I fiori del male: riassunto e frasi dell'opera di Baudelaire

I fiori del male: riassunto, tematiche e spiegazione della raccolta di poesie di Charles Baudelaire. Testo e parafrasi di Corrispondenze

I fiori del male: riassunto e frasi dell'opera di Baudelaire
ansa

I fiori del male

I fiori del male. Dipinto di Charles Maurin, 1891
Fonte: ansa

I fiori del male è forse la più famosa raccolta di poesie del simbolista francese Charles Baudelaire, che raccoglie più di 100 liriche, scritte a partire dagli anni ‘40 e via via pubblicate su riviste. Nella seconda edizione del 1861 il poeta aggiunse nuovi testi e divise l'opera in 6 sezioni:

  1. noia e ideale,
  2. quadri parigini,
  3. il vino,
  4. i fiori del male,
  5. la rivolta,
  6. la morte.

Costituiscono una specie di biografia ideale, un percorso esistenziale che va dalla consapevolezza della propria diversità rispetto al mondo esterno, alle varie esperienze nella vita degradata della metropoli, al desiderio di fuga nell'alcol, nei paradisi artificiali della droga, negli amori distruttivi; il poeta approda da qui nella ribellione contro Dio e al rifiuto totale del mondo attraverso la morte.

Il nome dell'opera

Il titolo allude, con la parola fiori, alla bellezza che solo l'arte sa realizzare; la parola male, al degrado e alla volgarità della società contemporanea. Nella corruzione del mondo contemporaneo solo l'arte è in grado di produrre la bellezza. Egli intuisce che al di là delle apparenze, c'è una realtà più profonda e autentica alla quale può giungere solo con la poesia. Per rivelare queste zone egli ricorre a un linguaggio nuovo e allusivo, capace di intravedere le misteriose corrispondenze e analogie che legano tra loro le cose più diverse. Allora le parole perdono valore convenzionale e vengono riscoperte nel loro significato allusivo e fonico. Diventano simboli che rimandano a un’altra realtà.

I fiori del male: corrispondenze

Appartiene a Spleen et idéal”, la prima sezione de “I fiori del male” che contiene la chiave di lettura dell'intera opera e la descrizione dello spleen. Di seguito, il testo e la parafrasi.

CORRISPONDENZE: TESTO E PARAFRASI

Testo:

È un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l'uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi. che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore.
Esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli oboi,
e verdi come praterie; e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l'espansione propria alle infinite
cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
il benzoino, e cantano dei sensi
e dell'anima i lunghi rapimenti.

Parafrasi:

La natura è tempio le cui colonne sono vive e parlano,
anche se in maniera confusa e non chiara
l'uomo passa attraverso luoghi densi di simboli
che l'osservano con sguardi familiari.
Le sensazioni olfattive, visive, auditive, sono in relazione tra loro
e si uniscono in un insieme profondo e oscuro.
Esso ha le caratteristiche opposte dell'oscurità e della luce.
Esistono alcuni profumi (sensazione olfattiva)
che hanno la freschezza della pelle dei bambini(sensazione tattile)
la dolcezza del suono dell'oboe (sensazione auditiva)
e il colore delle praterie (sensazione visiva)
e degli altri corrotti, ricchi trionfanti, che hanno un'espansione propria, come l’incenso,l’ambra,il muschio e il benzoino(resina orientale),
profumi che esprimono l'estasi dei sensi e dell'anima.

Tematiche

I temi che si ritrovano all’interno del componimento, sono essenzialmente due:

  • La natura come spazio sacro pieno di simboli del profondo significato,
  • la possibilità di individuare corrispondenze tra realtà percepite attraverso sensi diversi.

Corrispondenze è una riflessione sulla condizione dell'uomo nella natura e sulla funzione del poeta. La natura vi era presentata come un tempio, luogo del sacro e del mistero, da cui emanano confuse parole che l'uomo può sentire ma non comprendere. L'uomo vive nella natura, è partecipe del suo mistero, avverte però che tra i profumi, i colori, i suoni, esistono corrispondenze che si perdono lontano come echi.

Sta a lui decifrare mediante un'intuizione e l'immaginazione, l'universale analogia che i sensi e la razionalità non permettono di cogliere. Ma può raccontarlo solo ricorrendo a sua volta a un linguaggio simbolico, a una magia verbale. Se la natura è sacra e la realtà e simbolica, anche la poesia è sacra, perché rivela il linguaggio segreto dell'universo.

Baudelaire: biografia breve

Charles Baudelaire nacque a Parigi nel 1821. Suo padre morì quando lui aveva solo 6 anni e godette per un breve e felicissimo periodo della tenerezza esclusiva della madre. Ma quando lei si risposò con un ufficiale in carriera, si sentì tradito. Con la maggiore età entrò in possesso della cospicua eredità paterna, ma il patrigno, per evitare che sperperasse tutto il denaro acquisito, lo mise sotto la tutela di un notaio, dal quale riceveva un modesto stipendio mensile. Baudelaire cominciò allora a lavorare come giornalista e critico d'arte e di musica. Nel 1848 partecipò alla Rivoluzione Parigina per spirito di contestazione e di rivolta. Si diede poi alla vita elegante e dispendiosa del dandy, vivendo in un lussuoso appartamento con l'attrice mulatta Jeanne Duval. Via via, incalzato dai debiti e dagli usurai, si immerse nella vita squallida e miserevole della metropoli e si diede all’alcol e alla droga. Al tempo stesso, però, avvertì un fortissimo senso di colpa e bisogno di riscattarsi.

Nel 1857 pubblicò “I fiori del male”. Quest'opera venne condannata per oscenità e oltraggio alla morale e fu parzialmente censurata. Nel 1862 pubblicò l'altra raccolta di poesie intitolata “Spleen di Parigi”. Colpito da paralisi, morì nel 1867, assistito dalla madre.

Baudelaire e il simbolismo

Profondamente critico nei confronti della società borghese industriale, cui contrappose uno stile di vita all'insegna della sregolatezza, Baudelaire non fu solo poeta, ma anche un grande critico e un geniale studioso di problemi estetici. Egli contribuì all'elaborazione del concetto di poesia pura, libera da ogni preoccupazione di contenuto ed intenti civili o morali, nella quale la suggestione delle parole e dei simboli può essere oggetto di ispirazione, aprendo così la strada al simbolismo. Fu il primo a definire la specificità della poesia, separandola da tutti gli altri campi con i quali fino ad allora si era confusa. È considerato l'iniziatore della poesia moderna.

Come si può ricavare dalla sua principale raccolta poetica “I fiori del male” per i quali fu processato insieme all'editore con l'accusa di pubblicazione oscena, Baudelaire introdusse nel registro lirico il tema della grande metropoli moderna e le forme del quotidiano, del sordido, dell'abietto e del vizioso.

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