A Bari il 90% degli iscritti alla facoltà di Medicina sono pugliesi. A Messina e nel resto della Sicilia ci sono circa 330 posti liberi e non coperti da isolani e meridionali, che saranno occupati da studenti che hanno tentato l'iscrizione alle facoltà del nord ma sono risultati meno bravi rispetto ai loro coetanei. E così saranno spediti nelle varie seconde scelte, o rimarranno fuori: mentre invece, e il dato è ormai noto, le facoltà del nord italia sono state letteralmente prese d'assalto da aspiranti medici provenienti da tutt'Italia.
A BARI - Solo che le disponibilità non erano sufficienti per tutti, e qualcuno dovrà dirigersi verso la sua seconda scelta. Normale, si dirà: certo, l'accesso programmato funziona così. Ma gli effetti quali sono? Le conseguenze appaiono evidenti: nelle università del sud Italia, storicamente quelle ritenute meno di qualità, rimangono a studiare soltanto gli aspiranti medici che non hanno potuto, o voluto, tentare la via del nord. A Bari il 90% degli immatricolati a medicina, come abbiamo detto, è pugliese: secondo le associazioni degli studenti (Studenti Per, Bari) questo è causato dall'impegno profuso per offrire corsi di preparazione a basso costo.
GRADUATORIE, ARRIVA IL PRIMO SCORRIMENTO
A MESSINA - Secondo gli studenti, "vent'anni di corsi di preparazione (...) hanno creato innanzitutto un movimento culturale positivo negli studenti pugliesi, che sanno ormai che il test di ammissione a Medicina non si improvvisa ma necessita di studio approfondito". Certamente questo è un elemento, meritorio e da sottolineare: la "rete di solidarietà sociale" fra studenti permette a tanti di prepararsi per i test d'ammissione a prezzi ragionevoli. Ma non sarà anche che è rimasto in Puglia anche chi non poteva andare a Milano, o a Brescia a studiare? Il caso siciliano è ancora più emblematico: ci sono addirittura posti rimasti vuoti. "A fronte degli oltre mille posti messi a concorso, sono riusciti a passare appena in 674", il che vuol dire che ci sono 300 posti da medico rimasti scoperti nell'isola. E così medici dal nord dovranno spostarsi a sud.
FRA NORD E SUD - Il primo effetto della graduatoria nazionale in medicina è quello di fotografare le disparità dell'università italiana: dai dati risulta che si ritengono, ancora oggi, le università del nord più ricche di possibilità e di miglior qualità. Ma non è che al sud ci sia bisogno di meno medici. Forse, grazie ai dati risultanti da questo concorso, si potranno impostare politiche più fruttuose che inizino a lavorare su questo disequilibrio; e forse, i tanti studenti che dal nord andranno a studiare al sud produrranno un inedito rimescolamento fra settentrione e meridione del nostro paese. Una prospettiva davvero nuova, un futuro affidato agli studenti: perché grazie al concorso nazionale, non solo gli studenti del sud viaggieranno verso il nord; anche quelli del nord, per fare i medici, dovranno dirigersi verso sud.