Il giardino dei Finzi-Contini: riassunto per capitoli
Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani: riassunto capitolo per capitolo, prologo ed epilogo del libro. Di cosa parla il libro
IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI
Il Giardino dei Finizi-Contini è un libro di Giorgio Bassani nel 1962.
In questo articolo vediamo la trama del romanzo capitolo per capitolo, e identifichiamo i principali punti della narrazione.
Prologo
Da un viaggio con gli amici presso le tombe etrusche, si ricorda la monumentale tomba dei Finzi-Contini, ebrei, di cui però solo il figlio Alberto è stato sepolto; gli altri (Micòl, Ermanno, Olga) sono tutti stati deportati.
Parte I
- Descrizione della tomba e della casa dei Finzi-Contini un tempo splendide, ma che ora sono abbandonate a se stesse: una infestata dall’erbaccia e l’altra in mano a dei sottoproletari, che hanno distrutto tutte le bellezze artistiche.
- La famiglia Finzi-Contini viene descritta dal padre di Giorgio come non meritevole della ricchezza che ha accumulato.
- Alberto e Micòl studiano in casa. Hanno in comune con tutti gli altri ragazzi del luogo due insegnanti (uno allievo di Carducci, l’altra cattolica), e i momenti trascorsi insieme durante i giorni d’esame.
- Altri momenti d’incontro tra le due famiglie sono nella sinagoga. Entrambi fanno parte di quella italiana, e lui per tutto il tempo guarda i Finzi-Contini seduti dietro.
- Micòl gli indica un bastione segreto in cui nascondere la bicicletta, e lui comincia a fantasticare sul suo amore per lei, e su la sua vita lì, nascosto per sempre, da tutti.
Parte II
- Le leggi razziali vengono pubblicate, e i Finzi-Contini, dopo un periodo di isolamento dal resto della comunità ebrea, si riavvicinano: tornano nella sinagoga italiana, e sia Alberto sia Micòl chiamarono l’autore per invitarlo a casa loro per giocare a tennis per la prima volta.
- Tutti gli altri ebrei come lui cacciati dal club di tennis vengono invitati, e prima di entrare nella villa dei Finzi-Contini raccontano di quella finale in cui due di loro (ebrei) stanno vincendo, bruscamente interrotta proprio forse per questo motivo.
- Andare a giocare dai Finzi-Contini, nonostante il campo con molti difetti, diventa un’abitudine. Spesso poi viene offerto un abbondante buffet.
- Solo poche volte si aggiungono a loro gli anziani della famiglia Finzi-Contini, e un giorno di questi il professore Ermanno fa una lunga conversazione con l’autore parlando del più e del meno.
- Alberto e Micòl fanno lunghe passeggiate nell’enorme villa, prima in bicicletta poi a piedi, ricordando il loro passato (il muro scavalcato quando lui era stato rimandato in matematica, poi le carrozze…).
Parte III
- Si innamora di Micòl: passano settimane al telefono, a parlare del più e del meno, e lui vuole rivederla rimpiangendo quella sera in carrozza.
- Ormai l’inverno è arrivato e i due possono solo conversare al telefono, fino a quando lei parte per Venezia per concludere in fretta la sua tesi. Intanto Alberto invita l’autore a casa sua per trascorrere un po’ di tempo insieme.
- Va a casa dei Finzi-Contini come per vedere Micòl pur sapendo che lei è partita. Alberto appare indifferente e con l’autore parla del più o del meno.
- Sono molte le riunioni a casa di Alberto alle quali si unisce pure il Malnate. Il più delle volte si parla di politica, della situazione di quel periodo in Europa e in Italia (Malnate è un comunista): non è vero che a Ferrara tutta la borghesia è fascista.
- Le riunioni a casa di Alberto continuano e per la prima volta Giorgio viene invitato a restare a cena, e una volta, cosa che non ha mai fatto prima, interviene animatamente nella discussione.
- Adesso passa tutto il suo tempo nello studio dei Finzi-Contini dove usufruisce della biblioteca per completare la sua tesi. Il professore Ermanno gli fa vedere alcune lettere inedite di Carducci; tra i due si instaura un rapporto di semplice amicizia.
- Il giorno della pasqua ebraica a casa di Giorgio si prepara una cena, all’improvviso l’autore viene chiamato al telefono e invitato a casa dei Finzi-Contini dove Micòl torna. Ma a parte un bacio che le dà dopo averla vista, il rapporto tra i due non è più lo stesso.
- Con Micòl l’autore non si vede più, o quasi. Continua però a frequentare la casa dei Finzi-Contini per continuare la sua tesi e per incontrare Alberto.
- Una sera Micòl, influenzata, vuole vederlo. Parlano e ad un certo punto lui inizia a baciarla; subito dopo le monta sopra ma lei lo interrompe bruscamente.
- Micòl mette in chiaro le cose tra loro due: per lei non è giusto fare l’amore, perché sono entrambi molto simili e per lei in amore ci si deve contrastare.
- L’autore va in Francia a trovare il fratello. Una volta tornato sa che è stato vietato ai Finzi-Contini di organizzare altri incontri di tennis con molti invitati; intanto Alberto appare pallido e dimagrito, forse malato.
- Un giorno come altri Giorgio comincia a sbaciucchiarla, ma lei si arrabbia: il suo è un comportamento indecoroso e pertanto lo invita a non andare più in casa loro, o quasi: solo ogni tanto per disputare le solite partite di tennis.
- Decide di obbedire a Micòl e per 20 giorni non si fa più vedere. Va a trovare a casa il Malnate. Nonostante ultimamente litighino fino a d offendersi, ora lo trova molto cordiale.
- Finisce per intrattenersi ogni sera col Malnate: questa volta però non litigano più ma parlano di arte e letteratura.
- Le condizioni di Alberto sono preoccupanti: è molto dimagrito e fa fatica a respirare. Intanto nei discorsi tra l’autore e il Malnate si intrufolano a anche i Finzi-Contini, e una sera Giorgio confessa tutta la sua storia con Micòl.
- Tornato a casa, fa una lunga discussione col padre; di politica, circa l’andare dalle prostitute, di Micòl. Il padre gli consiglia di lasciar perdere spiegandogli che sono troppo diversi e gli consiglia di non frequentare più neanche la casa dei Finzi-Contini; parlano anche del suo futuro. Dopo giorni passati a vagabondare entra scavalcando il muro di casa Finzi-Contini. Pensa che Micòl abbia una relazione con il Malnate. Si avvicina allo spogliatoio del campo da tennis, ma non c’è nessuno. La sua storia con Micòl, “bel romanzo”, è finita veramente per sempre.
Epilogo
Alberto muore nel ’42 di linfogranuloma maligno; gli altri vengono portati in campi di concentramento; Malnate è trasferito a Milano. Di Micòl ricorda alcune parole, la sua preferenza il presente, e non per il passato o il futuro.