Giorno della memoria 2024: cos'è la Risiera di San Sabba a Trieste

La risiera di San Sabba è stato l'unico vero campo di sterminio in Italia. Cos'è e perché ricordarlo nel giorno della memoria 2024

Giorno della memoria 2024: cos'è la Risiera di San Sabba a Trieste
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Risiera di San Sabba

La risiera di San Sabba di Trieste
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La Risiera di San Sabba, nota per essere stato il primo vero campo di sterminio nazista in Italia, si erge ancora oggi imponente nella zona sud di Trieste. Nota per essere stata un edificio per la pilatura del riso, all'interno della Risiera si trovavano celle e zone per l'uccisione di detenuti, tra cui prigionieri politici, ebrei e civili catturati per i lavori forzati. Inoltre, è stato rinvenuto un rudimentale forno crematorio.

Un campo di sterminio

Dopo l'armistizio di Cassibile, le province italiane di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana furono sottoposte al diretto controllo tedesco. Nonostante la zona facesse parte della Repubblica sociale italiana, l'amministrazione del territorio fu affidata all'alto commissario Friedrich Rainer.

Il complesso di edifici della Risiera fu destinato alla prigionia dei militari italiani catturati dopo l'armistizio, e denominato Stalag 339. Nel 1943 il campo divenne un centro di detenzione di polizia: lì transitavano i prigionieri destinati alla deportazione in Germania e Polonia, e venivano stoccati i beni loro sequestrati. Lì arrivavano anche prigionieri politici, ebrei, sloveni e croati.

La differenza con altri centri di detenzione nazista in Italia è che nella risiera di San Sabba furono uccise fra le 3000 e le 5000 persone. I metodi con cui i nazisti uccidevano i prigionieri erano estremamente crudeli. Dal 1944 fu approntato nell'edificio anche un forno crematorio usato poi per lo smaltimento dei cadaveri.

L'abbandono della risiera

Nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945 i nazisti fecero esplodere - nel tentativo di cancellare le prove di quanto accaduto nell'edificio - il forno crematorio e la ciminiera. A nulla è valso il loro tentativo, poiché a testimoniare la presenza del forno crematorio ci furono sia le testimonianze dei prigionieri sopravvissuti, sia il ritrovamento di ossa e ceneri umane.

La riconversione in museo

Finita la guerra, durante l'occupazione alleata di Trieste e nel Territorio Libero di Trieste la Risera fu riconvertita in centro di accoglienza dei rifugiati italiani dell'esodo giuliano-dalmata.

Fu il presidente Giuseppe Saragat a dichiarare la risiera di san Sabba monumento nazionale.

Dopo il processo che seguì alla fine della guerra, alcuni dei colpevoli, fra cui il comandante della risiera, Joseph Oberhauser, non scontarono mai la loro pena.

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