Gli Idilli di Giacomo Leopardi | Video
Gli Idilli di Giacomo Leopardi: in questo video Emanuele Bosi ci spiega le caratteristiche degli Idilli e la differenza tra idillio classico e idillio leopardiano
GLI IDILLI, GIACOMO LEOPARDI
Nel 1826, in un opuscolo intitolato Versi, Leopardi aveva pubblicato, insieme ad altre poesie, sei componimenti in endecasillabi sciolti, ovvero non rimati. La data di composizione oscilla fra il 1819 e il 1821, e i titoli sono: L’infinito, La sera del dì di festa, Alla luna, Il sogno, Lo spavento notturno e La vita solitaria. Sono tutti raggruppati sotto l’etichetta di Idilli, e saranno ripubblicati anche nell’edizione dei Canti del 1831.
Diciamo subito che gli Idilli di Leopardi hanno ben poco a che vedere con gli Idilli classici. L’idillio infatti è un tipo specifico di poesia ellenistica, caratterizzata da quadretti di vita campestre. In Leopardi invece l’Idillio descrive tutt’altro, ovvero – dice Leopardi – “situazioni, affezioni, avventure storiche” del suo animo. Capisci bene che l’aspetto soggettivo e interiore prevale su tutto.
Una cosa resta però, l’ambientazione naturale: il colle dell’Infinito, la luna, la pioggia mattutina, il paesaggio notturno…sono tutti scenari che servono a fare da cornice ai sentimenti del poeta. L’Io di leopardi è sempre al centro della narrazione, e dialoga con se stesso, con personaggi assenti o solamente con la natura: insomma, gli Idilli ci danno il quadro di un poeta solo e isolato dalla storia.
Due parole sullo stile degli Idilli. Anche se questi componimenti sono molto diversi fra loro per contenuto e lunghezza, due caratteristiche li accomunano sempre. Quali sono?
- La centralità dell’Io
- Lo stile “vago” e indefinito
Ok, cerchiamo di spiegare un po’ meglio cosa significa. Per “vago e indefinito” intendiamo che Leopardi mette in atto una serie di accorgimenti anche fonici all’interno del testo. Prevalgono ad esempio le vocali a ed e, e il lessico è piano, ovvero costituito da parole semplici e poco rilevanti, che assumono sensi diversi all’interno del contesto. In ultimo, la sintassi è piuttosto lineare e ignora completamente alcuni tratti tipici delle Canzoni come le inversioni, gli incisi e le subordinazioni.
Ti lasciamo con un’ultima considerazione, che abbiamo già citato più volte nei nostri video, e cioè che con gli Idilli Leopardi dia piena vita alla cosiddetta Poetica del piacere. Ti ricordi? Il piacere per l’uomo è una specie di tendenza verso l’assoluto, che non può mai toccare o sperimentare appieno. Ebbene, per Leopardi la poesia è strettamente legata al piacere, perché è grazie ad essa se l’uomo può avvicinarsi all’assoluto attraverso l’immaginazione. Il linguaggio della poesia evoca per l’appunto il vago e l’indefinito, ricrea quelle sensazioni da cui scaturivano i momenti di felicità dell’infanzia.