Hegel, Fenomenologia dello spirito: riassunto e spiegazione
Fenomenologia dello spirito: riassunto e spiegazione dell'opera filosofica, momenti della coscienza, dell'autocoscienza e della ragione
Indice
Fenomenologia dello spirito
Nella Fenomenologia dello spirito il filosofo Friedrich Hegel illustra il cammino che la coscienza compie per giungere alla scienza dell’Assoluto, ma anche la via che il principio percorre per giungere a se stesso, superando la distinzione tra soggetto e oggetto.
L’Assoluto è il vero soggetto di questo percorso, ma ancora non sa di esserlo perché deve prendere coscienza di sé.
La Fenomenologia dello spirito si divide in 3 parti:
- Coscienza (tesi): Predomina l’attenzione verso l’oggetto;
- Autocoscienza (antitesi): Predomina l’attenzione verso il soggetto;
- Ragione (sintesi): Si riconosce l’unità tra soggetto e oggetto.
La coscienza
La coscienza a sua volta si divide in altri tre momenti:
- Certezza sensibile: è il rapporto tra un soggetto particolare e un oggetto particolare, connotato dai caratteri del “qui” ed ”ora”, connotazioni applicabili a qualsiasi oggetto e perciò universali. Il suo soggetto non è particolare ma universale.
- Percezione: C'è un rinvio all’io universale, un oggetto viene percepito come uno nella molteplicità delle sue qualità, ma è l’io stesso che ne stabilisce l’unità. L'Intelletto si rende conto che ciò che conferisce unità alle molteplici determinazioni dell’oggetto è il soggetto stesso. L’oggetto è la coscienza stessa.
In tal modo la coscienza è diventata autocoscienza, ovvero coscienza di sé.
L'autocoscienza
Qui l’attenzione si sposta dall’oggetto al soggetto nei suoi rapporti con gli altri, ossia tra autocoscienze. Anche qui abbiamo una divisione in tre parti:
- Signoria e servitù: si ha un conflitto tra autocoscienze, in cui ciascuna pretende di essere riconosciuta dall’altra come superiore.
- Stoicismo e scetticismo: lo stoicismo mostra la libertà del saggio nei confronti di ciò che lo circonda, ma è una libertà solo interiore: i condizionamenti restano. Con lo scetticismo si ha la negazione del mondo. Secondo Hegel lo scettico si contraddice poiché dichiara che tutto e falsa pretendendo di dire qualcosa di vero.
- Coscienza infelice: non sa di essere tutta la realtà, e dunque si trova scissa in conflitti e opposizioni dai quali esce solo arrivando alla coscienza di essere tutto.
Con l’Ebraismo si ha una separazione radicale tra l’uomo e Dio, visto come un qualcosa di trascendente, padrone assoluto della vita e della morte. Nel cristianesimo medievale il Dio incarnato resta però comunque irraggiungibile.
La coscienza, nel suo inutile sforzo di unificarsi con Dio, si rende conto di essere lei stessa Dio, ovvero il Soggetto assoluto.
La ragione
L’autocoscienza diventa ragione, la certezza di essere ogni realtà, e anch'essa si divide in tre momenti:
- Ragione osservativa: la coscienza crede di cercare l’essere delle cose, ma cerca solo se stessa. Fase del naturalismo del Rinascimento e dell’empirismo.
- Ragione attiva: l'unità di io e mondo non è qualcosa di dato e contemplabile, ma deve venire realizzato. Finché questo progetto assume la forma di uno sforzo individuale risulta fallimentare.
- Individualità in sé e per sé: Hegel mostra come l’individualità, pur potendo raggiungere la propria realizzazione, rimane astratta e inadeguata.
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