Giornata mondiale della gentilezza: lo Stilnovismo e il cor gentile
Giornata mondiale della Gentilezza: come la leggevano gli stilnovisti? Spunti per temi e riflessioni sulla gentilezza nella poesia del '300
GIORNATA MONDIALE DELLA GENTILEZZA
Il 13 novembre è la Giornata mondiale della gentilezza, il World Kindness Day. Istituita nel 1998 e arrivata in Italia nel 2000, investe, nei 27 paesi aderenti, in buone pratiche di inclusività, sviluppo sostenibile e generosità: un modo per ricordarsi, insomma, che essere gentili non solo si può, ma si deve.
Gentilezza verso il prossimo o verso il pianeta, gentilezza nell'inclusione delle categorie più bisognose, gentilezza nei piccoli gesti quotidiani: per partecipare davvero l'importante è, nel giorno prestabilito, compiere un gesto gentile nei confronti di qualcuno. E ricordarsene, possibilmente, anche nei giorni a venire.
MATURITÀ 2021: LA GENTILEZZA NELLO STILNOVO
Ma di gentilezza si è parlato tanto in letteratura, anche moltissimi anni fa. Nel Trecento, precisamente, quando gli Stilnovisti introdussero il concetto - guinizzelliano, ma non solo - di cor gentile.
In previsione dell'esame di maturità 2022, per il quale si ipotizza - ma non conferma ancora! - un maxi orale, conoscere un concetto così presente anche nella Divina Commedia di Dante può essere estremamente utile. Vediamolo, allora, e chissà che la gentilezza non porti bene anche di fronte alla commissione d'esame!
Amore e gentilezza: sono questi i pilastri del dolce Stilnovo, il cui manifesto è stato scritto proprio da uno dei suoi maggiori esponenti, Guido Guinizzelli.
Ma cos'è esattamente la gentilezza per Guinizzelli e per gli altri stilnovisti? Nulla a che fare con il concetto attuale: la gentilezza nello Stilnovo non è altro che la nobiltà d'animo, che permette all'uomo di innalzarsi a livello spirituale, grazie alla mediazione dell'Amore, impersonificato dalla donna-angelo. La gentilezza - la nobiltà spirituale, quindi - si contrappone così alla nobiltà di censo, molto meno preziosa.
Il rapporto tra Amore e cor gentile è strettissimo, quasi consequenziale, se non identitario: i due concetti sono uniti, ma devono trovare una predisposizione naturale nel depositario di quell'Amore. Insomma: alla gentilezza si deve essere disposti, e solo se lo si è si può davvero aspirare a quella nobiltà d'animo capace di innalzare lo spirito fino a Dio.
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