Gli avvenimenti più importanti della storia italiana

Quali sono stati gli eventi storici più importanti della storia d'Italia? Eccone 10 in ordine cronologico, dalla morte di Cesare alla nascita della Repubblica

Gli avvenimenti più importanti della storia italiana
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Gli avvenimenti più importanti della storia italiana: introduzione

Gli avvenimenti più importanti della storia italiana
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La storia italiana è costellata di avvenimenti importantissimi che ne hanno segnato nel bene e nel male le sorti. È incredibile come alcuni di questi eventi abbiano percorso le onde del tempo per portare le loro conseguenze fino al giorno d'oggi. Sebbene sia quasi impossibile segnare tutte le date, possiamo almeno trovare quelle più importanti. Questa è la lista degli avvenimenti più importanti della storia italiana.

Assassinio di Giulio Cesare

Il 15 marzo del 44 a.C. viene assassinato Caio Giulio Cesare per mano di 20 congiurati. L'evento è importantissimo perché Giulio Cesare era stato accusato di aver intaccato l'ordinamento repubblicano di Roma, aprendo la via ad un periodo di potere personale che all'occhio dei sentori conservatori costituiva un ritorno alla monarchia. Cesare era infatti tornato a Roma attraversando in armi il Rubicone, il che costituiva l'equivalante di un colpo di stato. L'importanza cruciale di questo evento sta nel fatto che da qua la storia romana finisce il suo periodo repubblicano ed entra in quello imperiale.

Morte di Lorenzo il Magnifico

Lorenzo de' Medici muore l'8 aprile 1492 e con lui si chiude il periodo di ripresa culturale ed economica, noto come Rinascimento. Oltre all'importanza simbolica della scomparsa di un mecenate senza pari, la data è fondamentale perché con essa sparisce anche un elemento che aveva assunto il ruolo di ago della bilancia della politica italiana, quando ancora la penisola era suddivisa in una miriade di piccoli principati in lotta fra loro. La morte di Lorenzo il Magnifico, insieme con la scoperta dell'America, è considerato il punto di chiusura definitiva del periodo medievale.

Discesa di Carlo VIII

Nel 1495 dopo i quarant'anni di pace dovuti agli accordi di Lodi, Carlo VIII scende in Italia alla guida di 25000 uomini per riprendere Napoli. Questa campagna aprì all'instabilità della penisola, con Ludovico il Moro che riesce grazie all'appoggio del sovrano francese a far rimuovere dal potere il nipote Gian Galeazzo Maria Sforza e i nemici dei Medici che aprono le porte di Firenze all'invasore. La discesa di Carlo VIII apre ad un periodo di instabilità politica in Italia che proseguirà fra alti e bassi fino all'unificazione quattro secoli dopo.

Campagna Napoleonica

Nel 1796 Napoleone scende in Italia per separare il Regno di Sardegna dalla coalizione creata contro la Francia e per far arretrare gli austriaci. Le sue campagne militari cambiarono l'assetto della penisola e il 2 dicembre 1804 Napoleone fu incoronato Imperatore dei francesi e Re d'Italia. Questo attirò le ire dell'Imperatore d'Austria che, de iure, era già Re d'Italia. Le conseguenze di queste campagne furono la creazione del primo nucleo del futuro Regno d'Italia. La campagna napoleonica creò le premesse politiche ed avviò la nascita dei gruppi rivoluzionari che avrebbero poi condotto alla futura unificazione d'Italia.

Moti Carbonari

La carboneria fu una società segreta che mirava all'indipendenza dell'Italia. Del 1820 fino 1831, ad opera degli iscritti, furono organizzate molte sommosse popolari che iniziarono a minare i governi locali e a diffondere fra gli abitanti della penisola l'idea che era giunta l'ora dell'indipendenza.

Questi moti furono alla base dei successivi moti del 1848 contro gli austriaci che governavano sul nord della penisola. Il periodo dei moti carbonari ha gettato le basi dell'unificazione italiana, oltre a modificare l'assetto della politica di base nella penisola, favorendo la formazione di gruppi più o meno segreti che in varie forme hanno controllato la penisola.

Risorgimento

Fra il 1848 e il 1865 l'Italia fu percorsa da numerosi scontri e sommosse volti a liberarla dal governo degli austriaci e dei Borbone. Questo periodo fu caratterizza da tre guerre di indipendenza successive, fra cui spiccano fatti come la "spedizione dei mille" capitanata da Garibaldi per l'unificazione della penisola. Si tratta dell'evento più importante avvenuto in Italia dall'epoca imperiale romana, perché per la prima volta la penisola torna ad essere uno stato indipendente.

Prima Guerra Mondiale

L'Italia partecipa alla Prima Guerra Mondiale, in parte spinta dal desiderio di riconquistare territori sui confini perduti in precedenza, come Gorizia, l'Istria e il Trentino-Alto Adige. Il 24 maggio 1915 l'Italia entra ufficialmente in guerra. Alla fine delle campagne riesce a tornare in possesso dei territori perduti e di un territorio in Somalia ma a prezzo di più di 1.200.000 morti.

Marcia su Roma

Il 28 ottobre 1922, 25000 fascisti in camicie nere calano su Roma rivendicando la guida della nazione dal sovrano. La manifestazione era stata organizzata dai quadri del partito e il 30 dello stesso mese il Re Vittorio Emanuele III affida a Benito Mussolini il compito di formare il nuovo governo, aprendo le porte a 20 anni di dittatura con esiti nefasti per l'economia e la nazione. La Marcia su Roma è alla chiave degli eventi che hanno caratterizzato la politica e la storia italiana e che culminano con la seconda guerra mondiale e l'invasione tedesca.

Seconda Guerra Mondiale

Il 10 giugno del 1940 l'Italia entra in guerra come alleata delle Germania e del Giappone, contro Francia e Regno Unito. Mussolini è fiducioso nelle prime fasi perché spera in una guerra lampo da chiudersi in pochi mesi e con perdite minime, ma in realtà ha lanciato la nazione in quattro anni di scontri durissimi che la lasceranno allo stremo e distrutta per anni.

La guerra modifica radicalmente l'assetto politico mondiale, creando le superpotenze, mette l'Italia col blocco occidentale e la NATO e costringe alla ricostruzione che è all'origine del boom economico successivo, destinata a portare per molto tempo la nazione ad essere una potenza economica di primo ordine.

Fine della Monarchia

Il 2 giungo 1946, dopo la pesante sconfitta della Seconda Guerra Mondiale, gli italiani decidono tramite un referendum popolare di estromettere il re e di sostituire il governo con una repubblica democratica. Per la prima volta per l'occasione fu concesso il voto anche alle donne. Da questo referendum prendono avvio anche l'Assemblea Costituente che fu incaricata di scrivere la Costituzione. Il passaggio da monarchia a repubblica sancisce la fine di un periodo complesso ed apre alla storia attuale, che però è ancora da considerarsi al vaglio degli esperti, perché troppo recente per essere spiegata facilmente.

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