Il colloquio di selezione è una discussione in cui, tanto il candidato quanto l'azienda sono parte attiva. Il candidato interviene, fa domande, scambia punti di vista e mette in risalto le sue potenzialità.
Obiettivo dell'incontro è fare emergere una
reciproca convenienza a stabilire un rapporto di lavoro.
Dovrete vendere le vostre capacità, ma anche valutare, sulla
base di un insieme di requisiti e di obiettivi, le
opportunità di carriera e, soprattutto, di crescita
professionale che l'impresa vi propone. Non dimenticate che siete anche
voi a dover valutare e scegliere.
Cosa fare prima del colloquio
- Rileggete il vostro curriculum per essere pronti ad esporlo e
approfondirlo.
- Raccogliete informazioni sull'azienda: numero di dipendenti, successi
ed insuccessi, caratteristiche organizzative, caratteristiche del
settore nel quale opera. L'iniziativa è viene valutata
positivamente e dimostra propositività, interesse e
automotivazione.
- Preparatevi una buona autopresentazione: basta essere sinceri e
limitarsi a raccontare le proprie esperienze formative e lavorative con
naturalezza, senza esagerare e senza sottovalutarvi, puntando
sull'intenzione di valorizzare tutto ciò che serve a farvi
apparire adatto al lavoro in generale e a quello in particolare.
- Arrivate puntuali, se non con qualche minuto d'anticipo
- Per quanto riguarda il modo di vestire evitate abiti troppo eleganti,
decisamente fuori luogo per un colloquio e, nelle donne, sono
rigorosamente bandite minigonne, tacchi a spillo o abiti scollati.
L'ideale sono indumenti classici e colori “soft”,
che rilassino l'interlocutore.
Durante il colloquio di lavoro, quando si è fisicamente di
fronte al selezionatore, entrano in gioco moltissimi fattori che, se
sottovalutati, possono compromettere il buon esito dell'incontro. In
queste occasioni il nostro interlocutore non ci valuta solo
in base al curriculum o in base a ciò che diciamo;
può capire se siamo fragili, non resistenti allo stress, se
siamo aggressivi o, al contrario, timidi, in base ai nostri gesti o
semplicemente osservando il colore della cravatta che abbiamo o come
spostiamo la sedia quando entriamo.
Atteggiamenti da tenere sotto controllo
"Allargarsi" sulla scrivania del selezionatore, ad esempio, mettendo
mani e braccia sul suo tavolo denotano aggressività mentre
chi si tocca naso ed orecchie trasmette insicurezza e rivela che non
sta dicendo la verità.
L'esame inizia nella sala d'aspetto
L'esame del selezionatore spesso comincia da qui, anche se sono in
pochi ad accorgersene. Come siete seduti, cosa guardate, che libro o
rivista state leggendo, quante volte guardate l'orologio... sono tutti
elementi che parlano già di voi. Il consiglio? Non
rilassatevi neanche nella sala di aspetto ed intrattenetevi leggendo
qualcosa di impegnato. Va bene anche Il Sole 24 Ore ma, sin
dall'anticamera, dimostrate di essere persone interessanti ed
interessate a ciò che vi circonda.
Quando si entra nella stanza
- E' importante salutare con cordialità e stringere la mano
in modo deciso e sicuro. Evitate la mano "floscia", sinonimo di una
persona poco volitiva e poco interessata a chi ha davanti.
Durante il colloquio
- Non siate evasivi a nessuna domanda e rispondete sempre.
- Non agitatevi e non accettate provocazioni. Esiste un tipo di
colloquio, il cosiddetto "colloquio stress" che ha l'obiettivo di
creare disagio nel candidato e verificare quanto questo riesce a
reggere lo stress. In questa occasione dovrete mantenere sempre la
calma, dimostrando costante padronanza di voi stessi.
- Non mentite mai; una piccola bugia potrebbe farvi contraddire
successivamente e questo non sfuggirebbe al selezionatore.