Giornata della memoria: cosa rappresenta | Video
Di Redazione Studenti.Nata per ricordare lo sterminio nazista degli ebrei, la Giornata della memoria si celebra il 27 gennaio di ogni anno. Ma cosa rappresenta? Nel video ce lo spiega Andrea Borello
GIORNATA DELLA MEMORIA

Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, una giornata commemorativa istituita a livello mondiale per ricordare le vittime dell’Olocausto. Ma perché è stato scelto proprio in 27 gennaio? Ed esattamente cosa si intende per memoria? Cosa intendiamo ricordare? Iniziamo dal principio.
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CONTESTO STORICO
Siamo quasi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Germania sta capitolando ed il suo esercito – la Wermacht – è costretto ad arretrare su tutti i fronti, tallonato dall’esercito sovietico, l’Armata Rossa. In questa immensa ritirata i nazisti abbandonano anche i campi di concentramento. Il 27 gennaio 1945 i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz vengono abbattuti dalla 60esima armata dell’esercito sovietico, che sta avanzando verso la Germania. In realtà le SS già da metà gennaio avevano capito che sarebbe stato necessario abbandonare il campo a causa dell’avvicinarsi dell’Armata Rossa. E così, intorno al 15 gennaio, le SS iniziarono ad evacuare il complesso: circa 60.000 prigionieri vennero fatti uscire dal campo e fatti marciare verso la Germania. Di questi prigionieri, si stima che tra 9000 e 15000 persone siano morte durante il tragitto, in gran parte uccisi dalle SS perché non riuscivano a reggere il ritmo incessante del viaggio. Altri prigionieri, circa 9.000, erano stati lasciati nel complesso di campi di Auschwitz perché malati o esausti: le SS intendevano eliminarli ma non ebbero il tempo per farlo prima dell’arrivo dei sovietici.
Prima di abbandonare Auschwitz le SS si impegnarono a eliminare quante più prove possibile dei crimini che avevano commesso. I Lager, infatti, erano diventati pericolosi per la Germania, perché costituivano la prova reale del massimo crimine nella storia dell’umanità.
Quando la 60esima armata dell’esercito sovietico arrivò al campo principale di Auschwitz, intorno alle 3 di pomeriggio, e dopo una battaglia in cui persero la vita più di 200 sovietici, si trovò davanti agli occhi uno scenario desolante: circa 9.000 prigionieri, per lo più deboli e ammalati, erano stati lasciati nel campo, 600 di loro erano già morti. I sopravvissuti li abbracciavano e si buttano ai loro piedi in lacrime. I sovietici trovarono pile di cadaveri, che i Nazisti non erano riusciti a far sparire, e sei 6 magazzini su 35 sopravvissuti agli incendi, rivenirono 44 mila paia di scarpe e migliaia di abiti. Ma soprattutto montagne di cenere che solo successivamente capiranno essere i resti di migliaia e migliaia di corpi cremati nei famigerati forni. Nel tempo la giornata del 27 gennaio è andata ad assumere un significato simbolico: quello della fine della folle e criminale idea nazista e razzista.
GIORNO DELLA MEMORIA, 27 GENNAIO
Il governo italiano nel 2000 ha stabilito il 27 gennaio proprio come Giorno della Memoria. Lo stesso ha fatto a livello internazionale l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005, stabilendo che ogni anno, il 27 gennaio, tutti gli stati membri dell’ONU hanno il dovere di insegnare nelle generazioni future le “lezioni dell’Olocausto”.
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