Il cacciatore di aquiloni: riassunto

Il cacciatore di aquiloni: riassunto del romanzo di Khaled Hosseini pubblicato nel 2004, da cui è stato tratto un film di grande successo

Il cacciatore di aquiloni: riassunto
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Il cacciatore di aquiloni

Il cacciatore di aquiloni: riassunto
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Il cacciatore di aquiloni è il romanzo più famoso dello scrittore Khaled Hosseini, conosciuto anche per aver scritto Mille splendidi soli ed E l'eco rispose.

Il libro è stato pubblicato nel 2004 e nel 2007 ne è stato tratto un film di successo. Con questo suo primo romanzo l’autore afghano racconta l’amicizia di due bambini molto diversi fra loro e la tragica storia della guerra in Afghanistan.

Il cacciatore di aquiloni: riassunto

Amir era un bambino afghano che viveva a Kabul con il padre Baba ricevendo continue visite di Rahim Khan, miglior amico del padre divenuto ormai uno di famiglia. Ali, viveva nel capanno vicino, era il servo hazara che aveva un figlio di nome Hassan con cui Amir era cresciuto diventando amici e ignorando per quanto possibile il fatto che uno era padrone e l’altro servo. Hassan però aveva comunque un atteggiamento servile nei confronti di Amir che era pur sempre il suo padrone ma anche il suo migliore amico. Tutto cambiò quando Amir e Hassan parteciparono all’annuale gara di aquiloni. Amir partecipò soprattutto per rendere fiero di lui Baba e vi riuscì vincendo. Così Hassan, il cacciatore d’aquiloni, andò alla ricerca dell’ultimo aquilone che era precipitato per portarlo all’amico come trofeo.

Si ritrovò in un vicolo cieco circondato da dei ragazzi e da Assef il loro capo che odiava lui perché era una hazara e Amir perché gli era amico. Assef violentò Hassan mentre Amir guardava la scena da lontano senza avere il coraggio di intervenire e difendere l’amico che però si era accorto della sua presenza. Da allora le cose non furono più le stesse e quando Ali scoprì ciò che era accaduto, andò via con Hassan senza però spiegare il motivo né Baba né ad altri. Con il tempo la situazione in Afghanistan peggiorava così Amir e Baba andarono in America. Qui Amir si diplomò, s’iscrisse all’università e si sposò. Presto Baba morì lasciando un grande vuoto nella vita di Amir che però riempiva quasi del tutto la moglie. Un giorno Amir ricevette una telefonata, era Rahim Khan in punto di morte che gli chiedeva di andargli a fare visita.

Quando Amir andò dall’ormai anziano Rahim Khan, questi gli raccontò di aver rivisto Hassan, gli raccontò che si era sposato ed aveva avuto un bambino, Sohrab. Un giorno però, i Talebani avevano ucciso Hassan e la moglie e il bambino era stato portato in un orfanotrofio. L’ultimo desiderio di Rahim Khan era che il bambino fosse portato al sicuro e che avesse finalmente una vita serena e felice. In più raccontò ad Amir che molti anni prima Baba aveva messo incinta la moglie di Ali ed era nato Hassan che era quindi il suo fratellastro illegittimo.

Sohrab era il nipote di Amir che appresa questa notizia partì per cercarlo. Arrivato all’orfanotrofio, gli fu riferito dal direttore che in cambio di soldi utilizzati per sfamare i bambini lasciava prendere ogni mese a un uomo uno di loro e quella volta era toccata a Sohrab. Amir organizzò un incontro per parlare con l’uomo che aveva con se Sohrab e quando lo ebbe davanti lo riconobbe, era Assef, lo stesso che moltissimi anni prima aveva violentato Hassan.

Assef propose di battersi, chi sarebbe uscito vivo da lì avrebbe preso il bambino. Dopo una lunga lotta Amir era quasi in punto di morte ma Sohrab colpì con la fionda Assef nell'occhio dando il tempo a lui e ad Amir di fuggire. Quando Amir si fu ripreso Sohrab cominciò a fidarsi di lui e accettò la sua proposta di adottarlo e andare con lui in America. Non essendoci però un certificato di morte che rendeva il bambino ufficialmente orfano l'adozione era difficile da ottenere così gli avvocati proposero di portare Sohrab in un orfanotrofio per un po', in modo da rendere l'adozione più semplice. Sohrab quando seppe di quest'ipotesi decise di mettere fine alla sua vita tagliandosi le vene pur di non tornare in un orfanotrofio ma Amir fortunatamente se ne accorse in tempo e lo portò in ospedale, dove i medici riuscirono a salvarlo.

Il cacciatore di aquiloni: conclusione

Quando Sohrab venne dimesso lui ed Amir andarono in America. Qui il bambino non parlò per molto tempo esternando così la sua infelicità. Un giorno però cambio tutto. Amir, la moglie e Sorabh andarono ad un raduno di afghani dove un uomo vendeva degli aquiloni. Amir ne prese uno con cui riuscì a vincere come un tempo. Sorabh per la prima volta da quando era arrivato in America abbozzò un sorriso. Amir gli propose di andare a caccia dell'aquilone caduto e quando il bambino non rispose lui sorridendo, corse via per andarglielo a prendere e renderlo felice. Stava facendo per Sorabh quello che Hassan, il suo fratellastro aveva sempre fatto per lui continuando a volergli bene in maniera incondizionata.

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