I comandamenti dell'amor cortese di Andrea Cappellano: riassunto
Descrizione dei Comandamenti dell'Amor cortese descritti nel De Amore di Andrea Cappellano: riassunto breve, temi, analisi
DE AMORE DI ANDREA CAPPELLANO
I comandamenti di amore, fa parte di un’opera che si sviluppa in tre libri, il De Amore, scritto da Andrea Cappellano nel XII secolo, in cui si definiscono le norme del rapporto ideale che dovrebbe legare un uomo a una donna.
L’autore si rifà ad Ovidio, in particolare alla sua Ars amandi, l’arte di amare. I concetti espressi sono essenzialmente quattro:
- L’amore descritto è di tipo platonico. Qui la vista e la fantasia sono esaltate al massimo, poiché l’uomo in un primo momento prova l’emozione di vedere la donna amata e, successivamente, scomparsa la sua figura, i sentimenti continuano ad esistere nella sua fantasia;
- La donna è categoricamente superiore all’uomo ed è lei che stabilisce se un uomo è degno del suo beneficium (che spesso consiste in un solo sguardo);
- Il matrimonio non è costruttivo per la relazione di coppia. Tutt'altro, è da evitarsi poiché nega un rapporto istintivo e sincero;
- L’amore non è altro che una dipendenza, anche definibile come vassallaggio, ed il significato del “tempo dell’amore” è il momento in cui l’uomo medita con se stesso e pensa alla donna.
I COMANDAMENTI DELL'AMORE
Dei dodici comandamenti puntualizzati dall’autore, quattro si collegano in modo specifico al messaggio della letteratura cortese cavalleresca:
- Il numero VII, Segui gli insegnamenti delle donne e legati sempre alla cavalleria d’amore;
- Il numero VIII, Nel dare e nel ricevere piaceri mai deve mancare il senso del pudore;
- Il numero XI, Sii sempre cortese e civile;
- Il numero XII, Nei piaceri da’amore non sopraffare la volontà dell’amante.
In quest’ultima affermazione, come nella VII, si nota chiaramente l’inferiorità maschile rispetto alla perfezione della sfera femminile: per amante non si può che intendere la donna, perché il protagonista dell’opera, cui sono riferiti i consigli, è un uomo, Gualtiero (che rappresenta implicitamente l’autore).
Le altre due “norme” si riferiscono, invece, all’etica comportamentale: il pudore, la cortesia, la civiltà.
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