Giuseppe Ungaretti: riassunto breve su poetica e opere
Giuseppe Ungaretti, riassunto breve su poetica e opere: spiegazione della poetica dell’Allegria e del sentimento del tempo
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Giuseppe Ungaretti: riassunto breve su poetica e opere
Giuseppe Ungaretti nasce l’8 febbraio 1888 ad Alessandria d’Egitto. In Egitto ebbe modo di intraprendere la lettura di Leopardi e di Nietzsche. Nel 1912, pur frequentando gli ambienti dell’avanguardia, ebbe modo di approfondire la conoscenza della poesia decadente e simbolista. Tornato in Italia nel 1914, decise di arruolarsi come volontario in un reggimento di fanteria e venne mandato a combattere sul Carso. Nel 1921 si trasferì a Roma e aderì al Fascismo, convinto che la dittatura potesse rafforzare quella solidarietà nazionale dalla quale si era sentito a lungo escluso.
La poetica dell'Allegria
Il carattere autobiografico della produzione di Ungaretti non è da intendersi nel senso più comune del termine, ovvero come una narrazione che ripercorre la vita dell’autore, bensì deve essere inquadrata attraverso la concezione della poesia ermetica: non poteva esservi verità in un’opera d’arte qualora essa non fosse una confessione.
La difficoltà della poesia ungarettiana sta nell’accostamento di parole apparentemente slegate fra loro; questa innovazione venne favorita dalla rivoluzione futurista, della quale tuttavia lo stesso autore aveva rifiutato il movimento caotico.
I versi sono liberi e per lo più brevi; la strofa è spesso costituita dalla sola frase principale. Ripercorrendo sinteticamente le vicende editoriali di quest’opera è possibile individuare tre fasi:
- Un primo gruppo di poesie venne pubblicato nel 1916 con il titolo Il porto sepolto;
- Successivamente vennero ripubblicati nel 1919 con il titolo Allegria di naufragi;
- La pubblicazione finale sotto il titolo l’Allegria è del 1942, in essa è possibile ravvisare ulteriori correzioni e l’aggiunta/eliminazione di alcuni testi rispetto alle versioni precedenti.
L’opera è suddivisa in cinque sezioni e i suoi temi rendono ben evidente la componente autobiografica di cui si è parlato. Un gruppo di temi si lega all’infanzia e all’adolescenza del poeta, un altro all’esperienza presso il fronte e quindi alla guerra. Un altro tema è quello del viaggio come simbolo di una presenza della morte sempre latente, che si collega a quello del naufragio (evidente è il richiamo al celebre verso leopardiano dell’Infinito “e il naufragar m’è dolce in questo mare”).
Il sentimento del tempo
Le poesie facenti parte della seconda raccolta di Ungaretti è il Sentimento del tempo (1933), le quali presentano un sostanziale mutamento di prospettiva rispetto a quelle inserite nella raccolta Allegria. In questa sezione l’autore ha maturato una diversa concezione del tempo: ora lo intende come durata, come causa del mutare di tutte le cose in un continuo processo di creazione e di distruzione.
Lo scenario paesaggistico in cui si collocano queste liriche è la città di Roma, ma le ragioni di tale ambientazione vanno ricercate soprattutto nei significati che il poeta attribuisce alla città; per Ungaretti Roma, con i suoi monumenti, è la città della memoria che permette di cogliere il tempo come durata.
Sul piano tecnico-stilistico, la novità essenziale del Sentimento del tempo è il recupero delle forme metriche tradizionali.
Tra le poesia della raccolta c'è anche La madre.
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