I racconti di Canterbury: riassunto dei Canterbury Tales di Chaucer

The Canterbury Tales: di cosa parlano il prologo generale il resto dell'opera di Geoffrey Chaucer I racconti di Canterbury

I racconti di Canterbury: riassunto dei Canterbury Tales di Chaucer
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I racconti di Canterbury: prologo

Gruppo di pellegrini ne I racconti di Canterbury o Canterbury Tales
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I Canterbury Tales, tradotti in italiano in I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, raccontano una vicenda che si apre al Tabard Inn, una taverna di Southwark, vicino Londra, dove il narratore si unisce a una compagnia di 29 pellegrini diretti al santuario del martire san Tommaso Becket a Canterbury.

Il narratore descrive ventisette di questi pellegrini. Tra questi c'è The Host, ovvero Harry Bailey, che suggerisce di proseguire insieme per la strada intrattenendosi l'un l'altro con le storie.

Il gruppo decide che ogni pellegrino dirà due storie sulla strada per Canterbury e due sulla via del ritorno. Chiunque sia giudicato essere il miglior narratore riceverà un pasto presso la taverna Bailey.

Inizia il Cavaliere.

I racconti

Di seguito, brevi riassunti sui singoli racconti di cui si compone l'opera. Di cosa parlano nel dettaglio I racconti di Canterbury?

Il cavaliere

Teseo, duca di Atene, imprigiona Arcite e Palamon, due cavalieri provenienti da Tebe. Dalla loro prigione, i cavalieri vedono e si innamorano della cognata di Teseo, Emelye. Attraverso l'intervento di un amico, Arcite viene liberato, ma è bandito da Atene.

Torna sotto mentite spoglie, mentre Palamon evade dalla prigione.Teseo organizza un torneo tra i due cavalieri e i suoi alleati, con Emelye come premio. Arcite vince, ma cade accidentalmente da cavallo e muore. Palamon sposa poi Emelye.

Il mugnaio

L'ospite chiede al Monaco di raccontare la storia successiva, ma Miller, mugnaio ubriaco, insiste sul fatto che la sua storia dovrebbe essere la successiva. Racconta la storia di uno studente povero di nome Nicola, che convince la moglie del suo padrone di casa, Alisoun, a trascorrere la notte con lui.

Il linguaggio utilizzato è molto volgare e in netto contrasto con quello del cavaliere, che aveva trattato in tutt'altro modo il tema dell'amor cortese.

Il fattore

Reeve racconta la storia di due studenti di Cambridge, John e Alayn, che vanno presso un mugnaio per imparare a macinare la farina. ma mentre lavorano, il mugnaio slega i loro cavalli e li costringe a produrre più farina possibile. I ragazzi, dopo il lavoro, si rimettono alla ricerca del cavallo.

Di notte, mentre il mugnaio mangia con la famiglia, i ragazzi tornano e chiedono ospitalità. vengono accolti in casa e messi a dormire in una stanza. ma mentre il mugnaio dorme, gli studenti decidono di divertirsi: uno va a letto con la figlia del mugnaio e l'altro, facendo credere alla donna di essere ritornata nella sua stanza, dorme con lei.

Il mattino dopo all'alba, l'amante di Moly, la figlia del mugnaio, si sveglia e si reca nel letto del mugnaio credendo fosse quello dell'amico. Gli confessa i misfatti e il mugnaio va su tutte le furie. I due fuggono rubando alcuni sacchi di farina al mugnaio.

Il cuoco

Questo racconto è incompleto.

Il Cuoco si offre di raccontare una storia divertente come quella appena ascoltata. Racconta di un apprendista, Perkyn, che beve e balla al punto da essere soprannominato Perkyn Reveller (Perkyn il casinaro).

Il padrone di Perkyn lo preferirebbe in giro a fare baldoria anziché restare a casa portando gli altri servi sulla cattiva strada.

Perkyn organizza quindi una serata presso un amico, a cui piace bere e giocare d'azzardo e che ha come moglie una prostituta.

Il sergente della legge

Il sultano musulmano della Siria converte il suo sultanato, lui compreso, al Cristianesimo, per convincere l'imperatore di Roma a donargli la figlia in sposa, Costanza. La madre del sultano e i suoi sudditi però, segretamente decidono di non rinnegare la loro fede.

La madre suggerisce al figlio di intrattenere gli ospiti cristiani ad un banchetto, prima delle nozze. In questo modo mette in atto il suo piano: uccide tutti gli ospiti ad eccezione di Costanza, messa in mare su una barca con una scorta di cibo.

Costanza naviga per anni e sbarca finalmente sulle coste del Northumberland, dove un agente di polizia e sua moglie, Ermenegilda, la prendono con sé: Costanza li converte al Cristianesimo.

Il Diavolo, però, fa in modo che un giovane cavaliere entri di nascosto nella camera di Ermenegilda e la uccida. poi mette il pugnale accanto a Costanza, che quindi viene ritenuta colpevole.

Ma Alla, il Re di Northumberland, quando sta per dichiararla colpevole, viene colpito dall'alto e i suoi occhi iniziano ad ardere. Il cavaliere viene giustiziato, Alla e molti altri si convertono al Cristianesimo e il Re e la giovane Costanza si sposano.

Mentre Alla è in Scozia, Costanza partorisce un bambino, Maurizio: la madre di Alla, Donegilda, intercetta la lettera di Costanza destinata al marito e la sostituisce con una contraffatta, in cui il bambino viene descritto come sfigurato e stregato. Intercetta poi anche la risposta di Alla, in cui il marito dichiara che il figlio debba essere amato e allevato anche se informe: Donegilda sostituisce anche questa lettera, e fa in modo che Costanza e suo figlio siano banditi e allontanati sulla stessa barca con cui sono arrivati nel Northumberland. Il Re, tornato dalla Scozia, scopre ciò che è accaduto ed uccide la madre, Donegilda.

Dopo diverse avventure, Costanza arriva a Roma, dove si riunisce ad Alla, in pellegrinaggio a Roma. Si riunisce poi anche con il padre, l'Imperatore: Alla e Costanza tornano in Inghilterra, ma il Re muore dopo un anno. Maurizio diventa Imperatore.

La donna di Bath

La donna di Bath è una delle due cantastorie dei Racconti (l'altra è la Prioressa). Esperta di cammini e pellegrinaggi, sostiene non solo di aver visto molte terre, ma anche di aver avuto cinque mariti e innumerevoli amanti.

Chaucer la descrive come una donna ricca, autonoma, esperta ricamatrice, con vestiti curiosi e scarpe morbide. Per l'epoca è una donna sensuale e rubiconda.

Chaucer lascia intendere che la wife of Bath intraprendesse questi pellegrinaggi per conoscere nuovi uomini. È intraprendente, ma anche egocentrica, al punto che persino in chiesa deve essere la prima a fare un'offerta.

Il frate

Questo racconto, come quello del mugnaio, si distingue per la volgarità dei contenuti e della forma.

Un frate avaro va a casa di un nobile sul punto di morire. Mentre l'uomo fa testamento, il frate dà uno sguardo alla cassetta dell'oro. L'uomo invita il frate a mettergli la mano sotto il sedere per prendere un prezioso regalo, ma in verità tutto ciò che il religioso ottiene è un peto.

Più tardi, mentre il frate dorme abbracciato ai suoi averi, un angelo scende dal paradiso, e lo invita a seguirlo all'inferno per mostrare la punizione inflitta da Dio per i golosi. Il frate lo segue, timoroso, e vede uno scenario di desolazione e tristezza. Dopo un po' l'angelo chiede a satana quale sia la pena per i frati goloso, e Satana gli mostra il sedere: emana un peto e così fanno tutti i diavoli accanto a lui, che emettono dalle natiche decine di piccoli frati.

L'apparitore

Un frate predica e fa l'elemosina in una paludosa zona dello Yorkshire, dove mendica casa per casa, arrivando anche all'abitazione di uno storico donatore, Thomas, che però purtroppo si trova malato a letto.

La moglie racconta al frate che la coppia ha appena perso il figlio e il frate risponde di aver avuto una visione in cui il bambino di Thomas era salito in paradiso, dicendo anche che la sua parola è molto affidabile, dato che la sua povertà lo rende più vicino a Dio. Dice anche che la malattia di Thomas è causata dalla tirchieria nelle donazioni. Thomas protesta, ma il frate gli chiede dei soldi per costruire un monastero e l'uomo, infastidito dall'ipocrisia del religioso, gli promette una donazione a patto però che il frate la spartisca in ugual misure con i suoi confratelli.

Il frate accetta, Thomas gli dice di prendersi il suo regalo, nascosto sotto le sue natiche, e quando il frate allunga la mano, Thomas risponde con un peto. Il frate minaccia vendetta, ma viene cacciato di casa dai servi.

Il frate va quindi a lamentarsi dal signorotto locale, chiedendosi come farà a dividere il peto con gli undici confratelli. Lo scudiero del nobile gli suggerisce di far allineare gli altri frati intorno alla ruota di un carro, sedersi al centro della ruota ed emettere un peto da condividere tutti insieme.

Il chierico

Walter, un giovane marchese di Saluzzo, non ha un erede altrono perché non ha ancora trovato moglie.
I sudditi, preoccupati, insistono perché si sposi, e il marchese accetta a patto di poter scegliere personalmente la giusta consorte.
Dopo aver fatto la sua scelta, il re annuncia che si sposerà il giorno stesso, e di fronte a tutto il popolo bussa alla porta di un contadino e chiede la mano di sua figlia, Griselda, che acconsente e si trasferisce a palazzo, vestita come una regina. Nonostante le sue origini, Griselda si mostra abile e intelligente nella gestione degli affari, e partorisce due bambini, una femmina e un maschio.

Il re decide però di testare la fedeltà di Griselda: uccide i figli, poi la ripudia in favore di un'altra donna e la scaccia dal palazzo. Infine, viene richiamata per preparare il talamo nuziale alla nuova sposa. Griselda accetta tutto, obbediente. Il re, allora, svela l'inganno: la nuova moglie è in realtà la loro figlia, inviata segretamente a Bologna, e il paggetto è il loro figlio. Griselda viene allora rivestita con abiti maestosi e riammessa a Palazzo.

Il mercante

Un vecchio cavaliere, January (gennaio), è sposato con la bella May (maggio), che tuttavia non è innamorata del marito, ma del giovane paggio Damian. Quando January diventa cieco, anche se fa di tutto per tenere sotto controllo May, i ragazzi riescono a incontrarsi. Tuttavia il dio Plutone restituisce la vista a january proprio mentre i due sono insieme, nudi, in cima ad un albero.
Il cavaliere va su tutte le furie, ma la moglie, grazie all'intervento della dea Persefone, trova una scusa: ciò che ha visto è un difetto della vista appena riacquistata.

January crede a May e torna a casa, felice per la sua guarigione.

Lo scudiero

La novella si svolge nella terra dei Tartari, durante l'anniversario dei vent'anni di regno del re Cambuskan, che ha due figli e una figlia. Durante il banchetto un giovane cavaliere, Sir Gawain, entra a palazzo portando con sé doni inviati dal re d'India e Arabia:

  • un cavallo di metallo che si anima al suono di un campanello, può portare il cavaliere in qualunque posto e sparire da un momento all'altro
  • uno specchio magico che avverte i pericoli
  • un anello che permette a chiunque lo indossi di parlare con qualunque essere
  • una spada che può annientare chiunque

Il giorno seguente il cavaliere mostra come si possa utilizzare la statua del cavallo. Assegna poi alla giovane principessa lo specchio e l'anello che sceglie di sperimentare la mattina seguente. Durante una passeggiata la ragazza trova un falco femmina ferita perché abbandonata dal marito sparviero. La giovane principessa decide di prenderla con sé.

L'allodiere

Dorigena e Arverago sono una coppia di amanti molto moderna: la donna in pubblico dovrà apparire sottomessa, ma all'interno della relazione saranno perfettamente alla pari.

Un giorno il giovane parte per la Bretagna in cerca di fama e lascia Dorigena in Francia. Dorigena sente molto la mancanza del marito e teme per la sua incolumità.

Durante l'assenza di Arverago, Dorigena viene corteggiata dallo scudiere Aurelius, e per liberarsi di lui gli promette che potrà averla se riuscirà a liberarsi degli scogli bretoni che la fanno temere per le sorti del marito.

Aurelius chiede aiuto a un mago che promette di far sparire gli scogli in cambio di un lauto compenso. Il mago è di parola, e fa inabissare gli scogli. Aurelius pretende che Dorigena gli dia ciò che gli ha promesso, ma Dorigena confessa tutto al marito.

Arverago le dice di mantenere la promessa fatta allo scudiero e Dorigena accetta. Ma Aurelius, mosso a compassione, scioglie Dorigena dalla sua promessa e il mago fa lo stesso con lo scudiero.

Il medico

Virginius, nobile romano, ha una figlia, Virginia. Il giudice Appius se ne innamora, e con l'aiuto di un complice, Claudius, decreta in tribunale che Virginia è una schiava fuggiasca e che suo padre la deve consegnare alla corte, cioè a lui.

Virginius annuncia che sarà costretto ad ucciderla. Virginia accetta il suo destino e il padre le taglia la testa, che porta poi in tribunale.

Appius chiede allora che Virginius venga condannato per omicidio, ma il popolo si solleva contro il giudice. In cella, Appius si uccide, mentre Claudius viene graziato da Virginius e mandato in esilio.

L'indulgenziere

Un parroco svolge il suo lavoro solo per arricchirsi ai danni dei parrocchiani e sfrutta la sua dialettica per convincere anche chi non ha commesso peccati gravi a chiedere il perdono dietro lauto compenso.

Il marinaio

Un marinaio ha una moglie che gioca d'azzardo, e ha accumulato un debito di duemila monete d'oro. Un giorno un frate bussa alla sua porta e il marinaio lo fa entrare. La moglie, allora, vedendo un ospite illustre, gli chiede di poterle prestare del denaro per saldare i suoi debiti. Il frate accetta, a patto che la donna trascorra la notte con lui. Lei accetta lo scambio, raccomandando al frate di mantenere il segreto.

La mattina seguente il frate chiede al marinaio di prestargli duemila monete d'oro per fare beneficenza ai poveri, con la promessa di restituirli. Il pomeriggio il frate dà alla moglie del marinaio il denaro, consigliandole di nasconerli sotto il letto.

Il giorno dopo, quando il frate sta per andar via, il marinaio gli chiede indietro il denaro. Il frate dice di aver dato i soldi a sua moglie, che per sicurezza li aveva nascosti sotto al letto. Il marinaio cerca e trova il denaro.

La madre priora

Geoffrey Chaucer
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La storia è ambientata in Asia, dove vive una comunità di ebrei in una città cristiana. Un bambino di sette anni, figlio di vedova, viene allevato per venerare Maria e mpara il primo versetto Alma Redemptoris Mater ("Madre nutrice del Redentore") di cui non capisce le parole, che gli spiega un suo compagno più grande. Il bambino lo canta ogni giorno, ovunque, anche nella zona abitata dagli ebrei.
Satana incita questi ultimi ad uccidere il bambino e a gettare il suo corpo fra i rovi, dove la madre lo trova. Il cadavere del figlio inizia a cantare l'inno. I cristiani fanno allora uccidere gli ebrei, dopo aver fatto scempio dei loro corpi.

Durante il funerale, il cadavere del bambino continua a cantare l'inno. Quando l'abate gli chiede come sia possibile, il corpo risponde che può farlo anche con la gola tagliata, perché ha avuto una visione in cui Maria ha messo un grano sulla sua lingua, permettendogli di cantare finché questo non sarà tolto. L'abate rimuove il grano e il bambino muore.

Sir Thopas

Sir Thopas è un nobile cavaliere originario delle Fiandre e ha un prodigioso talento nella caccia. Vuole conquistare la regina degli elfi, ma mentre la cerca, deve affrontare il gigante sir Olifaunt.L'oste interrompe il racconto proprio quando i due stanno per scontrarsi.

Malibeo

Tre nemici di Malibeo, approfittando della sua assenza, irrompono in casa, picchiano la moglie, Dama Prudenza, e aggrediscono la figlia lasciandola in fin di vita.

Malibeo medita vendetta insieme alla moglie, ma lei lo incoraggia a non farsi trascinare dall'ira.

Il monaco

Il monaco Il racconto riguarda i finali tragici delle vite di personaggi storici e biblici: Lucifero, Adamo, Sansone, Ercole, Nabucodonosor II, Baldassar, Zenobia, Pietro di Castiglia, Pietro I di Cipro, Bernabò Visconti, Ugolino della Gherardesca, Nerone, Oloferne, Antioco, Alessandro Magno, Giulio Cesare e Creso.

Gli exempla dovrebbero essere cento, ma il cavaliere lo interrompe dopo il diciassettesimo, sopraffatto dalla tristezza.

Il cappellano delle monache

In un cottage vivono una donna e le sue due figlie, insieme a molti animali, tra cui il gallo Chanticleer e sette galline, di cui la prediletta è Lady Pertelote.

Una mattina Chanticleer si sveglia di colpo e racconta a Pertelote di aver avuto un incubo: uno strano animale (probabilmente una volpe) si sarebbe avvicinato al pollaio per ucciderlo. Chanticleer crede che sia un sogno premonitore, ma Pertelote lo deride. Segue il racconto di molti sogni che si sono poi rivelati premonitori.

Quella stessa mattina Chanticleer, che non aveva mai visto una volpe prima, ne vede entrare una nel pollaio, che gli chiede di cantare con gli occhi chiusi. Il gallo lo fa e la volpe lo cattura. Il villaggio insegue la volpe, che fugge con il gallo in bocca, inseguita dagli altri animali e si rifugia in un bosco.

Il gallo allora chiede alla volpe, prima di essere mangiato, di gridare agli inseguitori che non li raggiungeranno mai. la volpe lo fa e, mentre apre la bocca, il gallo fugge e si mette in salvo.

La seconda monaca

La novella racconta la vita e il martirio di Santa Cecilia.

La donna, devota alla Vergine Maria, prega Dio di conservare la sua verginità anche dopo essersi sposata con il fidanzato Valeriano. Durante la loro prima notte di nozze, Cecilia convince Valeriano a non consumare il matrimonio, pena l'uccisione da parte di un angelo. Valeriano sulle prime non le crede e chiede di poter vedere l'angelo, e Cecilia gli risponde che per farlo deve percorrere la via Appia ed essere battezzato da Sant'Urbano. Dopo il battesimo, Valeriano torna a casa e vede l'angelo, che dona a lui e a Cecilia due corone di rose e gigli che vengono dal paradiso, e ordina loro di custodirle mantenendosi puri. Anche Tiburzio, suo fratello, si fa battezzare.

Quando il prefertto Almachio viene a saperlo, fa condurre i cristiani sul posto e ordina loro di fare un sacrificio pagano. Il centurione Massimo, che dovrebbe decapitarli nel caso in cui si rifiutassero, si commuove e la giovane lo battezza. Poi lascia al marito e al cognato la libertà di fare il sacrificio, se lo desiderano. I due rifiutano e subiscono il martirio insieme a Massimo. Dopo aver sepolto i tre uomini, Cecilia viene arrestata da altri soldati, che converte. Il prefetto emana allora un terzo ordine di cattura e Cecilia viene condotta davanti a lui per essere interrogata. Lei resta ferma sulle sue posizioni, il prefetto si infuria e chiede che Cecilia venga condotta alle terme e bruciata in una vasca fiammeggiante.

Il fuoco, che arde per un giorno e una notte, non consuma il corpo di Cecilia. Un centurione allora la colpisce alla gola per tre volte con la spada. La donna resta parzialmente decapitata per altri tre giorni, durante i quali predica e converte altri pagani. Il quarto giorno muore e papa Urbano la fa seppellire con gli altri martiri e la proclama santa.

Il famiglio del canonico

La novella si articola in due parti:

  • una sul canonico, un alchimista che viaggia con il famiglia ed è capace di mutare il piombo in oro
  • una su un altro alchimista, che però non compare mai nell'opera.

Il famiglio descrive i materiali utilizzati nell'alchimia e afferma che sia una scienza inutile e senza risultati. Poi porta avanti una serie di esperimenti fallimentari che si concludono con disastri.

Poi descrive un alchimista che egli imbroglia un prete facendogli credere di poter mutare i metalli in oro. Si parla quindi della pietra filosofale, che può trasformare il piombo e altri metalli in oro e di donare l'immortalità a chi la possiede. Ma il famiglio nega che Dio voglia che l'uomo possieda un tale oggetto simile: ecco perché nessun alchimista è mai riuscito a creare o trovare la pietra filosofale.

Lo spenditore

Un arciere, Febo, ha un corvo bianco che sa parlare e cantare.

Dopo aver assistito al tradimento della moglie di Febo, il corvo racconta tutto al padrone. Pieno d'ira, Febo uccide sua moglie, ma poi se ne pente e maledice il corvo.

La leggenda narra che da quel giorno i corvi persero le piume bianche e la parola, iniziando a gracchiare.

Il parroco

Pellegrini
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Il parroco inizia un racconto in prosa. Parla di penitenza, criticando in un certo senso i suoi compagni di viaggio. Apparentemente, le parole del prete portano al pentimento anche lo stesso Chaucer.
Il parroco parla di tre tipi di penitenza:

  • la contrizione del cuore
  • la confessione a parole
  • l'appagamento finale che segue all'assoluzione.

Parlando di penitenza, il parroco descrive i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avidità, gola e lussuria trovano cura nella pratica dell'umiltà, della soddisfazione, della pazienza, della fortezza, della misericordia, della moderazione e della castità.

Il commiato dell'autore

Questo è il racconto conclusivo de I racconti di Canterbury. Il testo si chiude con un'apologia dell'autore, che chiede perdono al suo lettore per la frivolezza e vanità della sua opera, ritrattando anche le volgarità scritte in altre opere precedenti.

Chaucer ringrazia Dio per avergli dato la possibilità di scrivere lavori più alti. Poi si raccomanda alle preghiere del lettore per la salvezza della propria anima.

Chaucer e Boccaccio

Parte del materiale tratto da Chaucer proviene dal Decameron di Boccaccio, ed è stata tradotta e inserita nella cornice dei Racconti di canterbury (si pensi alla novella Griselda di Boccaccio e al Racconto del chierico di Chaucer).

Mentre i Racconti di Canterbury sono però scritti in versi, il decameron è in prosa.

Quanto ai due autori, possiamo notareuna stretta somiglianza nel loro modo di interndere il loro ruolo: non intellettuali, ma uomini del proprio tempo, con un senso del pragmatismo e del realismo molto forte. la comicità dei due è altrettanto simile.

Entrambe le opere sono poi inserite in una cornice: i vari narratori presentano ciascuno il proprio racconto, inserito in un contesto. Per Chaucer è il pellegrinaggio a Canterbury, per il Decameron la fuga dalla peste.

L'audiolezione sul Decameron di Boccaccio

Ascolta la lezione del nostro podcast dedicata al decameron di Boccaccio

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