Generazione Z: significato, caratteristiche e anni

Inclusiva, aperta ai cambiamenti e nativa digitale, la generazione Z guarda al futuro con impegno e creatività. Scopriamo le sue principali caratteristiche

Generazione Z: significato, caratteristiche e anni
getty-images

Generazione Z: significato, caratteristiche e anni

Fonte: getty-images

Nata nel bel mezzo del boom dell’era digitale, la generazione Z è una delle generazioni che incuriosiscono maggiormente gli storici e i sociologi. Nati tra il 1996 e il 2010, i ragazzi della generazione Z rappresentano la prima generazione cresciuta con Internet come parte della vita quotidiana ed è per questo che sono noti anche come nativi digitali. Ma cosa significa il termine generazione Z, da cosa prende spunto questa nomenclatura e quali sono le caratteristiche principali di una delle generazioni più complesse e affascinanti da analizzare? Lo scopriamo subito.

Cosa significa il nome Generazione Z

Seguono i millennials e precedono la generazione alpha, sono nati con l’avvento di internet e non hanno mai conosciuto un mondo senza smartphone, pc e accesso illimitato alle informazioni web. Parliamo ovviamente della generazione Z, ovvero di quei ragazzi e quelle ragazze nate dal 1996 al 2010 che attualmente rappresentano quasi un quarto della popolazione globale. Perché vengono chiamati generazione Z? Banalmente per una questione alfabetica.

Questa generazione infatti, segue i millennials (nati tra il 1981 e il 1995) denominati anche generazione Y. Millennials che a loro volta seguono la generazione X ovvero quella che comprende i nati tra il 1965 e il 1980. Noti anche come centennials, i nati tra il 1996 e il 2010 sono venuti al mondo e stanno crescendo, in un contesto digitale che ha inevitabilmente plasmato le loro esperienze e il loro modo di vivere la socialità, influenzando il loro comportamento, le loro relazioni e le loro aspirazioni.

 

Quando è nato chi appartiene alla Generazione Z

La classificazione di base delle varie generazioni non ha ancora un consenso unanime, soprattutto per alcune date ritenute troppo specifiche, ma la maggior parte degli analisti è attualmente concorde nello stabilire che chi appartiene alla generazione Z deve essere nato tra il 1996 e il 2010. Il 1996, in particolare, è noto come l’anno della rivoluzione digitale.

Chi è nato dal 1996 in poi, ha vissuto nel pieno del cambiamento di internet e dello sviluppo di nuove tecnologie e innovazioni web. Nel 1996 è nato il primo servizio di webmail gratuito per gli utenti, nel 1998 viene fondato il futuro colosso Big Tech, Google, dal 2001 al 2006 vengono lanciati sul web tutti i principali social network, cambiando per sempre le dinamiche relazioni e sociali.

Quali sono le caratteristiche della Generazione Z

In questo costante, rapido e continuo mutamento digitale, i bambini prima e i ragazzi poi, crescono immersi una realtà fatta di libero accesso alle informazioni, di comunicazioni e interazioni globali e di nuove forme di connessione ed espressione. Il digitale diventa una vetrina da cui osservare la vita degli altri e mostrare la propria, con implicazioni che vanno oltre il semplice utilizzo della tecnologia e che con il tempo hanno portato alla nascita di fenomeni fino ad allora inimmaginabili.

Alcuni esempi? Il cyberbullismo, la dipendenza da internet e la FOMO (Fear of Missing Out) la paura di perdersi qualcosa, che crea ansia e depressione in quei ragazzi che osservano altri partecipare a eventi o attività sociali a cui loro non partecipano. La generazione Z ha anche molte caratteristiche positive. Si tratta infatti della generazione più inclusiva che ci sia mai stata, la generazione più attenta alle implicazioni dei cambiamenti climatici, impegnata a combattere le disuguaglianze sociali e ad abbracciare la diversità in tutte le sue forme.

È la generazione di attivisti e attiviste come Greta Thunberg, Malala Yousafzai e Jerome Foster II, fondatori di movimenti di sensibilizzazione globali come il Fridays for Future e OneMillionOfUs. Il loro impegno ha avuto importanti riconoscimenti, uno su tutti il Premio Nobel per la Pace conferito a Malala Yousafzai nel 2014, la più giovane destinataria del prestigioso premio.

 

Come si dividono le generazioni

Dopo aver analizzato le caratteristiche principali della generazione Z e aver compreso gli anni che la contraddistinguono, cerchiamo di capire in che modo vengono divise le varie generazioni. La divisione in generazioni specifiche risale addirittura all’Ottocento. Non si tratta di categorizzazione genealogica ( che riguarda invece i rami familiari e le varie discendenze) si tratta di una divisione di tipo culturale. Le principali generazioni culturali categorizzate sin dal XIX secolo sono le seguenti:

  • Generazione perduta
  • Greatest Generation
  • Generazione silenziosa
  • Boomers
  • Generazione X
  • Generazione Y
  • Generazione Z
  • Generazione Alpha

Le ultime tre sono anche note rispettivamente come: Millennials, Centennials e Screenagers.

Gli anni che contraddistinguono le 8 generazioni sono:

  • 1883-1900: Generazione perduta
  • 1901-1927: Greatest Generation
  • 1928-1945: Generazione silenziosa
  • 1946-1964: Boomers
  • 1965-1980: Generazione X
  • 1981-1995: Generazione Y
  • 1996-2010: Generazione Z
  • 2011-oggi: Generazione Alpha

Una classificazione che tiene conto principalmente dei cambiamenti sociali e culturali del periodo in cui sono avvenute le nascite. Chi è nato è cresciuto in una determinata epoca storica sarà stato inevitabilmente condizionato e influenzato dalle tendenze culturali e dai cambiamenti che si sono succeduti in quel periodo. Ognuna di queste generazioni ha avuto (e negli ultimi tre casi, avrà) un impatto importantissimo sulla società contribuendo significativamente ad ulteriori mutamenti ed evoluzioni sociali, economiche e culturali.

 

Generazione Z e società contemporanea

Creativi, connessi, impegnati e rapidissimi nel modo di interagire e comunicare, i ragazzi e le ragazze della generazione Z danno un contributo prezioso alla società contemporanea, ridefinendo molti aspetti del panorama sociale e culturale. La loro apertura verso l'accoglienza, la promozione delle diversità, l'uguaglianza di genere e l'ecologia, ha avviato dibattiti importanti, anche dal punto di vista politico aprendo le porte a nuove forme di attivismo pronte ad affrontare le sfide generazionali attraverso proteste creative e impattanti. 

Leggi altri contenuti su Generazione Z

 

Un consiglio in più