Il genere fantastico: caratteristiche e temi

Storia, caratteristica e temi del genere fantastico o letteratura dell’immaginario, letteratura in cui la narrazione, in alcuni aspetti, si sviluppa fuori della normalità
Il genere fantastico: caratteristiche e temi
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1Il genere fantastico: caratteristiche e temi

Il genere fantastico racchiude tutti quei romanzi o quei racconti in cui, a partire da una situazione verosimile, si presenta improvvisamente un elemento irrazionale, incomprensibile alla ragione umana, che sconvolge la narrazione e i personaggi che abitano. 

Il genere fantastico: caratteristiche e temi.
Il genere fantastico: caratteristiche e temi. — Fonte: getty-images

Nelle narrazioni fantastiche, infatti, i protagonisti sono degli individui comuni, immersi nella propria quotidianità, che improvvisamente si imbattono in enigmi inspiegabili e vivono atmosfere surreali

La peculiarità di questo genere, quindi, risiede nella compresenza tra realtà e immaginazione, tra tangibile e illusorio. Tutto ciò che non può essere analizzato con la lente della razionalità acquisisce delle tinte fosche e inquietanti; queste generano una tensione emotiva che è propria del fantastico. 

Pur facendo dell’imprevedibilità la propria caratteristica distintiva, il genere fantastico presenta spesso una struttura ricorrente, in cui è possibile rinvenire i seguenti elementi: 

  • Il mondo reale. Come già detto, la situazione partenza è quella della realtà quotidiana, descritta con oggettività e precisione, in tutta la sua verosimiglianza.
  • L’irruzione dell’irrazionale. È proprio in questo contesto di ordinaria quotidianità che sopraggiunge un elemento imprevedibile e inspiegabile, capace di turbare il protagonista e, al contempo, il lettore. Si viene quindi trascinati in una dimensione surreale, misteriosa, che perde progressivamente tutta la sua razionalità e lascia spazio all’immaginario, a ciò che si cela dietro la ragione.
  • La presenza di creature fantastiche. L’irruzione dell’irrazionale è spesso la conseguenza dell’inserimento nella narrazione di personaggi soprannaturali, che possono assumere il ruolo di aiutanti o, al contrario e più di frequente, di antagonisti. Si tratta spesso di creature maligne, diaboliche – come vampiri, fantasmi, demoni, lupi mannari – che si insinuano nell’esistenza umana trascinandola progressivamente in un clima di terrore. Il fantastico può manifestarsi anche per mezzo di oggetti inanimati che assumono modi di comportamento e sentimenti tutti umani.
  • Le tenebre. Per amplificare questo senso di mistero e di ignoto, molto spesso le vicende narrate si svolgono al buio, in cui anche un senso importante come la vista risulta annebbiato e limitato. Nel clima notturno trova spazio anche un altro degli elementi caratteristici del genere fantastico, ovvero il sogno. Non di rado si incontrano personaggi che non riescono a discernere tra veglia e sonno, in preda ad allucinazioni e incubi.
  • La metamorfosi. Un altro elemento tipico della narrazione fantastica è quello della trasformazione o, ancora, quello dello sdoppiamento.
Il genere fantastico: caratteristiche e temi.
Il genere fantastico: caratteristiche e temi. — Fonte: getty-images

Veniamo, infine, al ruolo del narratore. Nel genere fantastico c’è poco spazio per l’onniscienza: la voce narrante è interna, spesso adotta la prima persona e assume un punto di vista ambiguo, capace di alimentare il senso di mistero e di incomprensibilità della vicenda in corso. Ad aumentare è, di conseguenza, anche la suspense, che è l’elemento che tiene incollato il lettore alla pagina. 

Lo stile è complesso, rapido e articolato. I dialoghi sono serrati e la sintassi è, molto spesso, frammentata, capace di amplificare il senso di inquietudine dei personaggi.

2Storia del genere fantastico

Sebbene affondi le sue radici nella letteratura delle origini e, in particolare, nella fiaba – con cui condivide l’elemento del soprannaturale –, il genere fantastico nacque a partire dall’Età moderna e, in particolare, nei primi anni dell’Ottocento

Il genere fantastico: l'interesse per il soprannaturale e il mistero.
Il genere fantastico: l'interesse per il soprannaturale e il mistero. — Fonte: getty-images

Fu infatti grazie al Romanticismo, sviluppatosi in Europa a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, che iniziò a diffondersi un interesse per il soprannaturale, per il mistero, per ciò che non può essere spiegato con la ragione. Fu proprio questo fascino per l’ignoto a costituire il nucleo del genere fantastico, in cui trovarono e trovano spazio narrazioni in cui gli eventi sfuggono a ogni possibile di spiegazione, capaci di infrangere le leggi ordinarie e, di conseguenza, di rendere inquieto il lettore.  

In quest’ottica, il genere fantastico nacque con lintento di esorcizzare le paure degli esseri umani circa ciò che non può essere spiegato secondo le leggi della ragione e in cui, di conseguenza, il progresso così esaltato dagli illuministi si rivelò fallimentare. Così, in linea con i dettami del Romanticismo, riuscì a recuperare ciò che l’Illuminismo aveva posto in secondo piano: il sentimento e l’irrazionale.

3Gli autori del genere fantastico

Il tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1776-1822) è considerato l’iniziatore del genere fantastico, con i suoi Racconti notturni (1816). Fu proprio questa raccolta a influenzare tantissimi scrittori a lui successivi, dando vita non solo alla narrativa fantastica ma anche a quella gotica.  

Ritratto di Edgar Allan Poe (1809 - 1849).
Ritratto di Edgar Allan Poe (1809 - 1849). — Fonte: getty-images

Tra i pionieri del genere non si può non citare anche l’americano Edgar Allan Poe (1809-1849), l’irlandese Joseph Sheridan Le Fanu (1814-1873) e il russo Nikolaj Gogol’ (1809-1852). 

Fu alle opere di questi che si ispirarono alcuni dei più celebri autori di genere fantastico vissuti a cavallo tra Ottocento e Novecento. Tra questi Henry James (1843-1916), Guy de Maupassant (1850-1893) e Bram Stoker (1847-1912), i cui racconti e romanzi sono divenuti dei classici del genere

Sigmund Freud, l'inventore della psicoanalisi.
Sigmund Freud, l'inventore della psicoanalisi. — Fonte: ansa

Nei primi anni del Novecento e, successivamente, per tutto il XX secolo, i racconti e i romanzi appartenenti a questo filone narrativo furono influenzati da un lato dalle teorie psicanalitiche del medico viennese Sigmund Freud, che condussero gli scrittori a indagare e approfondire gli aspetti onirici e inconsci della vita umana; dall’altro, invece, dalle due guerre mondiali, che accentuarono le paure dell’uomo e mi fecero sorgere di nuove. 

Fu in questo contesto storico-culturale che scrissero le loro opere di genere fantastico autori come Franz Kafka (1883-1924) e Jorge Luis Borges (1899-1986) o, ancora, Gabriel García Márquez (1928-1924).  

3.1Il genere fantastico in Italia

Fotografia di Dino Buzzati nel 1960.
Fotografia di Dino Buzzati nel 1960. — Fonte: getty-images

E in Italia? Nel nostro Paese, la narrativa fantastica si diffuse in particolar modo a partire dal Novecento, in cui spiccarono i racconti di Dino Buzzati (1906-1972), caratterizzati da mistero e inquietudine. A Buzzati va infatti riconosciuto il merito di aver fatto approdare questo genere in Italia. Egli prese ispirazione dai grandi modelli europei dell’Ottocento e diede voce al racconto dell’irrazionale, così come prevedono i dettami del genere.    

Apparsi in più opere e su più riviste, molti dei racconti fantastici di questo autore confluirono poi nella raccolta postuma dal titolo Le cronache fantastiche di Dino Buzzati, pubblicata nel 2003 e suddivisa in due parti: la prima, dal titolo Delitti, in cui vengono inserite storie riguardanti delitti immaginari; la seconda, dal titolo Fantasmi, in cui i protagonisti sono fantasmi e simili tipologie di esseri fantastici. 

Lo scrittore Italo Calvino a Parigi nel 1974.
Lo scrittore Italo Calvino a Parigi nel 1974. — Fonte: getty-images

Altri autori italiani riconducibili al genere fantastico furono Massimo Bontempelli (1878-1960), Tommaso Landolfi (1908-1979), Giorgio Manganelli (1922-1990) e Italo Calvino (1923-1985), quest’ultimo in particolare con la trilogia I nostri antenati