I migliori libri di fumetti: le graphic novel da non perdere

I migliori libri di fumetti: le graphic novel da non perdere
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I migliori libri di fumetti: le graphic novel da non perdere

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Il termine graphic novel (in italiano spesso sostituito da romanzo a fumetti o romanzo grafico), sebbene non riesca a racchiudere uno specifico tipo di produzione narrativa, può generalmente indicare un'opera d'arte, principalmente di narrativa, presentata in formato fumetto e pubblicata come libro, tipicamente autoconclusiva.

Gli esempi di pubblicazioni simili ai moderni fumetti vanno indietro nel tempo, addirittura agli inizi del XIX secolo, ma è con la pubblicazione di "Contratto con Dio" di Will Eisner nel 1978 che il termine "graphic novel" guadagna popolarità, affermandosi poi negli anni '80 grazie a lavori come "Maus" di Art Spiegelman, "Batman - Il ritorno del Cavaliere Oscuro" di Frank Miller  e "Watchmen" di Alan Moore e Dave Gibbons.

In Italia la pubblicazione di storie a fumetti era già d'uso negli anni '60, grazie soprattutto ai lavori di Hugo Pratt (come "Una ballata del mare salato", lavoro del 1967 nel quale fa il suo esordio il personaggio di Corto Maltese), ma ha vissuto una rinascita tra la fine degli anni '70 e gli anni '80 con i lavori di Andrea Pazienza e si è confermata nel nuovo millennio con le opere di artisti come Gipi o Zerocalcare.

Nonostante la produzione di questo tipo di storie sia enorme e racchiude praticamente ogni tipologia di genere narrativo esistente, ci sono sicuramente alcuni titoli che sia per contenuto che per esposizione grafica sono diventati delle pietre miliari ( a volte anche grazie a trasposizioni su piccolo e grande schermo), e che vanno quindi letti esattamente come si leggerebbe un qualsiasi tipo di romanzo. Vediamone alcuni.

“Contratto con Dio” (“A Contract with God”) di Will Eisner – 1978

Come detto, "Contratto con Dio" di Will Eisner è uno di quei lavori che per primi hanno ottenuto il titolo di graphic novel, quando il termine non era ancora conosciuto. Si tratta di quattro racconti brevi che hanno come protagonisti personaggi ebrei poveri che vivono in un caseggiato di New York.

Le quattro storie presentate ("Contratto con Dio", "Il cantante di strada", "Il super" e "Cookalein") sono narrativamente indipendenti, ma presentano tematiche comuni come la frustrazione, la disilluzione, la violenza e il senso di identità.

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Eisner aveva inizialmente abbandonato il mondo dei fumetti, ma decise di ricominciare negli anni ’70 e di creare un fumetto con dei contenuti letterari, che venisse pubblicate nelle tradizionali librerie da un vero editore. Fu proprio la piccola casa editrice Baronet Books a pubblicarlo commercializzandolo come "graphic novel", che in seguito divenne il termine comune per i fumetti lunghi quanto un libro.

“Maus” di Art Spiegelman – 1991

"Maus" (parola tedesca per "topo") è una potentissima opera ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, scritta dall'autore seguendo i racconti del padre, un prigioniero ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento di Majdanek e di Auschwitz.

L'opera è stata inizialmente pubblicata a puntate per dieci anni, venendo infine raccolta in un albo suddiviso in due macro capitoli: "Mio padre sanguina storia" e "E qui sono cominciati i miei guai".

"Maus" è diventato, nel 1992, il primo fumetto ad aver vinto il Premio Pulitzer.

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La storia, che tratta principalmente il tema dell'Olocausto, utilizza una duplice narrazione, intrecciando il racconto della persecuzione e della sopravvivenza di Vladek (padre dell'autore) con la complessa relazione padre-figlio, che emerge invece nel presente.

È una delle più belle opere di narrativa mai pubblicate, da leggere sia per il suo impatto visivo (e per come i disegni diventano parte della storia) che per la profonda umanità che trasuda.

“V per Vendetta” (“V for Vendetta”) di Alan Moore e David Lloyd – 1985

“V for Vendetta” è considerata una delle più belle storie scritte da Alan Moore (autore di capolavori come “Watchmen”, “From Hell” e “Batman: The Killing Joke”), disegnata da David Lloyd e pubblicata inizialmente tra il 1982 e il 1985 (con diverse pubblicazioni di diversa forma negli anni successivi).

La storia, ambientata in una distopica Inghilterra sotto un regime totalitario segue "V," un misterioso vigilante mascherato che combatte contro il regime fascista con metodi sovversivi e violenti. Il protagonista indossa una maschera di Guy Fawkes, simbolo di resistenza, e diventa un'ispirazione per la ribellione del popolo.

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Il fumetto, anche attraverso la relazione di V con Evey, esplora temi come il potere, la libertà individuale e la giustizia, e restituisce al lettore una feroce e profonda critica a ogni tipo di oppressione.

“Il porto proibito” di Teresa Radice e Stefano Turconi – 2015

A partire da Hugo Pratt, l’Italia ha una lunga tradizione di autori di rilievo di graphic novel, come Andrea Pazienza, Igort, Gipi, Davide Toffolo, Leo Ortolani e, ovviamente, Zerocalcare. Pochi citati sono però Teresa Radice e Stefano Turconi (coppia nel lavoro e nella vita) che nel 2015 ha pubblicato libro a fumetti che ha ottenuto grande successo ed è diventato in poco tempo una sorta di classico contemporaneo: “Il porto proibito”.

È una storia ambientata nell'Inghilterra del XIX secolo, nella quale Abel, un ragazzo senza memoria ritrovato in mare e portato a Plymouth, viene accolto da una famiglia di marinai. Mentre cerca di scoprire le sue origini, Abel stringe legami profondi con Rebecca, la figlia del capitano Stevenson, e con le ragazze di un bordello, che lo aiuteranno nel suo viaggio terreno e spirituale.

Questo libro ha un tono malinconico, ma uno stile artistico evocativo e unico, con la narrazione che intreccia azione, amore e mistero, ispirandosi alla tradizione del romanzo d'avventura e marinaresco.

Persepolis (“Persepolis. Histoire d'une femme insoumise”) di Marjane Satrapi – 2003

"Persepolis" è una graphic novel storica/autobiografica di Marjane Satrapi, che racconta la sua infanzia e adolescenza in Iran durante e dopo la Rivoluzione Islamica.

Uscita in quattro volumi fino al 2003 (e in un unico albo dal 2007), la storia è divisa in due parti: la prima racconta l'infanzia di Marjane durante la Rivoluzione Islamica e la successiva guerra tra Iran e Iraq. La protagonista subisce le restrizioni del nuovo regime, il rigore religioso e il conflitto interno tra le sue aspirazioni e le aspettative della società, rappresentando la sua crescita politica e il suo spirito ribelle.

La seconda parte segue invece Marjane in Europa, dove affronta il senso di alienazione e i conflitti di identità lontana dal proprio Paese, dove tornerà per lottare per la sua indipendenza e contro le pressioni culturali, cercando infine un equilibrio tra le sue radici e la propria individualità.

“Persepolis” è un lavoro acclamato per la sua capacità di umanizzare eventi storici complessi, che ha reso accessibile a un gran numero di lettori (principalmente occidentali) un periodo di grande tensione politica e sociale in Medio Oriente, attraverso la prospettiva intima e spesso toccante dell’autrice.

“Jimmy Corrigan, il ragazzo più in gamba sulla terra” (“Jimmy Corrigan: The Smartest Kid on Earth”) di Chris Ware - 2000

Esattamente come nella letteratura “canonica”, anche le opere a fumetti (forse a maggior ragione) hanno potuto sperimentare diversi espedienti narrativi, nel tentativo di sfruttare a pieno lo strumento illustrato, piegandolo ai fini del contenuto.

Uno dei migliori esempi di ciò è probabilmente “Jimmy Corrigan, il ragazzo più in gamba sulla terra”, una graphic novel di Chris Ware dalla struttura particolarmente complessa e distintiva. L’autore utilizza difatti una serie di tecniche visive non convenzionali come diagrammi, mappe, flashback frammentati e vignette minuscole, che richiedono una lettura attenta e attiva.

Le transizioni temporali e spaziali avvengono spesso in modo non lineare, immergendo il lettore nei ricordi di Jimmy e nei suoi stati emotivi. Questa costruzione narrativa, che unisce dettagli minimali e design architettonici, crea un'esperienza di lettura quasi meditativa, in cui l'isolamento e la complessità del protagonista diventano palpabili.

Il lavoro di Chris Ware, attraverso il personaggio di Jimmy, un uomo timido e socialmente isolato, esplora temi come solitudine, alienazione e dinamiche familiari in un modo innovativo che ha reso questa graphic novel una delle più apprezzate del nuovo millennio.

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