Gino Bartali: biografia, storia e curiosità

Gino bartali fu l'icona del ciclismo italiano nel dopoguerra, insieme al rivale Fausto Coppi. Ma ebbe anche un ruolo nel salvare gli ebrei dai nazisti

Gino Bartali: biografia, storia e curiosità
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GINO BARTALI, CHI ERA

Gino Bartali
Fonte: ansa

Gino Bartali, insieme a Fausto Coppi, è stato uno dei più grandi campioni dello sport italiano, simbolo del ciclismo nel dopoguerra. Nella sua vita ha vinto tre giri d'Italia e due Tour de France. È inoltre un simbolo per il ruolo avuto durante la seconda guerra mondiale per aver protetto e salvato alcuni ebrei dalle persecuzioni naziste.

Conosciamo quindi più da vicino Gino Bartali e scopriamo insieme alcune curiosità sulla sua vita.

GINO BARTALI, IL CONTESTO STORICO

Alla fine della Seconda guerra mondiale l’Italia si trovava in una situazione particolarmente grave, sotto tutti i punti di vista, da quello sociale a quello politico: il 25 aprile 1945 ci mostra un’Italia libera ma distrutta. Alcide De Gasperi, leader del partito della Democrazia Cristiana, prenderà in mano la situazione, creando il 10 dicembre 1945 il suo primo governo.

Poco tempo dopo la formazione del governo, il 2 giugno 1946, gli italiani sono chiamati a decidere sulle sorti dell’Italia nelle prime elezioni libere dopo il ventennio fascista.

Sono le prime elezioni a suffragio universale da quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto. I cittadini devono decidere se affidarsi nuovamente alla Monarchia o se dare una svolta al paese votando per la Repubblica. Nel referendum è quest'ultima a prevalare con il 54,3% dei voti.

Iniziano subito dopo i lavori dell’Assemblea Costituente, un gruppo di deputati eletti dai cittadini italiani incaricato di scrivere la Carta Costituzionale, che di fatto sostituisce lo Statuto Albertino del 1848, unica carta costituzionale rimasta in vigore anche durante il regime totalitario.

Il 1° gennaio 1948 la nuova Costituzione entra in vigore.

Il Presidente del Consiglio Alcide de Gasperi arriva al suo obiettivo primario in pochissimo tempo: nelle elezioni politiche dell’aprile 1948 la Democrazia Cristiana consegue un grande successo vincendo le elezioni: il suo leader è tuttora ricordato dagli italiani come “il presidente della ricostruzione”.

Nel 1948 la situazione continua a essere grave, le tensioni fra i vari schieramenti politici sono tangibili e queste tensioni si aggravano il 14 luglio 1948 con l’attentato a Palmiro Togliatti.

LE VICENDE STORICO-POLITICHE DELL'EPOCA DI BARTALI

Il ciclismo gioca un importante ruolo sociale anche nel corso della prima edizione del Giro d'Italia del dopoguerra, quello del 1946. In questa occasione, durante la tappa Rovigo-Trieste, alcuni dissidenti che pretendono l’annessione di Trieste alla Jugoslavia, bloccano i ciclisti lungo la strada, bersagliandoli con chiodi e pietre.Interviene anche la polizia a disperdere la folla, e un agente viene ferito.

Alcuni partecipanti vengono trasferiti a Udine per la tappa successive, mentre altri, nonostante la dirigenza della gara abbia deciso di far concludere la tappa a Pieris con tempi uguali per tutti, scelgono di arrivare comunque a Trieste, dimostrando l'importanza di un'Italia unita.

Due anni dopo, Gino Bartali vive un altro importante avvenimento per l'talia post-bellica.

È il 14 luglio 1948 quando l'onorevole Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano, uscendo da Montecitorio, viene colpito da tre colpi di rivoltella; l'attentatore è un giovane dissidente, Antonio Pallante. Togliatti viene trasportato in gravissime condizioni all'ospedale e al suo arrivo viene dichiarato lo stato di coma.

Poche ore dopo, l'Italia è già sull'orlo di una guerra civile; la notizia dell'attentato si diffonde in tutto il Paese e ovunque la reazione dei lavoratori è immediata: scioperi spontanei, occupazioni delle fabbriche, cortei, scontri con le forze dell'ordine, assalti alle prefetture, alle questure e alle sedi dei partiti di governo.

Per strada si innalzano barricate, i trasporti pubblici vengono bloccati, le linee telefoniche sono intasate, nessuna comunicazione è possibile da e per l'Italia.

Intanto, in Francia, si corre il Tour de France. Gino Bartali è a oltre venti minuti dal leader della classifica generale quando arriva via radio la notizia dell'attentato. Molti atleti pensano di far ritorno in Italia per proteggere le famiglie dagli scontri. Nel frattempo, la CGIL proclama sciopero nazionale.

Gino Bartali e Fausto Coppi sono le due bandiere dell'Italia del ciclismo. In particolare, nella storica rivalità che attribuiscono ai due atleti, Bartali è l'anima più democratica, legata alla Democrazia Cristiana e alla chiesa, mentre Coppi è "il comunista". La leggenda - la definiamo tale perché non ci sono fonti accertate - vuole che durante questo difficile momento per l'Italia Bartali abbia ricevuto una telefonata direttamente da Alcide De Gasperi, allora Presidente del Consiglio. Si racconta che De Gasperi abbia chiesto al "suo" corridore di vincere il tour per poter spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dall'attentato a Togliatti alla vittoria nazionale.

Il 15 luglio la notizia rimbalza sulle radio nazionali: Gino Bartali ha vinto. Non solo: ha superato il suo stesso record. La sua vittoria effettivamente contribuisce ad allentare notevolmente il clima di tensione in Italia.

BARTALI E GLI EBREI

Gino Bartali è ricordato anche per il suo prezioso intervento a sostegno di alcune famiglie ebraiche durante la Seconda guerra mondiale. Il campione trasportava nella canna e nel sellino della sua bici da Genova a Firenze denaro e documenti per dare una nuova identità ad alcuni ebrei perseguitati dai nazisti, risparmiandoli dai campi di concentramento. Ospitò anche degli ebrei nella propria casa, e in totale si è stimato che abbia salvato circa 800 persone.

Nel 2011 Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito un'onorificenza postuma, la medaglia d'oro al valor civile, mentre Il 23 settembre 2013 è stato dichiarato Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'olocausto fondato nel 1953.

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    Domande & Risposte
  • Chi è Gino Bartali?

    Gino Bartali è stato uno dei più grandi ciclisti italiani vissuto tra il 1914 e il 2000.

  • Cosa ha fatto Gino Bartali per gli ebrei?

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, e precisamente nel periodo in cui gli ebrei italiani cominciarono a essere deportati, Gino Bartali si adoperò a lungo per loro, di fatto salvando molte persone. Il ciclista sfruttava la scusa dei suoi lunghi allenamenti in bicicletta trasportando informazioni, ma anche documenti falsi, utili a salvare persone tra Firenze e Assisi.

  • Quanti giri ha vinto Gino Bartali?

    Gino Bartali ha vinto tre giri d'Italia.

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