Il Decameron di Boccaccio | Video

Il Decameron è una raccolta di novelle scritta nel Trecento da Giovanni Boccaccio che iniziò quest'opera subito dopo la fine della peste che colpì Firenze. Guarda il video e scopri di più

Il Decameron di Boccaccio | Video
In testa all'opera compare la seguente indicazione: "Comincia il libro chiamato Decameron cognominato prencipe Galeotto, nel quale si contengono cento novelle in dieci dì dette da sette donne e da tre giovani uomini".

Il riferimento a Galeotto introduce il tema dell'amore e delle donne. "Il principe Galeotto" è infatti un personaggio del romanzo cortese che fu intermediario d'amore tra Lancillotto e Ginevra. "Galeotto" si riferisce anche a un famoso verso del V canto dell'Inferno di Dante: "Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse", verso con cui Francesca termina il suo racconto. Dopo il Proemio, in cui l'autore si rivolge alle donne per dedicare loro l'opera, comincia la Prima giornata, introdotta da una rubrica in cui se ne sintetizza il tema.

Abbiamo così, in totale, dieci rubriche di giornate e cento rubriche di novelle.

Anche sul numero di cento, considerato numero perfetto, può avere influito l'esempio della Divina Commedia dantesca, formata da cento canti. L'opera risulta strutturata su tre livelli.
Il primo è costituito da una "super-cornice", in cui protagonista e narratore è l'autore che espone -all' inizio, al centro e alla fine del libro- le proprie opinioni.

Esso inquadra la "cornice" vera e propria, in cui protagonisti e narratori sono invece i dieci novellatori. A sua volta, poi, la "cornice" serve da contenitore delle cento novelle, in cui i protagonisti sono i personaggi delle trame narrate, ovvero i tre ragazzi e le sette ragazze, di elevata condizione sociale, che decidono di cercare una possibilità di fuga dal contagio della peste spostandosi da Firenze alla campagna.

E' importante notare il contrasto che Boccaccio crea tra la Firenze degradata dalla peste ed il gruppo di dieci giovani: questi creano una sorta di realtà parallela che mostra come l'uomo, grazie alla propria intelligenza, sia in grado di dare un ordine alle cose.

A prendere la decisione di andar via dalla città sono anzitutto le sette donne, di età compresa fra i diciotto e i ventotto anni, incontratesi nella chiesa di Santa Maria Novella mentre infuria la pestilenza. Si tratta di Pampinea, la piu' saggia e matura, che per prima fa la proposta , e poi di Elisa, Lauretta, Neifile, Fiammetta, Filomena ed Emilia.

Ad esse si uniscono tre giovani loro amici, capitati poco dopo nella stessa chiesa: Panfilo, Filostrato, Dioneo. Già dalla scelta dei nomi possiamo capire quale sia il carattere e la funzione del personaggio:
ad esempio Dioneo in latino significa “dio nuovo”, Panfilo significa “tutto amore”.

I dieci giovani si recano in un luogo a circa due miglia dalla città, in un bel palazzo con un magnifico giardino. Vi arrivano un mercoledì mattina e restano fuori città per due settimane. Decidono di eleggere ogni giorno un re o una regina in modo che tutti, a turno, possano ricoprire questo ruolo. Sta al re o alla regina decidere l'organizzazione della giornata e l'argomento delle novelle che cambierà ogni giorno. Alla fine di ogni giornata, uno dei novellieri canta una canzone.

Vi sono però delle eccezioni: restano infatti senza argomento preciso la Prima e la nona giornata. Uno dei temi principali del Decameron è la Follia che si intreccia ad altri argomenti come la follia legata all' amore, la beffa e la burla.

Altro tema di rilievo è quello del contrasto tra natura e fortuna: la fortuna è una forza esterna all'uomo, mentre la natura è una forza interna, forza primordiale la cui prima espressione è il sentimento dell'amore, che può essere fonte di gioia ma anche di dolore. In questo contesto la virtù non viene vista come mortificazione dell'istinto bensì come capacità di dominare gli istinti umani.

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