Che colore ha il futuro? IED e Amref raccontano il Sud Sudan con la graphic novel
Premiati i vincitori di Che colore ha il futuro?, progetto speciale di Amref e IED. Gli studenti raccontano il Sud Sudan in una graphic novel
CHE COLORE HA IL FUTURO?
Una graphic novel può raccontare la malattia e la povertà, ma anche l'amore, la rinascita e la consapevolezza di un popolo e della sua terra. È quanto hanno fatto i tre giovani vincitori di Che colore ha il Futuro?, il concorso di IED e Amref che ha chiesto ai giovani illustratori dell'istituto milanese di tradurre in immagini l'operato di un'organizzazione da sempre impegnata in missioni umanitarie in Africa. Le tre graphic novel vincitrici - Farfalla kukupu, I colori dell’unione e Una notte di parole - mirano esattamente a questo: mostrare attraverso tavole illustrate cos'è il Sud Sudan e qual è l'operato delle associazioni umanitarie impegnate in prima linea sul territorio.
UNA GRAPHIC NOVEL RACCONTA L'AFRICA
La prima cosa che emerge nelle tavole di Michele Accorsi e Giulia Masia (entrambi al primo anno di Corso) e di Lucrezia Pompa (al terzo anno) è stata la grande capacità di entrare (e far entrare il lettore) in Sud Sudan: mostrare le criticità della vita, i problemi da affrontare, ma anche le possibili soluzioni. Disegnare, in fondo, è un modo per veicolare all'esterno punti di vista, informazioni ed emozioni, ma anche custodirle dentro di sé: “questo percorso non l'ho fatto per gli altri, ma per me stessa. Da oggi io non ignoro più", racconta una delle partecipanti. Ma c’è anche chi sostiene “ho scavato dentro di me, collegando idealmente la loro malnutrizione, ai nostri disturbi alimentari" e chi dichiara di aver capito “che non dobbiamo, non possiamo stravolgere il loro mondo. Non dobbiamo esportare la nostra cultura".
IED E AMREF INSIEME PER RACCONTARE IL SUD SUDAN
Rossella Bertolazzi, Direttore della Scuola di Arti Visive IED Milano, dichiara: “Un progetto come quello condotto con Amref, in cui le ragazze e i ragazzi devono informarsi, studiare, capire, calarsi dentro una realtà che non è la loro realtà per potersi poi esprimere e dare il meglio con il linguaggio universale delle immagini, servirà loro moltissimo: è un qualcosa che si porteranno dietro tutta la vita". Una visione condivisa anche dai veri protagonisti del progetto, come Paola Magni, Area Programmi di Amref Health Africa, che fa sapere: "Per noi di Amref è importante riuscire a comunicare l’Africa oltre gli stereotipi, con strumenti nuovi e creativi (...) è proprio con le nuove generazioni che vogliamo raccontare l’Africa come una risorsa, che dobbiamo rispettare, raccontare e disegnare».