Gabriel García Márquez: riassunti e appunti
Gabriel García Márquez: riassunto della biografia dell'autore premio Nobel, appunti e sintesi delle opere più importanti come Cent'anni di solitudine e L'amore ai tempi del colera
GABRIEL GARCIA MARQUEZ: BIOGRAFIA BREVE
Gabriel García Márquez è nato ad Aracataca il 6 marzo 1927. È stato uno scrittore, saggista e giornalista colombiano che nel 1982 è stato insignito del premio Nobel per la letteratura. È uno dei più celebri scrittori del nostro tempo, esponente del realismo magico e autore di capolavori come Cent'anni di solitudine e L'amore ai tempi del colera. Lo scrittore Gabriel José de la Concordia García Márquez è morto, dopo una lunga malattia, giovedì 17 aprile 2014.
GABRIEL GARCIA MARQUEZ VITA
Gabriel García Márquez è nato Aracataca, un paesino della Colombia settentrionale, il 6 marzo 1927. Primogenito di ben sedici figli, è cresciuto con i nonni materni: il colonnello liberale Nicolás Márquez Mejía e la sua compagna Tranquilina Iguarán Cotes, esperta di fiabe e leggende appartenenti alla tradizione locale. Nel 1946 si è diplomato presso il Colegio Liceo de Zipaquirá per poi trasferirsi a Bogotá per studiare giurisprudenza e scienze politiche presso l'Universidad Nacional de Colombia. Le materie in questione, però, non hanno suscitato in lui molto interesse e Márquez non ha porta a termine gli studi.
Prima ancora di affermarsi come scrittore l’autore di Cent’anni di solitudine, ha lavorato a lungo come giornalista, una carriere iniziata a Cartagena per "El Universal" e poi proseguita, come reporter e non solo, per testate come "El Heraldo" e “El Espectador”. Da ricordare anche la sua collaborazione con l'agenzia Prensa Latina, fondata da Jorge Ricardo Masetti e da Fidel Castro, per cui si recò a Cuba dove conobbe sia Che Guevara che lo stesso Castro, con cui intrattenne un’amicizia (da molti criticata) basata su un sodalizio da lui definito più letterario che politico. Sempre come collaboratore di Prensa Latina, Marquez nel 1961 si trasferì a New York da cui poi partì alla volta del Messico, in seguito alle pressioni dovute al suo legame col dittatore cubano. Dal 1975 in poi lo scrittore si dividerà infatti tra Messico, Cartagena de Indias, L'Avana e Parigi.
GABRIEL GARCIA MARQUEZ: POLITICA
La politica ha spesso fatto irruzione nella vita di Marquez che non ha mai fatto mistero della ideologia. Sono almeno tre gli episodi da ricordare in merito:
- 1973: in seguito al colpo di Stato portato a termine in Cile dal generale Augusto Pinochet durante cui perse la vita Salvador Allende, Marquez si dedicò per circa due anni al giornalismo sul campo abbandonando del tutto la letteratura.
- 1974: Marquez prese parte a Roma alla Seconda sessione del Tribunale Russell che esaminò le violazioni dei diritti umani accadute in Cile. L’organizzazione indipendente era stata fondata da Bertrand Russell e Jean-Paul Sartre ai tempi della guerra del Vietnam
- 1976: al fine di manifestare il proprio dissenso, Marquez annuncia che non pubblicherà più alcuna opera fino a che Pinochet continuerà a detenere il potere. Quattro anni dopo cambierà idea. Il suo attivismo, comunque, non si fermerà e, nel 1986, si tradurrà nella pubblicazione de Le avventure di Miguel Littin, clandestino in Cile, reportage sul regista dissidente cileno Miguel Littin.
GABRIEL GARCIA MARQUEZ: RIASSUNTI DELLE OPERE
Marquez è considerato uno dei grandi maestri del realismo magico. I suoi romanzi, scritti in una prosa scorrevole spesso intrisa da un’amara ironia, infatti coniugano elementi realistici con altri fortemente legati al mondo delle leggende. Il mito si fonde così con la storia grazie a uno stile in grado di legare la storia alla favola, il passato al presente, le vicende di un personaggio a quelle di tutti gli altri. Uno stile che farà scuola tra gli scrittori latinoamericani degli anni Sessanta al punto che Macondo, il villaggio di fantasia in cui sono ambientate le vicende di Cent’anni di solitudine, è diventato l’emblema dell’irrazionalità che penetra all’interno della vita quotidiana. Tra le opere più famose vale la pena di ricordare, oltre a Cent’anni di solitudine, il celeberrimo racconto delle vicende della dinastia dei Buendía, L’amore ai tempi del colera, Cronaca di una morte annunciata e il più recente Memorie delle mie puttane tristi. Romanzi in cui, tra analessi e prolessi, Storia e mito, elementi surreali e fantastici, prendono vita, grazie alle parole di un narratore onnisciente, interi mondi destinati a far parte per sempre della storia della Letteratura.
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