I fratelli di Terenzio: riassunto e personaggi
Riassunto e personaggi de I fratelli di Terenzio. La commedia, conosciuta anche con il nome di Adelphoe, affronta il tema dell'educazione dei figli
Indice
I fratelli di Terenzio
Non sappiamo molto della vita di Terenzio, le poche informazioni ci dicono che nacque a Cartagine, probabilmente introno al 185 a.C. e arrivò a Roma come schiavo, ma sappiamo che scrisse molte commedie, tra queste una delle più note è I fratelli, conosciuta anche con il nome di Adelphoe. Questa commedia, che tratta il tema dell'educazione dei figli, è stata rappresentata per la prima volta nel 160 a.C.
I fratelli di Terenzio: riassunto
I protagonisti dell'Adelphoe di Terenzio sono due fratelli: Demea e Micione. Demea ha due figli: Ctesifone, che viene cresciuto dal padre con severità in campagna, ed Eschino, che viene affidato allo zio Micione che vive in città e che lo cresce con regole più elastiche e moderne. Eschino è innamorato di Panfila, ragazza povera e che aspetta un figlio da lui.
Ctesifone ama invece Bacchide, ma è timido, così Eschino si reca dal lenone Sannione e aiuta il fratello a rapire la ragazza. Eschino viene accusato, Panfila e i suoi familiari temono per il loro futuro e per il bambino che dovrà nascere, mentre Micione viene criticato per i metodi educativi usati. Egione, un amico di famiglia di Pamfila, aiuta a far luce sulla verità. Menone scopre del rapporto tra Panfila ed Eschino e del figlio che la ragazza sta per partorire e acconsente le loro nozze.
Per Ctesifone sembra la fine, ma Demea, stanco della sua impopolarità e deluso dal figlio, decide di cambiare atteggiamento e usa i metodi di Micione proprio per vendicarsi di lui: supportato da Eschino, costringe Micione, che era scapolo, a sposare la vecchia madre Panfila, a regalare un piccolo campiello a Egione, a liberare lo schiavo Siro e la moglie Frigia e a prestar loro un po’ di denaro per soddisfare le prime necessità. Demea spiega a Micione che è facile riuscir simpatici ai figli essendo indulgenti e permissivi e dice ai figli che lui sarà sempre pronto a dar loro consigli.
I fratelli di Terenzio: i personaggi
Micione: è il fratello di Demea. Ha circa 65 anni ed è scapolo, anche se alla fine sarà costretto dal fratello a sposare la madre di Panfila. Adotta Eschino, figlio del fratello, educa il figlio con indulgenza in quanto secondo lui i ragazzi devono imparare a stabilire un dialogo con i genitori e non devono fare bene solo per timore del padre. Rimane deluso quando scopre che il suo metodo non ha funzionato, in quanto Eschino non gli racconta del rapporto con Panfila, ma decide comunque di acconsentire al matrimonio. Alla fine, grazie al fratello, capisce che il suo metodo d’educazione, così libero e indulgente, non è così giusto.
Demea: è il fratello di Micione. Fa adottare uno dei suoi due figli al fratello, mentre educa l’altro con regole rigide e forti valori. È orgoglioso del figlio e del suo metodo educativo, mentre critica il fratello Micione per il modo in cui fa crescere Eschino. Deve ricredersi quando scopre che suo figlio non è così maturo come sembra e capisce che il metodo fondato sul timore del figlio verso il padre non è poi più giusto di quello usato dal fratello.
Eschino: è figlio di Demea, ma è stato adottato da Micione. Educato con metodi liberali, ha una brutta fama di scialacquatore di denaro e combinaguai. È però generoso e si offre di aiutare il fratello Ctesifone a rapire la ragazza di cui è innamorato. Nonostante l’intento del padre di stabilire un dialogo, non ha il coraggio di raccontargli del suo rapporto con Panfila.
Ctesifone: figlio di Demea. Educato con regole rigide, ha timore del padre e così non gli parla del suo amore per Bacchide e perciò si fa aiutare dal fratello.
Sannione: lenone a cui Eschino ruba Bacchide.
Bacchide: cortigiana di cui Ctesifone è innamorato. Viene rapita a Sanzione da Eschino.
Siro: servo di Micione. È molto furbo e cerca di ingannare Demea quando sta cercando il figlio Ctesifone.
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