I giorni perduti di Dino Buzzati: trama e analisi

Trama e analisi de I giorni perduti di Buzzati, tratto dalla raccolta "Le notti difficili". Di cosa parla e qual è il suo significato

I giorni perduti di Dino Buzzati: trama e analisi
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I GIORNI PERDUTI

I giorni perduti è un testo di Dino Buzzati
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Dino Buzzati, all'interno di Giorni perduti, tratto dalla raccolta Le notti difficili, gioca sulla mescolanza di reale e irreale.

In questo testo allegorico l’autore racconta la storia di Kazzirra, uomo ricco e affermato, che un giorno vede un uomo portare via delle casse da casa sua. Incuriosito si chiede quale sia la loro origine, e scopre che al loro interno vi sono i suoi giorni perduti.

Il dialogo tra i due uomini, molto breve, è costituito da frasi concise, come se Buzzati volesse “far pesare” ogni singola frase, ogni singolo giorno che l’uomo non ha vissuto, dando maggior importanza ai beni materiali.

L’uomo sconosciuto è l’irrimediabilità, dimostrata dal gesto che fa con la mano destra come ad indicare un luogo lontano, l’irreparabilità che non dà la possibilità di modificare gli errori passati. Si tratta di un “giustiziere”, è la coscienza, segue leggi precise, giuste, leggi morali che non hanno bisogno di essere scritte, regole dell’altruismo che Kazzira non ha saputo rispettare.

Sconterà la sua pena fino alla morte: lui non può tornare dal fratello malato o dal cane che lo aveva tanto aspettato, ma solo vivere con questo rimpianto.

I GIORNI PERDUTI, COMMENTO

L’autore, anche se narratore esterno, costruisce sapientemente un’atmosfera angosciante e misteriosa creata da un ambiente impreciso, dalla presenza di uno sconosciuto capace di privarci dei nostri giorni perduti, sparendo insieme a quelle casse, ovvero a quei giorni che un uomo avido non ha saputo amare, dando più importanza ai beni materiali. L'uomo si dimostra superficiale anche alla fine del testo quando propone uno scambio tra quei tre giorni e il denaro.

Il testo non termina con la frase finale, ma la storia continua, con le nostre riflessioni, la nostra paura di ritrovarci un giorno senza poter rimediare a qualcosa di non fatto o vissuto, a vivere ogni giorno con la convinzione che sia unico.

Ecco: proprio questo tema sembra nasconderne un altro: quello della ricerca della felicità, elemento caratteristico dei testi di Buzzati.

 “L’ombra della notte scendeva” sul protagonista che non avrebbe più ritrovato la felicità in alcun modo.

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