati trovati in grande quantità, la gola di Olduvai. Se il bordo di selce o di quarzo, estremamente tagliente, si spuntava o si rompeva con l'uso, poteva essere nuovamente scheggiato o facilmente sostituito, data l'abbondanza del materiale. Successivamente si passò all’impiego di utensili più elaborati: dai blocchi di pietra venivano staccate schegge su entrambi i lati, fino a ottenere la forma desiderata. Un tipico esempio di questa lavorazione è l'ascia simmetrica a foggia di pera ritrovata in molti luoghi dell'Europa, probabilmente un arnese multiuso. Risale all'epoca dell'Homo erectus, diretto antenato dell'Homo sapiens, vissuto da 1.800.000 fino a qualche centinaio di migliaia di anni fa, i cui resti sono stati trovati dall'Africa meridionale fino al Sud-Est asiatico. A volte ci si riferisce a questa civiltà con il termine di acheuleano, dal sito di Saint-Acheul (Francia settentrionale), dove sono state rinvenute queste asce; nel Levalloisiano (dal nome di un altro sito francese), che si sviluppò nello stesso periodo ma in luoghi e tempi diversi, la tecnica di lavorazione di un blocco di selce a grana fine era eseguita in modo da ricavarne grandi schegge affilate appositamente foggiate per i vari usi, tecnica perfezionata poi durante il Paleolitico medio.
Il paleolitico medio
Il periodo del paleolitico medio inizia in tempi e luoghi diversi. In Europa, il paleolitico medio è detto anche musteriano (il nome deriva dal rifugio rupestre di Le Moustier in Francia) ed è compreso tra 150.000 e 35.000 anni fa. Questa fase coincide con la presenza dell’uomo di Neanderthal, oltre ai nuovi utensili scheggiati (punte, raschiatoi, ecc.) si trovano piccole asce. In Africa, invece, è il periodo compreso tra 150.000 e 30.000 anni fa, dove si sono rinvenuti piccoli attrezzi.
Il paleolitico superiore
Durante il paleolitico superiore in Europa comparvero razze umane morfologicamente molto vicine a quelle attuali e l'attività produttiva si fece più varia e sofisticata: dalla pietra, dall'osso, dal corno e dall'avorio si ricavarono propulsori (arnesi per scagliare armi da lancio), arpioni uncinati e aghi. Gli attrezzi in pietra assunsero forme diverse – punteruoli, bulini, raschietti – e vennero ricavati da scaglie lunghe e sottili staccate con martello e punzone. Alcune fasi sono associate a superbi esempi di manifattura in pietra, come ad esempio le sottili punte a forma di foglia lavorate sulle due facce, prodotte durante il Solutreano nell'Europa sudoccidentale. Il Paleolitico terminò circa 10.500 anni fa con il ritiro dei ghiacci nell'emisfero settentrionale. In Africa è conosciuto come tarda età della Pietra, ma dura fino all'età del Ferro (alcuni secoli avanti o dopo Cristo secondo le regioni) o anche dopo, comprendendo così quello che in altre parti del Vecchio Continente è detto Neolitico. Nel Nuovo Continente la prima fase della presenza umana (tra 15.000 – e forse persino 50.000 – anni fa fino al 5000 a.C.) è definita Paleoindiano ed è caratterizzata dalla produzione di punte in pietra finemente lavorate.
Gli utensili in pietra del paleolitico si sono conservati grazie alla resistenza del materiale, ma dagli e dalle analisi al microscopio suggeriscono che molti attrezzi erano usati per creare o lavorare materiali organici, tra i quali pare che il legno avesse primaria importanza. Tra gli oggetti in legno del paleolitico inferiore e medio ci sono punte di lancia, un recipiente portato alla luce in Europa e una tavoletta proveniente dal Giappone.
La vita nel Paleolitico
L’uomo del paleolitico inferiore raccoglieva vegetali e avanzi di animali, mentre l’uomo del paleolitico medio e superiore si dedicò soprattutto alla pesca e alla caccia. Le prede erano solitamente costituite da cavalli, bisonti, cervi, capre e antilopi, a seconda della regione e del clima, e più raramente da mammut, sebbene l'opera dell'uomo abbia certamente contribuito alla scomparsa di queste grandi specie. Nelle pianure nord-americane i bisonti venivano talvolta spinti in massa in gole senza uscita e lì venivano uccisi.
L’uomo del paleolitico era nomade, si spostava con gli animali che cacciava e in base al ciclo delle stagioni. Durante il paleolitico inferiore viveva in accampamenti provvisori, costruiti da frangivento o da rozze capanne, di cui si è trovata traccia in luoghi all'aperto, lungo i fiumi e in caverne, come a Zhoukoudian in Cina o a Tautavel in Francia. Più in avanti, caverne e rifugi di roccia sostituirono quasi completamente gli insediamenti all'aperto, anche se sono stati individuati resti di tende e, nell'Europa centrorientale, resti di capanne costruite con ossa di mammut.
L'uso del fuoco risale a circa 1.500.000 anni fa e nel paleolitico medio e superiore i focolari erano diffusi in tutti gli insediamenti. Il fuoco fu usato inizialmente per ottenere luce e calore e come difesa contro gli animali, in seguito per la cottura dei cibi e infine per rendere più facilmente lavorabile la selce, per cambiare il colore dei pigmenti minerali e, in alcune aree, per cuocere statuette e vasi d'argilla.
Le prime testimonianze di pratiche funerarie risalgono al paleolitico medio; tuttavia, ad Atapuerca (in Spagna) trentacinque scheletri umani preneanderthaliani rinvenuti in un pozzo parrebbero attribuibili a un rito funebre avvenuto circa 300.000 anni fa, ipotesi confermata anche dall'assenza di utensili (che indicherebbero un insediamento) e di ossa animali o segni di scontri (che mostrerebbero essersi trattato di vittime di predatori). Nel paleolitico superiore le sepolture divennero più elaborate, con presenza di ocra rossa, corredi funerari, utensili, decorazioni e talvolta perle, mentre la più antica cremazione di cui si ha notizia risale a 26.000 anni fa in Australia.
Arte nel Paleolitico
L'arte del Paleolitico rappresenta una delle prime forme di espressione creativa dell'umanità, risalente a circa 40.000 anni fa. Durante questo periodo, gli uomini primitivi svilupparono abilità artistiche sorprendenti, testimoniando una profonda connessione con il loro ambiente naturale e spirituale. Le pitture rupestri, come quelle delle grotte di Lascaux e Altamira, sono tra le opere più emblematiche: rappresentano animali selvatici, scene di caccia e simboli astratti, realizzati con pigmenti naturali. Oltre ai dipinti, nel Paleolitico si diffusero sculture di piccole dimensioni, come le celebri "Veneri", statuette femminili che simboleggiavano probabilmente la fertilità e la vita. L'arte paleolitica non aveva solo una funzione estetica, ma era strettamente legata ai rituali e alle credenze spirituali delle prime comunità umane, riflettendo un mondo in cui la natura e il soprannaturale erano profondamente intrecciati.
Sono stati documentati alcuni rudimentali reperti artistici attribuibili al paleolitico medio e inferiore, come la Venere di Berekhat Ram (in Israele), ma è nel Paleolitico superiore che l'arte figurativa apparve in ogni continente, con pitture e incisioni rupestri e parietali o con oggetti intagliati e scolpiti (uova di struzzo, corno, ciottoli, conchiglie).
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Domande & Risposte
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Quando è iniziato il paleolitico?
2.000.000 di anni fa circa, con la comparsa dell'Homo habilis.
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Come si divide il paleolitico?
Si divide in tre periodi: paleolitico inferiore, medio e superiore.
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Cosa viene dopo il paleolitico?
Il mesolitico.