Il Caffè, rivista letteraria illuminista: riassunto
Il Caffè, rivista: riassunto e tematiche del periodico italiano dell’Illuminismo fondato a Milano da Pietro ed Alessandro Verri
IL CAFFE', RIVISTA ILLUMINISTA: RIASSUNTO
Il Caffè è un periodico italiano che esce per tre anni dal primo di giugno del 1764 al 1766.
Considerato il periodico di una società fondata dagli esponenti più in vista dell’aristocrazia milanese tra cui possiamo ricordare Pietro e Alessandro Verri, i quali avevano fondato l’Accademia dei Pugni (volontà di partecipare ai fenomeni popolari e culturali più importanti).
Nel 1764 decide di pubblicare la sua voce ufficiale ogni dieci giorni con il caffè. Questa pubblicazione vuole staccarsi dalla pubblicazione delle gazzette perché si fermavano alle notizie superficiali e non davano il loro significato profondo e non volevano che i loro scritti si fermassero agli scritti scientifici e letterari, considerati gruppo limitato di studiosi.
Dando così il titolo di “Il Caffè”, la rivista poteva essere letta da chiunque e ovunque; per esempio dove appunto si beveva il caffè. La chiusura è determinata da Giuseppe II perché aveva timore delle voci di opposizione che questo periodico presentava.
IL CAFFE’: TEMATICHE E CARATTERISTICHE
Le tematiche principali e le caratteristiche della rivista Il Caffè:
- Contrarietà all’Accademia della Crusca: bruciarono il vocabolario della Crusca con significato di contrarietà. Sono le parole che servono alle idee e non le idee che servono alle parole. La cosa più importante sono le idee e se le parole non sono perfette e con radice classica non ha nessuna importanza (principio illuministico).
- Giudizio sui primi due grandi illuministi Goldoni e Parini. La scelta formale più semplice fa arrivare meglio il concetto. Vengono però presi come modelli entrambi.
- Principi di uguaglianza, fratellanza.
- In alcuni articoli del Caffè si dice che la finalità della letteratura è quella del “prodesse”.
- Articoli che si richiamano al sensismo di Condillac.
- Non ha interesse specificatamente letterario ma si pone a metà tra le gazzette e le accademie letterarie e scientifiche.
- Rivolto a tutti coloro che sanno leggere e scrivere ma che non hanno nessuna preparazione scientifica.
- Giudizio contrapposto di Parini e di Goldoni che emerge dal Caffè.
Ealtano la funzione di Goldoni perché si serve di una lingua molto comprensibile vicino al linguaggio parlato. Scrive soprattutto commedie anche in dialetto. Vengono espresse delle riserve nei confronti di Parini.
Egli scrive quasi unicamente in poesia con linguaggio classico che si ispira ai modelli dell’Arcadia e della Crusca e al classicismo italiano più elevato e quindi era di difficile lettura.
Non poteva realizzare a pieno quella che era la finalità prima per “Il Caffè” ovvero la funzione educatrice.
Entrambi si possono inserire nell’illuminismo ma Goldoni ha un illuminismo molto più equilibrato che non prevede cambiamenti sociali mentre il Parini diffonde l’idea di uguaglianza di tutti gli uomini nonostante il Goldoni utilizzi un linguaggio più facile e comprensibile.
- Legame con le idee e modelli francesi ma con peculiarità lombarde. Rinaldo Carli scrisse “Della patria degli italiani” e prende un discorso che si pone alla base del Risorgimento italiano che avverrà il secolo dopo e che gli italiani non hanno una patria politica (frammentazione politica) ma sono appartenenti ad una patria concettuale acquistata dallo sviluppo della letteratura italiana.
L’illuminismo non sottolineava l’appartenenza alla nazione ma sarà il romanticismo a farlo.
- Componente religiosa estraneo al pensiero illuminista e accusa alcune epoche come epoche oscurantistiche.