Il cortegiano di Baldassarre Castiglione: riassunto

Il cortegiano: riassunto e analisi del trattato scritto da Baldassarre Castiglione che descrive il comportamento del perfetto cortigiano nel '500

Il cortegiano di Baldassarre Castiglione: riassunto
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IL CORTEGIANO: RIASSUNTO

Il cortegiano di Baldassarre Castiglione: riassunto
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Il Cortegiano (Il libro del cortegiano) è un'opera scritta da Baldassarre Castiglione, pubblicata per la prima volta nel 1528. È considerato uno dei capolavori della letteratura italiana del Rinascimento. È scritto come un dialogo e descrive una serie di conversazioni tra un gruppo di cortigiani riuniti presso la corte del duca di Urbino. Le conversazioni hanno come argomento principale l'arte della cortesia e la descrizione del perfetto cortigiano. Il libro cerca di descrivere l'ideale di uomo nobile e beneducato, che possiede una vasta cultura, una grande abilità nell'arte della conversazione, e una perfetta conoscenza delle arti, della musica e della danza.

Il Cortegiano influenzò tutta la cultura europea e rappresenta lo specchio dei cambiamenti sociali, culturali e politici a cui assisteva Baldassarre Castiglione e queste trasformazioni, come sempre, imponevano un nuovo codice di comportamenti e di costumi. Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione descrive l'arte della cortesia e mira a creare un'immagine ideale del perfetto cortigiano. La trattatistica di quell'epoca descriveva esempi di comportamento in ogni campo, dal religioso al profano delle corti. L'opera di Castiglione si concentra sulla creazione di una figura di cortigiano che riflette l'importanza dell'idealismo e del realismo nella società rinascimentale.

LE QUALITÀ DEL CORTIGIANO

Castiglione ha creato questo ideale di comportamento attraverso lo studio di una realtà analizzata durante tutta la sua vita trascorsa alla corte. L'obiettivo di Castiglione era quello di insegnare come diventare un perfetto cortigiano. Il dialogo è ambientato nella Urbino del 1506. Nel libro si definisce subito la qualità principale del cortigiano: la grazia, che consiste nel rendere naturale l'arte della cultura, della raffinatezza e della civiltà, eliminando ogni affettazione attraverso la sprezzatura, ovvero una disinvoltura e una scioltezza particolari. Le altre qualità del cortigiano sono saper combattere, cantare e danzare. In precedenza, l'arte del cortigiano era considerata in sé e per sé e sembrava avere in se stessa il proprio fine, ma ora viene valutata in relazione alla figura del Principe, al problema del buon governo, alla moralità e alla dimensione religiosa dell'amore. Il fine del buon cortigiano è quello di influenzare il principe senza adulare, di consigliarlo, di dirgli la verità e di correggerlo se necessario, perché il cortigiano deve possedere tali qualità morali da poter condizionare l'attività del Signore.

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