Giovani e futuro: cosa fare dopo la scuola? Dubbi e scelte dei ragazzi

Il sondaggio sarà presentato al Festivaldeigiovani il 20 aprile: nelle risposte sogni e desideri della GenZ

Giovani e futuro: cosa fare dopo la scuola? Dubbi e scelte dei ragazzi
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GIOVANI E FUTURO

Quali sono le aspirazioni dei ragazzi dopo la scuola?
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In tanti immaginano un futuro lontano da casa e all'estero. Hanno le idee chiare e credono nella formazione. Puntano alla soddisfazione professionale più che al fattore economico. È il ritratto della GenZ che emerge dal sondaggio fatto da Habacus su 1300 ragazzi della community Festivaldeigiovani®, con un'età tra i 16 ed i 19 anni, studenti degli ultimi tre anni delle scuole secondarie di secondo grado da Nord a Sud.

Il sondaggio, realizzato in collaborazione con Noisiamofuturo, sarà presentato a Gaeta il 20 aprile in occasione del Festival.

La maggior parte dei giovani ha le idee chiare su cosa fare terminata la scuola: il 71,5% intende intraprendere un percorso universitario contro il 3,9% che, invece, predilige una formazione professionale. A voler proseguire la carriera universitaria sono soprattutto le ragazze e chi non si è identificato come genere, mentre la formazione professionale è scelta quasi esclusivamente dai maschi.

Il 16,4% degli adolescenti non sa ancora cosa fare una volta terminata la scuola superiore, il 6,89% vuole lavorare dopo il diploma, mentre l’1,2% intende prendersi un anno sabbatico. Il 70,3% del campione dichiara che la famiglia suggerisce di scegliere in base alle proprie ambizioni. il 20,2% confessa che i genitori consigliano studi che garantiscano un lavoro sicuro e solo l’8,2% un percorso che permetta un lavoro che faccia guadagnare molto.

ORIENTAMENTO SCOLASTICO

L'orientamento ha un notevole peso nelle scelte dei ragazzi, ma non tutto parte in classe. Il confronto con genitori, parenti e amici di famiglia resta la modalità informativa più diffusa, per oltre 36% degli adolescenti, così come i momenti di orientamento e formazione offerti dalla scuola (28%). Significativa la percentuale (25%) di giovani che si informano attraverso Internet e social media., mentre il 6% trova utile confrontarsi con gli amici.

Solo il 4,6% del campione ha dichiarato invece farsi ispirare dai personaggi che piacciono e che diventano per loro modelli da imitare. Al primo posto ci sono gli imprenditori (38,3%) e il mondo dell’impresa con impiegati e dirigenti (12,6%). Il 31,5%, ritiene fonti preziose di informazione ed orientamento i rappresentanti di istituzioni e/o enti pubblici. Fiducia anche a volontari e attivisti (7,2%), mentre influencer e testimonial social sono i riferimenti solo del 10% del campione che ha risposto al sondaggio.

Preoccupa, forse, una percentuale rilevante: quella di chi (48,44%) teme di non aver strumenti necessari per una scelta consapevole.

IL FATTORE ECONOMICO NELLA SCELTA POST-DIPLOMA

Per il 46,75% la disponibilità economica, di questa percentuale il 36,7% desidera informarsi sui possibili finanziamenti allo studio. Per il 26% dei giovani il fattore economico non è rilevante nell’influenzare la propria scelta: il 13,2% di questi sostiene che “tutte le opzioni sono valide indipendentemente dalla spesa”, e il 12,7% dichiara “c’è la disponibilità a sostenere la spesa per qualsiasi scelta”. Gran parte del campione (27,4%), ha dichiarato di non pensare al fattore economico.

Il sentimento comune è il desiderio di viaggiare lasciando i propri luoghi di nascita. Infatti, solo l’8,98% ha dichiarato di voler vivere nella propria città d’origine. La maggior parte invece ha intenzione di trasferirsi e/o risiedere in una grande città in Italia (38,7%) o all’estero (33,36%) Di questi ultimi, il 13,31% in Europa mentre oltre il 20% si immagina in Paesi extracomunitari.

GIOVANI E FIDUCIA NEL FUTURO

I giovani hanno fiducia nel futuro? Per la maggior parte, sì: ne ha molta quasi il 14%, e abbastanza il 51%. Appaiono un po’ sfiduciati il 27%, mentre il 3,3% preferisce non pensarci.

Ma quali sono gli elementi che contribuiscono a questa sfiducia? In primis, le difficoltà economiche e la disoccupazione (37,1%). Segue la percezione dell’instabilità politica e sociale (24,7%) e l'insoddisfazione per un lavoro non gratificante (19,7%). A seguire la preoccupazione per le grandi emergenze climatiche e sanitarie (10,6%).

I giovani sono consapevoli che la formazione sia un investimento ad alta resa. Quasi il 51% dei ragazzi e delle ragazze è d’accordo nel dire che lavorare su sé stessi e sulla crescita professionale e personale sia l’unica strada per dare forma al futuro dei propri sogni. Solo il 11% non lo sa e il 3% ritiene che non serva a poco o nulla.

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