Giudizio universale: cos'è, significato e personaggi

Giudizio universale di Michelangelo: storia della creazione, significato, personaggi e spiegazione dell’opera della Cappella Sistina che Michelangelo dipinse tra il 1535 e il 1541

Giudizio universale: cos'è, significato e personaggi
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Il Giudizio Universale di Michelangelo

Giudizio universale
Fonte: ansa

Il Giudizio Universale è uno degli affreschi più famosi del mondo, situato all'interno della Cappella Sistina e realizzato da Michelangelo Buonarroti tra il 1535 e il 1541. L’opera è stata commissionata a Michelangelo da papa Clemente VII e si trova nella parete dietro l’altare della Cappella Sistina. Considerata una delle più grandi opere d’arte di tutta la produzione artistica Occidentale, il Giudizio Universale di Michelangelo rappresenta l’ultima venuta di Cristo per inaugurare il regno dei cieli.

Giudizio Universale: introduzione

A commissionare l’opera fu, come dicevamo, Clemente VII che però morì poco dopo aver conferito l’incarico a Michelangelo. Il nuovo Papa Paolo III confermò la commissione. Per dipingere il Giudizio universale, Michelangelo partì dallo studio di un’iconografia tradizionale da cui però voleva quanto più allontanarsi. La rappresentazione del Giudizio di Michelangelo è infatti molto più dinamica rispetto alle rappresentazioni del passato.

I lavori

I ponteggi per dipingere l’affresco furono pronti solo nel 1536. Per liberare Michelangelo dalle altre commissioni, Papa Paolo III emanò un motu proprio, una decisione autonoma, per far sì che Michelangelo lavorasse solo alla creazione del Giudizio.

La descrizione dell'opera

Anche se Michelangelo ha pensato il Giudizio universale come un’opera libera dalla tradizionale composizione, si può comunque dividere in tre diverse zone:

  1. gli angeli con gli strumenti della passione;
  2. il Cristo e la Vergine;
  3. la fine dei tempi.

Gli angeli con gli strumenti della Passione sono raffigurati nelle due lunette superiori e simboleggiano la passione di Cristo. Gli angeli qui raffigurati sono senza ali e presentano visi consumati dall’ansia. Quest’ultimo è un elemento nuovo poiché i beati partecipano al tormento e allo smarrimento interiore.

La parte più importante della composizione è la figura di Cristo Giudice accanto alla Vergine, tutto intorno a loro poi c’è una folla, disposta in cerchio, di apostoli, profeti, martiri e figure dell’Antico Testamento. Il Cristo è raffigurato con la mano destra alzata, in un gesto che sì rappresenta il giudizio, ma catalizza anche l’attenzione della folla circostante.

Sono oltre 400 le figure presenti nel magnifico affresco di Michelangelo: tutto parte da Cristo, raffigurato durante l’attimo che precede il giudizio. Tra le altre figure della composizione, possiamo riconoscere: San Pietro con due chiavi, San Bartolomeo – Michelangelo ha voluto lasciare un proprio segno, simbolo di vanità, auto ritraendosi nella pelle scuoiata di san Bartolomeo - San Sebastiano con le frecce. In basso a destra troviamo gli angeli e i demoni, e più in basso Caronte che accompagna i dannati davanti a Minosse: questo è un riferimento alla Divina Commedia di Dante.

Lo stile dell’opera fotografa perfettamente lo stile dell’antropocentrismo proprio del Rinascimento: il Giudizio universale segna la fine di un’epoca e l’adesione totale, anche a livello artistico, al Rinascimento.

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