Gli indifferenti di Alberto Moravia: riassunto

Gli indifferenti di Alberto Moravia: riassunto, personaggi, analisi e spiegazione dell'opera d'esordio dello scrittore. Scopri la trama del famoso romanzo

Gli indifferenti di Alberto Moravia: riassunto
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Gli indifferenti di Moravia

Gli indifferenti di Alberto Moravia: riassunto, personaggi e commento
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Gli indifferenti, pubblicato nel 1929, è il romanzo d'esordio di Alberto Moravia. L'opera è ambientata in Italia, in un contesto cittadino non specificato, probabilmente la Roma dei tardi anni '20. A livello temporale, la scena si svolge in un periodo contemporaneo alla data di redazione; la vicenda si svolge nell'ambito di circa 48 ore e la trama segue due filoni diversi, che s'intrecciano fra loro come in un'azione teatrale.

Gli indifferenti: riassunto

Leo, stanco di Mariagrazia, tenta di sedurre Carla, sia per un gusto corrotto e sottilmente incestuoso, sia perché realmente attratto dall'avvenenza della ragazza, che, esasperata dall'ambiente in cui vive e desiderosa di “costruirsi una vita nuova”, subisce con una sorta di rassegnata passività la corte dell'uomo, ed accetta infatti di recarsi in casa dell'amante della madre.

Intanto Lisa, invaghitasi di Michele, tenta di rendere il giovane proprio amante; in un impulso di rabbia dinanzi alle sue celate ripulse, gli rivela che Carla si è recata in casa di Leo, egli raccoglie la sua volontà per sentirsi sdegnato (ne era indifferente, in realtà), e trovare la forza di vendicare l’onore della sorella. Si reca, quindi, in casa di Leo, puntandogli contro una pistola scarica. La sera stessa però, tutto si accomoda: Carla accetta di sposare Leo, nonostante il dissenso di Michele.

Personaggi del romanzo

  • Carla Ardengo: è una giovane ragazza debole di carattere, e portata all'esasperazione sia dalla situazione economica familiare, sia dalla tensione domestica causata dalle gelosie della madre nei confronti di Lisa. E fu proprio questa sua debolezza a portarla alla rovina morale: la giovane, infatti, si abbandonerà a Leo, nell'illusione di potere trovare una nuova vita sfuggendo dalla dimora materna e sposandosi con l'amante della madre.
  • Mariagrazia Ardengo: madre di Michele e di Carla e vecchia amante di Leo, è vittima assoluta ed inconsapevole della vicenda: rovinata dagli anni e sofferente per il disfacimento imminente della propria condizione di agiatezza (apparteneva, difatti, al ceto borghese), si ritrova al centro di un gioco di menzogne crudele della quale è protagonista ignara.
  • Michele Ardengo: Figlio di Mariagrazia, è l'unico personaggio che si accorge pienamente dell'andamento della situazione senza trarne alcuna dorta di piacere; ma nonostante ciò da lui non proviene alcuno sforzo per riportare limpidezza e verità nella vicenda. Michele è indifferente, e rendendosene conto in ogni momento ne soffre. Diviene amante di Lisa, amica di famigila, senza provare alcun sentimento per lei, e solo al concludersi del romanzo trova il coraggio di seguire i propri sentimenti ed ideali e di confessarle la verità, quindi cercando di salvare Carla dalla rovina della relazione con Leo.
  • Leo Merumeci: è l'amante di Mariagrazia, ma subito lo sarà anche di Carla. Ci troviamo innanzi ad un uomo privo di sensibilità, che pubblicamente lascia intendere di amare la madre, e intimamente rende la figlia mero strumento del piacere, senza amore ma colmo di eccitazione. Non tenterebbe nemmeno di rendere Carla sua, se fosse altrimenti. Leo è un uomo ricco e potente, ma povero in sensibilità ed in sentimenti, un qualunquista come tanti che si erge simbolo di una parte di umanità agiata ma cieca innanzi al.
  • Lisa: amica di famiglia degli Ardengo, innamorata respinta di Michele e vecchio amore di Leo (prima che questi diventasse amante di Mariagrazia). Contro di essa si rivolge ogni gelosia di Mariagrazia nei confronti dell'amante.

Analisi e commento

Ci troviamo innanzi al romanzo precursore degli scritti esistenzialisti, quali La Nausea, di J. P. Sartre.

In questo testo, infatti, prevale l'idea di un'opprimente inevitabilità del tutto, di una fatalità soffocante, come anche – e soprattutto - il senso di contingenza del Tutto, di ogni singolo aspetto della vita.
A differenza del romanzo francese, dove l'occhio del lettore è concentrato esclusivamente su Roquentin, ne Gli Indifferenti il dramma è collettivo: qui viene descritto il decadimento dell'intera borghesia urbana innanzi ad un tempo crudele ed a una società insensibile e indifferente, fatta di allusioni e di menzogne; allo stesso tempo sono analizzati i vari aspetti di essa.
Proprio alla luce di questo si può affermare l'importanza e l'incisività di un'opera di questa rilevanza. Moravia è riuscito con semplici tocchi a formire una visione quantomai realistica e polemica di una società posta in un punto tanto importante della Storia ed allo stesso tempo a fornire un giudizio sulla vita e sulle condizioni dell'uomo che si pone al di là del tempo e di qualsiasi circostanza storica contingente

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