Green pass a scuola, è caos: cosa sta accadendo in previsione del rientro

Delegazioni sindacali ritirate, diffide inviate e numerosi punti all'ordine del giorno. Continuano le polemiche sul green pass a scuola per il rientro

Green pass a scuola, è caos: cosa sta accadendo in previsione del rientro
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GREEN PASS A SCUOLA

Continuano le polemiche sul green pass per il personale scolastico
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Non si placano le Polemiche sul green pass per il personale scolastico in previsione del rientro a scuola: a seguito dell'incontro tra i sindacati e il ministro Bianchi, la linea dei lavoratori della scuola è diventata decisamente più dura.

Da un lato, la regione Friuli-Venezia Giulia si è attivata con una diffida: 116 docenti hanno definito "incostituzionale" la norma che prevede che il personale effettui tamponi a proprie spese per poter accedere ai locali della scuola.

Dall'altra, il Garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione ha dichiarato a Repubblica che non sarà possibile stilare delle liste di docenti che hanno scelto di non vaccinarsi: non si può verificare direttamente le scelte vaccinali e non sarebbe corretto neppure venire a conoscenza di eventuali esenzioni o patologie.

GREEN PASS PER IL RIENTRO A SCUOLA

Ma la vera novità è il ritiro dal tavolo delle trattative da parte della Uil scuola. Le motivazioni in un comunicato:

Il decreto del 6 agosto prevede il green pass per l’accesso ai locali. Il protocollo firmato rappresenta lo strumento per disciplinarlo in modo meno traumatico. Contiene impegni politici – dalle classi troppo numerose ai lavoratori fragili – che abbiamo ottenuto con un confronto serrato. Ora vanno rispettati. E’ il ministro che se ne dovrà fare carico. Le persone sono preoccupate e le scuole sono nel caos: i vaccinati con lo Sputnik che non è riconosciuto dall’Aifa che debbono fare? Vaccino prenotato il 3 settembre, posso andare a scuola il primo? Saranno i collaboratori scolastici a fare la sanificazione delle scuole? Sono una minima parte dei quesiti che arrivano alle nostre segreterie. Lavoratori fragili, prenotazioni spostate, certificazioni in ritardo, persone pregiudizialmente contrarie. I casi sono diversi e vanno coniugate responsabilmente libertà e giustizia sociale – osserva Turi e lo scontro ideologico, mettendo anche le mani in tasca ai lavoratori, non presagisce nulla di buono. I dispositivi di tutela e i tamponi non possono essere a carico dei lavoratori.

Quello della scuola è l’unico settore per il quale sono state previste anche sanzioni economiche. Una vera e propria vessazione. Sarà il caos.

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