Ghosting: fuga o protezione? Come riconoscerlo e affrontarlo

La maggior parte di noi ha subito o messo in atto almeno una volta il ghosting in una relazione, ma le motivazioni che spingono alla mettere in atto questo tipo di comportamento possono essere molte di più di quelle che crediamo

Ghosting: fuga o protezione? Come riconoscerlo e affrontarlo
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Ghosting: che cos'è?

Ghosting: fuga o protezione? Come riconoscerlo e affrontarlo.
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Il fenomeno del ghosting prende il nome dalla lingua inglese e significa letteralmente "sparire come un fantasma". Nello specifico, con questo termine si identifica una dinamica in cui una persona all’interno di una relazione sparisce senza lasciare traccia e senza dare spiegazioni, spesso rendendosi completamente irrintracciabile. Questo fenomeno non si manifesta solo nelle relazioni romantiche, ma anche in quelle amicali, talvolta con alcuni parenti e, in alcuni casi, con alcuni professionisti con cui si entra in contatto (es. psicologo).

Ghostare qualcuno implica quindi sparire dalla sua vita, generando spesso perplessità, ansia, rabbia e sofferenza. Chi viene ghostato (cioè colui che subisce la sparizione), a posteriori può riconoscere dei segnali, ma il più delle volte accade in modo improvviso e imprevedibile, e deve quindi fare i conti con un vuoto a cui non sa dare una spiegazione.

Scappare o proteggersi: le cause del ghosting

Ormai il ghosting rappresenta un fenomeno sociale piuttosto diffuso, al punto da permettere di osservare diverse modalità e causalità che conducono a questo fenomeno, che, nella maggior parte dei casi, consistono in una combinazione di fattori socio culturali e personali. Tra le cause principali possiamo individuare: 

  • insicurezza e scarsa capacità di gestione emotiva
  • paura del conflitto o del confronto
  • distacco relazionale dato dalla comunicazione virtuale
  • de-umanizzazione delle relazioni legato alla comunicazione online
  • egocentrismo e scarsa empatia
  • deficit delle capacità comunicative e di articolazione dei propri pensieri, idee e opinioni
  • paura del rifiuto e/o dell’abbandono
  • protezione reattiva ad un senso di vulnerabilità
  • fobia o evitamento dell’intimità emotiva

È chiaro quindi come solo in una piccola percentuale di casi il ghosting sia legato al disinteresse o alla volontà esplicita di recare danno e sofferenza. Le origini di questo fenomeno sono invece molto più complesse e necessitano di essere osservate e indagate per poterne riconoscere i segnali in sé e negli altri.

Come affrontare il ghosting

Come abbiamo detto il ghosting rappresenta una fonte di sofferenza e disagio in chi lo subisce, e allo stesso tempo può rappresentare un sintomo di difficoltà in chi lo agisce. Per cui, in base a quale sia il lato in cui ci si trova, può essere necessario mettere in atto modalità differenti per affrontarlo.

Chi mette in atto il ghosting ha bisogno di:

  • aumentare la consapevolezza per riconoscere di averlo fatto o l’intenzione di agirlo
  • comprendere le cause che hanno condotto a questo comportamento
  • ricercare gli strumenti comunicativi per esporre il problema all’altra persona della relazione
  • cercare un supporto terapeutico per gestire il disagio e le difficoltà che hanno portato al ghosting

La persona che viene ghostata, come dicevamo, ha ovviamente dei bisogni diversi, quali:

  • riconoscere il comportamento e comprendere come questo sia esplicativo delle caratteristiche dell’altra persona e non sia indicativo della propria inadeguatezza o del proprio valore
  • ricercare supporto e conforto nelle persone care
  • prendersi cura di sé, accogliere le emozioni, lavorare sul proprio benessere, coltivando i propri interessi e le altre relazioni
  • accettare la mancanza di spiegazioni e la chiusura relazionale
  • incuriosirsi sulle dinamiche relazionali che hanno portato l’altro ad allontanarsi per individuare eventuali responsabilità personali e migliorare le proprie capacità comunicative e relazionali
  • cercare un supporto terapeutico se l’evento risulta fortemente stressante e limitante

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