Il corpo sa tutto: trama della raccolta di racconti di Banana Yoshimoto

Riassunto e trama dei racconti presenti nella raccolta Il corpo sa tutto della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto.

Il corpo sa tutto: trama della raccolta di racconti di Banana Yoshimoto
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Il corpo sa tutto: trama

“Il corpo sa tutto” è una raccolta di tredici racconti della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto pubblicata nel 2012.

Tutti concentrati attorno al tema del corpo, questi racconti cercano di mettere in luce la capacità di ognuno di superare perdite devastanti e dolori forti in maniera personale, spesso grazie alla forza del proprio cuore.

Il corpo è sempre strettamente legato alla psiche e in queste pagine esso diventa un mezzo che conduce dal dolore alla guarigione tramite una gamma sorprendente di modulazioni, fino alla disperata identificazione del sé. Spesso è solo la paura di nuovi dolori e di altri ostacoli a bloccare la guarigione tanto sognata.

All’interno di queste storie, si può trovare tutto un mondo fatto di sfaccettature diverse che prendono la forma di traumi psichici, conflitti drammatici e disagi esistenziali. Questi eventi vedono la loro fine grazie al superamento della crisi iniziale del personaggio, attraverso un percorso difficile ma che arricchisce il suo animo. 

Il corpo viene quindi vissuto come una sorta di intermediario delle relazioni con gli altri ma soprattutto con se stessi. Un mezzo di conoscenza e di comprensione del mondo in cui si vive.

“Come mai succede spesso che delle persone amiche riescano a intuire, da alcuni impercettibili segni, diverse cose che sarebbero dovute restare nascoste? Quando, e come, le hanno sapute, visto che nessuno ha fatto nulla perché le sapessero? È un dubbio che mi ha assalito più volte nel corso della mia vita.”

Il corpo sa tutto: il tema della memoria

Banana Yoshimoto, scrittrice giapponese e autrice della raccolta di racconti "Il corpo sa tutto"
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Un altro tema forte di questa raccolta è quello della memoria, come si legge nel racconto “In Barche”. La protagonista ha la memoria bloccata a causa di un trauma infantile che le ha cancellato di fatto il ricordo di un'esperienza dolorosa. La soluzione a questo problema è nascosta però proprio nello stesso luogo dove è rimasto incastrato il ricordo del trauma vissuto.  

In “Le dita verdi”, dall'atmosfera fiabesca, una nonna chiaroveggente cerca di insegnare alla nipote il linguaggio delle piante, che non è altro poi che quello della cura e dell’amore. A volte, è necessario imparare a prendersi cura dell’altro per capire come farlo con se stessi.

“La mummia” e “Il pesciolino”, invece, sono i racconti in cui l’evoluzione dei personaggi è più evidente. I protagonisti hanno una chiara percezione di sé e dei propri confini e alla fine arrivano alla scoperta della propria interiorità, nonostante le difficoltà in cui si sono dovuti imbattere.

In questi racconti si avvicendano quindi personaggi, storie e ambienti diversi che formano un caleidoscopico paesaggio del Giappone, a volte realistico altre del tutto visionario, vibrante di dolore ma anche di speranza. La contiguità tra felicità e dolore, tra lutto e morte si sgretola sotto le intuizioni illuminanti dei protagonisti che trovano così una via d’uscita alla loro crisi interiore.

Il corpo sa tutto: commento

L’intento dell’autrice Banana Yoshimoto è quello di raccontare come situazioni simili siano affrontate e superate in maniera diversa da ognuno di noi e dal nostro corpo.

C’è chi tende ad isolarsi, chi si sfoga nel pianto usandolo come valvola si sfogo e chi ha la necessità di condividere tutto il dolore con gli amici e la famiglia.

Insomma, ognuno reagisce alle avversità in modo differente e ognuno cerca una soluzione nel modo che crede migliore per la propria situazione, ricercando quell’equilibrio precario per tornare a stare bene.

Yoshimoto, con la sua scrittura delicata e leggera, cerca di far comprendere l’importanza di essere fedeli a se stessi, in ogni occasione che la vita ci pone davanti, e di sapersi fidare della propria mente e del proprio cuore, gli unici a conoscere le risposte che tanto si cercano.

La fragilità e la semplicità dei personaggi rendono la lettura del libro scorrevole e melanconica e fanno percepire quel velo di tenerezza e di compassione che prova l’autrice nei confronti delle sofferenze del corpo legate inevitabilmente al malessere dell’anima. In fondo, la vera serenità si trova solo nel momento in cui regna la pace dentro di noi.

“Quando si cerca di spazzare il dolore e la tristezza, nasce una libertà che è come un piccolo premio.”

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