Gaudì: vita, storia e stile del massimo esponente del modernismo catalano
Antoni Gaudì, architetto di fama internazionale, è stato un genio del modernismo catalano: vita, stile e le sue opere inconfondibili
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Gaudì: biografia e opere del genio catalano
Nel lontano 1852 presso Reus, un comune spagnolo facente parte della comunità autonoma della Catalogna, nacque Gaudì, un vero e proprio genio del modernismo catalano. Nessuno poteva immaginare che fosse venuto al mondo un Maestro (la maiuscola non è un caso): vi basti pensare che ben sette delle sue opere situate a Barcellona figurano, dal 1984, nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Scopriamo insieme chi era Gaudì, la sua vita, la storia e le opere da ammirare assolutamente.
Gaudì: breve storia di un genio
Come detto in precedenza Gaudì, il cui nome per interno è Antoni Gaudí y Cornet, nacque nella città catalana di Reus il 25 giugno del 1852, o almeno secondo alcuni. Per altri studiosi, infatti, la sua vera città di nascita fu Riudoms, località in cui trascorreva l’estate durante l’infanzia.
La sua era una famiglia di calderai, una condizione che probabilmente gli permise di acquisire sin da subito una particolare abilità nella gestione dello spazio e del volume, come testimoniano le sue opere.
Dalla salute molto delicata, trascorse lunghi periodi di riposo nelle montagne di Riudoms dove, inevitabilmente, creò un profondo rapporto con la natura, da lui considerata la sua grande maestra e fonte della conoscenza più elevata.
Nel 1870 si trasferì a Barcellona, meravigliosa città in cui frequentò corsi di architettura. Terminati gli studi, nel 1878 incontrò Eusebi Güell, un industriale che mostrava una spiccata propensione per le arti. Fu l'inizio di una grande amicizia che diede a Gaudì l’opportunità di sviluppare tutte le sue indiscusse qualità artistiche.
Di opere nella sua vita ne fece tantissime e una più spettacolare dell’altra, ma fu con gli anni della maturità che riuscì a creare quelli che ancora oggi sono dei capolavori: la Torre Bellesguard, il Park Güell, il restauro della cattedrale di Maiorca, la chiesa di Colonia Güell, la Casa Batlló, La Pedrera e, infine, la Sagrada Familia.
Nonostante il successo, decise di ritirarsi dalle apparizioni pubbliche tanto da iniziare a dedicarsi a un sentimento mistico e religioso. Fino al 10 giugno 1926, giorno in cui morì investito da un tram mentre si stava recando presso la Sagrada Família.
Il suo inconfondibile stile
Il modernismo catalano, di cui Gaudì era massimo esponente, era un movimento incentrato sul recupero dell'identità attraverso varie vie dell'arte e della cultura. Il suo stile, però, fu influenzato anche dall'arte neo-gotica, dalle tecniche orientali e dallo stile decorativo dell'architettura Art Nouveau.
Ma alla base di tutto il suo lavoro c’era qualcosa che inevitabilmente faceva la differenza: Gaudì si lasciava guidare dalle sue passioni, ovvero architettura, natura e religione.
Era un uomo in grado di studiare e analizzare qualsiasi dettaglio, tanto da includere in ogni sua opera diverse tecniche come la ceramica, vetro colorato, ferro battuto e carpenteria.
Tuttavia, aveva una tecnica prediletta: la Trecandìs, vale a dire l’applicazione di frammenti di ceramica e vetro tagliati in modo irregolare e fissati su un intonaco bianco.
Il suo stile, quindi, rispecchiava una personalità architettonica incontrollata e incontrollabile guidata da una fervente fantasia.
Le opere più belle di Gaudì a Barcellona
Per capire più a fondo la vita e lo stile inimitabile di Gaudì occorre fare un viaggio tra le sue opere più belle, iniziando da quelle che si trovano a Barcellona.
Tra il 1883 e il 1888, Gaudì diede vita a uno dei suoi primi capolavori: Casa Vicens. Situata tra le meraviglie del quartiere di Gràcia, è un’opera che pur rientrando all'interno di uno stile orientalista, è evidentemente interpretata in modo personale e originale dal suo stesso autore.
Rispetto al progetto iniziale, oggi è visibile solo la casa e un piccolo spazio circostante, ma quel che è certo è che questa costruzione appartiene alla fase orientalista di Gaudí, periodo in cui l'architetto fu autore di una serie di opere di spiccato gusto orientale, ispirate all'arte del Vicino e Lontano Oriente (India, Persia, Giappone), così come all'arte islamica ispanica.
Tra il il 1900 e il 1914, realizzò un’altra incredibile opera: il Park Güell che, come si può intuire, deve il suo nome al suo amico Eusebi Güell.
Si tratta di un pittoresco parco pubblico abilmente manipolato dall’artista in quanto è in grado di evocare un armonioso equilibrio tra l'ambiente costruito e l'ambiente naturale. Possiamo quindi affermare che qui si apprende il legame di Gaudì con la natura, perfettamente visibile grazie alle poetiche forme ondulate utilizzate.
Tutto il parco è un capolavoro, ma la massima abilità di Gaudì si può percepire intorno alla parte rivolta verso l'ingresso e fino alla Plaza de la Naturaleza, vero e proprio cuore pulsante dell'intero sito.
Gli anni che vanno dal 1883 al 1926 furono quelli in cui Gaudì creò la famosissima e splendida Sagrada Familia. Gaudì ne è il principale autore in quanto, nel 1883, subentrò ai lavori di costruzione iniziati un anno prima, cambiando lo stile da neogotico a liberty.
Oggi simbolo di Barcellona, l'architetto catalano gli dedicò gli ultimi 15 anni della sua vita ma purtroppo, ancora oggi, è un'opera non completa. Stando ai documenti dell'epoca, tuttavia, il genio era consapevole che non sarebbe mai riuscito a vederla terminata. Quel che è certo, è che è il lavoro più rappresentativo di Gaudì e probabilmente uno dei più amati al mondo.
Le opere più belle fuori da Barcellona
Gaudì lasciò il suo indelebile segno anche in altre città spagnole. Tra il 1883 e il 1885 creò la sua prima opera in assoluto: Il Capriccio, un edificio situato nella località cantabrica di Comillas. Il suo vero nome è Villa Quijano e presenta la particolarità di avere una pianta concepita in modo che le attività quotidiane che vi si potevano fare seguissero gli spostamenti del sole.
Di influenza araba e mudéjar, si caratterizza per l’uso di una mescolanza di materiali come pietra, mattoni, ceramica, coppi e ferro, mentre per la decorazione degli elementi in ferro battuto prevalgono forme naturali ed evocazioni del linguaggio musicale.
Altrettanto spettacolare è Palacio Episcopal, una meravigliosa struttura nata tra il 1889 e il 1893. Si trova nella città di Astorga ed è un palazzo distribuito su quattro livelli. Il meraviglioso tocco di Gaudì si nota anche grazie all’uso di una grande varietà di capitelli, con forme ispirate alla natura, alla tradizione, all'arte mudejar e che evocavano gli abaci a stella che impreziosiscono la cappella bassa di Sainte-Chapelle di Parigi.
Infine, la basilica cattedrale di Santa Maria, il principale edificio religioso della città di Palma di Maiorca. Non la costruì l'architetto catalano, ma è certamente evidente il suo zampino poiché fu proprio Gaudì che aggiunse il baldacchino che sovrasta l’altare, tra il 1903 e il 1914, e che ne completò la ristrutturazione.
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