Guerra di indipendenza americana | Video

Tra il 1763 ed il 1783 le colonie americane affrontarono la Gran Bretagna nella Guerra di indipendenza americana o Rivoluzione americana. Riassunto

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GUERRA DI INDIPENDENZA AMERICANA

Cosa portò alla Rivoluzione americana, allo scoppio della guerra e alla Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti? Una serie di eventi che dal 1765 in poi coinvolsero americani e britannici, per il distacco delle colonie dalla madrepatria. Ecco i fatti.

Per approfondire: lo speciale sulla Rivoluzione americana

Alla fine della guerra dei Sette anni la Gran Bretagna, risultò essere la maggiore potenza e dominatrice assoluta sui mari, ma nonostante ciò la corona inglese si ritrovò a dover sostenere enormi spese di guerra e la responsabilità di amministrare e difendere i nuovi territori acquisiti in Nord America.

Allo scopo di far contribuire alle spese dell'impero anche i coloni, il Parlamento inglese, nel marzo del 1765 impose una tassa di bollo su tutti i documenti legali stampati in terra americana. 

L'imposta provocò una forte opposizione tra i coloni abituati a vedere le leggi fiscali e di sicurezza interna emanati dalle Assemblee locali.
Questo gesto venne quindi percepito dai coloni come un tentativo di limitare i loro piani di autogoverno.

LA TASSA SUL TÈ

Nell'ottobre del 1765, i delegati di nove colonie si riunirono a New York per far conoscere alla madrepatria le proprie lamentele e nel marzo successivo, il Parlamento abolì la tassa.
Questa mossa non fu però determinata dalle obiezioni dei coloni bensì dalle pressioni dei mercanti inglesi, fortemente danneggiati dalla protesta dei coloni.

La cancellazione dell'imposta lasciò però irrisolti i problemi finanziari della corona britannica che ben presto impose nuove tasse sull'importazione di vetro, piombo, vernici, carta e tè, inviando nel contempo delle truppe allo scopo di imporre ai coloni l'osservanza della legge. Ancora una volta, la reazione fu pronta e vigorosa.

RIVOLUZIONE AMERICANA

Manifestazioni di protesta accolsero ovunque l'arrivo degli ufficiali doganali e i commercianti adottarono nuovamente la politica di non importazione delle merci britanniche.
Le tensioni esplosero il 21 giugno 1768, quando migliaia di manifestanti bostoniani minacciarono i commissari delle dogane obbligandoli alla fuga.
Londra reagì dando inizio all'occupazione militare della città. La lunga serie di scontri che ne seguirono culminò nel marzo del 1770 nel massacro di Boston, in cui i soldati britannici, provocati dalla folla, aprirono il fuoco uccidendo cinque coloni; si scatenò allora una nuova violenta ondata di protesta.

Piegata ancora una volta dal boicottaggio economico, Londra dispose la revoca della tassa. Ma tre anni dopo il Parlamento dispose il monopolio della vendita di tè in America. Tale provvedimento risollevò immediatamente il conflitto tra i coloni e la madrepatria tanto che a Boston il carico delle navi che trasportavano il tè venne addirittura rovesciato in mare.

Per tutta risposta, nel 1774 il Parlamento inglese approvò alcune misure repressive, intese a riaffermare l'autorità regia: il porto di Boston fu chiuso e venne rafforzato il regime di occupazione militare della città, riducendo anche le leggi di autogoverno dei coloni.

I rappresentanti di tutte le colonie si riunirono a Philadelphia nel settembre del 1774 nel primo Congresso continentale per stabilire una linea d'azione comune e definire i diritti delle terre d'America e i limiti dell'autorità del Parlamento di Londra.

GUERRA DI INDIPENDENZA AMERICANA: LO SCOPPIO

Nell'aprile del 1775 un contingente britannico nell'intento di distruggere le riserve di polvere da sparo dei coloni si scontrò con un gruppo di 70 volontari dando così inizio alla Guerra di indipendenza americana.
Si costituì un esercito di volontari capeggiato da George Washington, ciononostante si cercava ancora l'intesa con Londra a cui si chiedeva di ritirare le truppe da Boston.

Senza prendere in nessuna considerazione le richieste dei coloni, Re Giorgio II dichiarò guerra ai ribelli.

In risposta alle decisioni inglesi il Congresso continentale – il 4 luglio 1776- emanò la Dichiarazione d'indipendenza con la quale le colonie si costituivano in stati liberi e indipendenti, impegnandosi a respingere l'invasione di quella che veniva ormai considerata una potenza straniera.

All'inizio del 1779 anche la Spagna dichiarò guerra alla Gran Bretagna, e l'anno successivo altrettanto fece l'Olanda.

Nell'agosto del 1781 la flotta francese sbaragliò quella inglese, impedendo così ogni possibilità di collegamento via mare. Dopo una serie di inutili tentativi di forzare le linee nemiche, il 19 ottobre 1781 il comandante inglese si vide costretto alla resa.
Yorktown segnò la fine delle ostilità, anche se i negoziati di pace si trascinarono fino al 3 settembre del 1783, quando la Gran Bretagna firmò il trattato di Parigi, con il quale riconobbe l'indipendenza delle ex colonie.

I confini degli Stati Uniti d'America vennero stabiliti a ovest con il Mississippi, a nord con il Canada, a sud con la Florida.

Successivamente venne emanata la Costituzione degli Stati Uniti d'America.

STORIA DEGLI STATI UNITI D'AMERICA

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